In un secolo caratterizzato da un crescente interesse per le questioni democratiche e per la possibilità di partecipare alla vita politica bisognerebbe interrogarsi su quanta democrazia vi sia effettivamente. La partecipazione al governo e la direzione di un paese sono strutturate secondo precise regole formali che vedono protagonista tutto il paese ma non prendono in considerazione, nel pieno realismo politico, quegli elementi che fanno parte del retroscena del governo. In questa direzione si può considerare, tra tutti, l'esistenza di una cerchia di persone che ha la capacità di influenzare l'agire politico dello stato, determinando l'andamento di tutta la società perché il come i governi agiscano è formalmente democratico ma sostanzialmente prevede quello, che in politologia, può essere definito come azione dei gruppi di potere. Questa trattazione infatti analizza, secondo il pensiero di Giorgio Sola, autore de La teoria delle élites, e Michelangelo Bovero, che ha scritto La teoria dell'élite, le modalità attraverso cui una minoranza può condizionare una società intera agendo su elementi della società che non riguardano strettamente la rete democratica di accesso al potere. Questa minoranza viene definita élite ed è oggetto di un'omonima teoria che ne considera formazione, sviluppo ed influenza. «Per teoria dell'élites s'intende quella teoria secondo cui in ogni società è sempre e soltanto una minoranza che detiene il potere, nelle sue varie forme, di contro ad una maggioranza che ne è priva». Così Norberto Bobbio definisce la teoria in Dizionario di politica e spiega cosa si voglia dimostrare con la sua formulazione. A ciò si aggiunge la definizione, ormai divenuta classica, data da Mosca negli Elementi di scienza politica, che spiega le tendenze ed i fatti sociali come costanti fra cui uno è evidente: «in tutte le società a cominciare da quelle più mediocremente sviluppate e che sono arrivate appena ai primordi della civiltà, fino alle più colte e più forti, esistono due classi di persone: quella dei governanti e l'altra dei governati». L'élite, infatti, è una ristretta cerchia di persone che ha la possibilità di influenzare le strutture fondamentali della società, possedendo la capacità di indirizzarla e far prevalere la propria posizione sulla restante parte di popolazione, definita massa. Tuttavia élite non è sinonimo di cerchia di uomini politici ma indica un gruppo composto da tutti coloro che detengono un potere di indirizzamento, più o meno determinante, dell'orientamento generale della vita sociale. la teoria dell'élite si sviluppa come considerazione che le decisioni dell'élite possono determinare l'organizzazione e la struttura della società, trasformandosi quindi in regole e norme politiche. Essa si muove partendo da due punti fondamentali: capire chi detiene il potere politico e capire chi influenza l'andamento della politica pur senza detenere un potere effettivo. Ne consegue che la teoria dell'élite è un complesso studio basato sull'esistenza di una parte della società che è formalmente composta dai decisori politici ma comprende sostanzialmente anche tutti i detentori di quei poteri che permettono di imporre il proprio volere ad una massa, ad una maggioranza incapace di determinare direttamente gli aspetti inerenti alla vita di tutta la società.

Gaetano Mosca e la teoria dell'élites

MAGRETTI, ANDREA ENRICO
2015/2016

Abstract

In un secolo caratterizzato da un crescente interesse per le questioni democratiche e per la possibilità di partecipare alla vita politica bisognerebbe interrogarsi su quanta democrazia vi sia effettivamente. La partecipazione al governo e la direzione di un paese sono strutturate secondo precise regole formali che vedono protagonista tutto il paese ma non prendono in considerazione, nel pieno realismo politico, quegli elementi che fanno parte del retroscena del governo. In questa direzione si può considerare, tra tutti, l'esistenza di una cerchia di persone che ha la capacità di influenzare l'agire politico dello stato, determinando l'andamento di tutta la società perché il come i governi agiscano è formalmente democratico ma sostanzialmente prevede quello, che in politologia, può essere definito come azione dei gruppi di potere. Questa trattazione infatti analizza, secondo il pensiero di Giorgio Sola, autore de La teoria delle élites, e Michelangelo Bovero, che ha scritto La teoria dell'élite, le modalità attraverso cui una minoranza può condizionare una società intera agendo su elementi della società che non riguardano strettamente la rete democratica di accesso al potere. Questa minoranza viene definita élite ed è oggetto di un'omonima teoria che ne considera formazione, sviluppo ed influenza. «Per teoria dell'élites s'intende quella teoria secondo cui in ogni società è sempre e soltanto una minoranza che detiene il potere, nelle sue varie forme, di contro ad una maggioranza che ne è priva». Così Norberto Bobbio definisce la teoria in Dizionario di politica e spiega cosa si voglia dimostrare con la sua formulazione. A ciò si aggiunge la definizione, ormai divenuta classica, data da Mosca negli Elementi di scienza politica, che spiega le tendenze ed i fatti sociali come costanti fra cui uno è evidente: «in tutte le società a cominciare da quelle più mediocremente sviluppate e che sono arrivate appena ai primordi della civiltà, fino alle più colte e più forti, esistono due classi di persone: quella dei governanti e l'altra dei governati». L'élite, infatti, è una ristretta cerchia di persone che ha la possibilità di influenzare le strutture fondamentali della società, possedendo la capacità di indirizzarla e far prevalere la propria posizione sulla restante parte di popolazione, definita massa. Tuttavia élite non è sinonimo di cerchia di uomini politici ma indica un gruppo composto da tutti coloro che detengono un potere di indirizzamento, più o meno determinante, dell'orientamento generale della vita sociale. la teoria dell'élite si sviluppa come considerazione che le decisioni dell'élite possono determinare l'organizzazione e la struttura della società, trasformandosi quindi in regole e norme politiche. Essa si muove partendo da due punti fondamentali: capire chi detiene il potere politico e capire chi influenza l'andamento della politica pur senza detenere un potere effettivo. Ne consegue che la teoria dell'élite è un complesso studio basato sull'esistenza di una parte della società che è formalmente composta dai decisori politici ma comprende sostanzialmente anche tutti i detentori di quei poteri che permettono di imporre il proprio volere ad una massa, ad una maggioranza incapace di determinare direttamente gli aspetti inerenti alla vita di tutta la società.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/120957