Attraverso l'analisi dei crisobulli concessi dagli imperatori bizantini a Venezia nel periodo che va dal 1082 al 1198 è possibile notare l'evoluzione dei rapporti diplomatici tra l'Impero e la Serenissima. Tra i documenti esaminati, il primo, concesso da Alessio I Comneno nel 1082, si presentava formalmente come una concessione graziosa da parte dei bizantini per i "sudditi" Veneziani, ma era in realtà il frutto di accordi bilaterali. La formula della concessione graziosa serviva a mettere in risalto la presunta superiorità dell'Impero nei confronti di un'entità politica considerata inferiore. Negli ultimi crisobulli, invece, firmati dagli imperatori della dinastia degli Angeli alla fine del XII secolo, gli impegni presi da entrambe le parti per raggiungere un accordo furono resi evidenti, dimostrando come Venezia avesse ormai acquisito una tale potenza da dover essere considerata una nazione alla pari anche a livello formale. Questo rapido sviluppo della Serenissima può essere attribuito anche alle favorevoli condizioni di cui essa beneficiò in seguito al crisobullo del 1082 che le garantiva tra l'altro libertà totale di commercio all'interno dell'Impero e l'affrancamento da qualsiasi giurisdizione imperiale. I rischi di queste concessioni furono palesi agli imperatori che succedettero ad Alessio I, che si trovarono impossibilitati nel controllare i Veneziani presenti nel proprio territorio. Si crearono quindi i presupposti per alcuni periodi di ostilità con Venezia, il cui esempio più eclatante fu l'arresto nel 1171 di tutti i suoi cittadini presenti in territorio bizantino a opera di Manuele I. In mezzo a tutto ciò si collocano i tentativi vani di altre città italiane come Pisa e Genova di ottenere gli stessi privilegi della Serenissima nel commercio con Bisanzio.
I crisobulli degli imperatori bizantini per Venezia (1082-1198)
CASTELLI, ZENO
2015/2016
Abstract
Attraverso l'analisi dei crisobulli concessi dagli imperatori bizantini a Venezia nel periodo che va dal 1082 al 1198 è possibile notare l'evoluzione dei rapporti diplomatici tra l'Impero e la Serenissima. Tra i documenti esaminati, il primo, concesso da Alessio I Comneno nel 1082, si presentava formalmente come una concessione graziosa da parte dei bizantini per i "sudditi" Veneziani, ma era in realtà il frutto di accordi bilaterali. La formula della concessione graziosa serviva a mettere in risalto la presunta superiorità dell'Impero nei confronti di un'entità politica considerata inferiore. Negli ultimi crisobulli, invece, firmati dagli imperatori della dinastia degli Angeli alla fine del XII secolo, gli impegni presi da entrambe le parti per raggiungere un accordo furono resi evidenti, dimostrando come Venezia avesse ormai acquisito una tale potenza da dover essere considerata una nazione alla pari anche a livello formale. Questo rapido sviluppo della Serenissima può essere attribuito anche alle favorevoli condizioni di cui essa beneficiò in seguito al crisobullo del 1082 che le garantiva tra l'altro libertà totale di commercio all'interno dell'Impero e l'affrancamento da qualsiasi giurisdizione imperiale. I rischi di queste concessioni furono palesi agli imperatori che succedettero ad Alessio I, che si trovarono impossibilitati nel controllare i Veneziani presenti nel proprio territorio. Si crearono quindi i presupposti per alcuni periodi di ostilità con Venezia, il cui esempio più eclatante fu l'arresto nel 1171 di tutti i suoi cittadini presenti in territorio bizantino a opera di Manuele I. In mezzo a tutto ciò si collocano i tentativi vani di altre città italiane come Pisa e Genova di ottenere gli stessi privilegi della Serenissima nel commercio con Bisanzio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/121129