Questa tesi tenta di delineare differenti prospettive analitiche, anche profondamente divergenti fra loro, che interpretano le relazioni tra donne e ambiente. Nel far ciò, si dà particolare attenzione all'ecofemminismo e alle sue critiche principali, poiché tali differenti chiavi di lettura del rapporto fra donne e natura portano con sé implicazioni differenti nell'ambito delle politiche di sviluppo. Viene presentata la prospettiva data dagli studi di genere, che si propongono di analizzare le relazioni sociali tenendo conto dei ruoli che uomini e donne ricoprono nelle diverse società. Si sottolinea poi la relazione fra femminismo e analisi di genere nell'ambito degli studi sullo sviluppo, delineandone l'evoluzione a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo. Sono anche presentati due tra gli approcci dominanti di genere e sviluppo, l'approccio ¿Women In Development¿ (WID) e l'approccio ¿Gender And Development¿ (GAD), e si evidenziano le differenze derivanti dall'adozione dell'uno o dell'altro nelle politiche di sviluppo che si occupano in particolare di conservazione ambientale. Viene poi presentata la prospettiva della corrente dell'ecofemminismo, che sostiene l'esistenza di un legame intimo fra donne e natura. Per delinearne i tratti fondamentali viene evidenziato il pensiero di una delle sue esponenti più note, Vandana Shiva, traendo spunto principalmente dalla sua opera ¿Staying Alive. Women, Ecology and Survival in India¿, con la quale viene proposto un paradigma di sviluppo alternativo rispetto al modello occidentale moderno. Sono poi prese in considerazione alcune voci critiche rispetto al pensiero ecofemminista e ad altre correnti assimilabili a esso, il ¿nuovo discorso tradizionalista¿ e la letteratura ¿Women, Development and Environment¿ (WDE). Tali critiche tendono ad espandere il pensiero degli approcci appena nominati, evidenziandone le debolezze, cercando di ampliarne le prospettiva in direzione di una più completa analisi di genere, e sottolineando il fatto che la costruzione di una società caratterizzata da equità, uguaglianza, partecipazione e responsabilità ecologica, non passa necessariamente dal ritorno ad un passato ¿tradizionale¿ idealizzato. Infine viene presentata la storia del Movimento Chipko, movimento ambientalista indiano nato per la salvaguardia delle foreste di alcune regioni dell'India, divenuto nel tempo punto di riferimento per molti altri movimenti ambientalisti di questo tipo in altre parti del mondo, anche grazie alla più nota delle sue tecniche di protesta, l'abbraccio agli alberi destinati ad essere abbattuti. Viene ripresa l'opera di Vandana Shiva ¿Staying Alive. Women, Ecology and Survival in India¿, poiché il movimento Chipko è stato spesso associato all'ecofemminismo, data la numerosa presenza di donne tra le sue file, che l'autrice individua come spina dorsale del Movimento, per la loro supposta empatia con l'ambiente che le circonda. Si tenta poi di osservare il movimento Chipko da prospettive differenti rispetto a quella ecofemminista, che sottolineano la distanza tra il movimento e i discorsi del nuovo tradizionalismo e dell'ecofemminismo; secondo tali visioni, il movimento Chipko non agirebbe solo per tornare ad un ¿tradizionale¿ passato, ma si svilupperebbe come una lotta economica portata avanti da attivisti uomini e donne il cui desiderio sarebbe la salvaguardia e l'espansione delle proprie possibilità di sviluppo, non necessariamente in contrasto con la ¿modernità¿.

ECOFEMMINISMO E QUESTIONE AMBIENTALE: UN'ANALISI CRITICA ALLA LUCE DEL MOVIMENTO CHIPKO

ANGIUS, ELISABETTA SARA
2015/2016

Abstract

Questa tesi tenta di delineare differenti prospettive analitiche, anche profondamente divergenti fra loro, che interpretano le relazioni tra donne e ambiente. Nel far ciò, si dà particolare attenzione all'ecofemminismo e alle sue critiche principali, poiché tali differenti chiavi di lettura del rapporto fra donne e natura portano con sé implicazioni differenti nell'ambito delle politiche di sviluppo. Viene presentata la prospettiva data dagli studi di genere, che si propongono di analizzare le relazioni sociali tenendo conto dei ruoli che uomini e donne ricoprono nelle diverse società. Si sottolinea poi la relazione fra femminismo e analisi di genere nell'ambito degli studi sullo sviluppo, delineandone l'evoluzione a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo. Sono anche presentati due tra gli approcci dominanti di genere e sviluppo, l'approccio ¿Women In Development¿ (WID) e l'approccio ¿Gender And Development¿ (GAD), e si evidenziano le differenze derivanti dall'adozione dell'uno o dell'altro nelle politiche di sviluppo che si occupano in particolare di conservazione ambientale. Viene poi presentata la prospettiva della corrente dell'ecofemminismo, che sostiene l'esistenza di un legame intimo fra donne e natura. Per delinearne i tratti fondamentali viene evidenziato il pensiero di una delle sue esponenti più note, Vandana Shiva, traendo spunto principalmente dalla sua opera ¿Staying Alive. Women, Ecology and Survival in India¿, con la quale viene proposto un paradigma di sviluppo alternativo rispetto al modello occidentale moderno. Sono poi prese in considerazione alcune voci critiche rispetto al pensiero ecofemminista e ad altre correnti assimilabili a esso, il ¿nuovo discorso tradizionalista¿ e la letteratura ¿Women, Development and Environment¿ (WDE). Tali critiche tendono ad espandere il pensiero degli approcci appena nominati, evidenziandone le debolezze, cercando di ampliarne le prospettiva in direzione di una più completa analisi di genere, e sottolineando il fatto che la costruzione di una società caratterizzata da equità, uguaglianza, partecipazione e responsabilità ecologica, non passa necessariamente dal ritorno ad un passato ¿tradizionale¿ idealizzato. Infine viene presentata la storia del Movimento Chipko, movimento ambientalista indiano nato per la salvaguardia delle foreste di alcune regioni dell'India, divenuto nel tempo punto di riferimento per molti altri movimenti ambientalisti di questo tipo in altre parti del mondo, anche grazie alla più nota delle sue tecniche di protesta, l'abbraccio agli alberi destinati ad essere abbattuti. Viene ripresa l'opera di Vandana Shiva ¿Staying Alive. Women, Ecology and Survival in India¿, poiché il movimento Chipko è stato spesso associato all'ecofemminismo, data la numerosa presenza di donne tra le sue file, che l'autrice individua come spina dorsale del Movimento, per la loro supposta empatia con l'ambiente che le circonda. Si tenta poi di osservare il movimento Chipko da prospettive differenti rispetto a quella ecofemminista, che sottolineano la distanza tra il movimento e i discorsi del nuovo tradizionalismo e dell'ecofemminismo; secondo tali visioni, il movimento Chipko non agirebbe solo per tornare ad un ¿tradizionale¿ passato, ma si svilupperebbe come una lotta economica portata avanti da attivisti uomini e donne il cui desiderio sarebbe la salvaguardia e l'espansione delle proprie possibilità di sviluppo, non necessariamente in contrasto con la ¿modernità¿.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
322315_tesielisabettasaraangius.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 749.62 kB
Formato Adobe PDF
749.62 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/121419