The present study explores the proposal for a research hypothesis about the correlation between anxiety disorders and the representation of peripersonal space in neural circuits. The peripersonal space is the closer one to the body. We can directly interact with it and it is encoded in a specific way in the brain within sensorimotor interconnected areas, such as the parietal cortex and the frontal premotor cortex, by bimodal visuotactile neurons that allow an integrated multisensorial representation of this spatial domain. Beyond being the region of the space involved in objects manipulation, the peripersonal space is here considered as an extremely plastic safety margin that we put between our body and the world outside in order to protect ourselves from possible threats and it can be modified by endogenous factors, including anxiety. It seems that extremely anxious people judge stimuli as closer to the body than they actually are and they increase defensive distance that separates them from these in order to have a larger peripersonal space that is functional in preparing appropriate defensive responses. The research hypothesis here proposed represents the attempt to find a decisive confirmation of correlation between anxiety disorders and the size of peripersonal space through an easy visuomotor task that aims at verifying the way anxious subjects react to luminous stimuli presented at different distances from their body.
Il presente elaborato consiste nella proposta di un'ipotesi di ricerca riguardo la correlazione tra disturbi d'ansia e rappresentazione dello spazio peripersonale nei circuiti neurali. Lo spazio peripersonale è lo spazio più vicino al corpo sul quale è possibile agire in modo diretto ed è codificato in modo specifico nel cervello all'interno di aree sensomotorie interconnesse come le cortecce parietali e le cortecce frontali premotorie da neuroni bimodali visuo-tattili che consentono di avere una rappresentazione multisensoriale integrata di questo dominio spaziale. Oltre ad essere la regione dello spazio deputata alla manipolazione di oggetti, lo spazio peripersonale è qui considerato come una sorta di margine di sicurezza estremamente plastico che anteponiamo tra il nostro corpo e l'ambiente circostante al fine di proteggerci da eventuali minacce ed è modificabile in base a fattori endogeni di carattere emotivo, tra cui appunto l'ansia. Sembra infatti che le persone particolarmente ansiose giudichino gli stimoli come più vicini al loro corpo di quanto in realtà siano e aumentino la distanza difensiva che le separa da questi in modo da avere uno spazio peripersonale di dimensioni maggiori funzionale alla preparazione di risposte difensive adatte. L'ipotesi di ricerca qui proposta rappresenta il tentativo di trovare una conferma decisiva alla correlazione tra disturbi d'ansia e dimensione dello spazio peripersonale tramite un compito visuomotorio molto semplice volto a verificare la modalità con cui i soggetti ansiosi rispondono a stimoli luminosi presentati a diverse distanze rispetto al loro corpo.
Ansia e modulazione dello spazio peripersonale. Un'ipotesi di ricerca.
CARA, CRISTINA
2015/2016
Abstract
Il presente elaborato consiste nella proposta di un'ipotesi di ricerca riguardo la correlazione tra disturbi d'ansia e rappresentazione dello spazio peripersonale nei circuiti neurali. Lo spazio peripersonale è lo spazio più vicino al corpo sul quale è possibile agire in modo diretto ed è codificato in modo specifico nel cervello all'interno di aree sensomotorie interconnesse come le cortecce parietali e le cortecce frontali premotorie da neuroni bimodali visuo-tattili che consentono di avere una rappresentazione multisensoriale integrata di questo dominio spaziale. Oltre ad essere la regione dello spazio deputata alla manipolazione di oggetti, lo spazio peripersonale è qui considerato come una sorta di margine di sicurezza estremamente plastico che anteponiamo tra il nostro corpo e l'ambiente circostante al fine di proteggerci da eventuali minacce ed è modificabile in base a fattori endogeni di carattere emotivo, tra cui appunto l'ansia. Sembra infatti che le persone particolarmente ansiose giudichino gli stimoli come più vicini al loro corpo di quanto in realtà siano e aumentino la distanza difensiva che le separa da questi in modo da avere uno spazio peripersonale di dimensioni maggiori funzionale alla preparazione di risposte difensive adatte. L'ipotesi di ricerca qui proposta rappresenta il tentativo di trovare una conferma decisiva alla correlazione tra disturbi d'ansia e dimensione dello spazio peripersonale tramite un compito visuomotorio molto semplice volto a verificare la modalità con cui i soggetti ansiosi rispondono a stimoli luminosi presentati a diverse distanze rispetto al loro corpo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/121003