Il tema di questa relazione è incentrato sulla recente normativa italiana anticorruzione, la legge 190 del 2012, cosiddetta ¿Legge Anticorruzione¿, sulla sua travagliata genesi e sulle sue possibili criticità, con l'obiettivo poi, nello specifico, di analizzare attribuzioni e responsabilità nell'ambito della Difesa. L'elaborato si comporrà di una breve introduzione, nella quale verranno spiegati i motivi per cui tale normativa costituisce una tappa fondamentale nel processo di moralizzazione del nostro Paese, al fine di debellare quello che è diventato ormai un male sociale, che ne frena la ripresa e lo sviluppo economico. Difatti, come riportato dal documento OCSE ¿Curbing Corruption¿, la percezione della corruzione nelle istituzioni governative e locali in Italia sfiora il 90%. Un dato che senza alcun dubbio fa riflettere, considerando che la media dei Paesi Ocse è inferiore al 60% e che in Svezia, il paese ¿più virtuoso¿, tale percentuale è inferiore al 15%. Tale dato comporta di conseguenza una fiducia ai minimi livelli nelle istituzioni italiane, di poco superiore al 30%: i Paesi con un minore livello sono Grecia, Portogallo, Spagna e Slovenia. I principi cui la nuova normativa si ispira sono quelli di trasparenza e pubblicità: il primo contribuisce a garantire una divulgazione omnicomprensiva di cifre e dati, al fine di rendere maggiormente consapevoli i cittadini sui meccanismi che regolano il funzionamento della Pubblica Amministrazione; il secondo invece ha la funzione, materialmente, di diffondere tali dati, facendo sì che ciascun ente pubblico pubblichi online tali informazioni e che queste siano facilmente fruibili da parte di tutti. Nel primo capitolo si esaminerà il reato di corruzione, secondo la disciplina prevista dal Codice Penale, analizzandone la natura giuridica e i soggetti punibili, operando pertanto una distinzione tra le figure di pubblico ufficiale, incaricato di pubblico servizio e persona esercente un servizio di pubblica necessità. In tale capitolo si procederà ad approfondire la dottrina e la giurisprudenza al riguardo, trattando poi nella parte finale dello stesso aspetti economici ad esso correlati. Il secondo capitolo, invece, costituisce il corpo vero e proprio della relazione: dopo una disamina storica, in cui verranno citati i principali tentativi di arginare il fenomeno della corruzione, dalla ¿Lex Aciliae repetundarum¿ del 123 a.C. al Codice Zanardelli del 1889, per poi analizzare, con maggiore approfondimento, la disciplina precedente quella attuale. Si opererà un confronto con il D. Lgs. 8 giugno 2001 n. 231 recante la ¿Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica¿, norma che anticipa nel settore privato quanto previsto recentemente nel settore pubblico dalla Legge Anticorruzione. Si passerà successivamente ad approfondire quella che è la normativa vigente, studiando le particolarità della attuale disciplina dell'anticorruzione, esponendo il travagliato processo che ha portato alla sua genesi e soffermandosi su quelle che vengono considerate le sue criticità. Nel terzo capitolo, infine, si scenderà nel dettaglio, citando quali sono le attribuzioni e le responsabilità in ambito Difesa e indicando quali sono le figure chiave in tale ambito, con particolare riguardo al responsabile anticorruzione a livello Ministro della Difesa. Si opererà una analisi dettagliata delle funzioni e responsabilità dell
LA RECENTISSIMA NORMATIVA ANTICORRUZIONE IN ITALIA, CON SPECIFICO RIFERIMENTO ALLE ATTRIBUZIONI E RESPONSABILITÀ IN AMBITO DIFESA.
FRUCI, GIANLUCA
2015/2016
Abstract
Il tema di questa relazione è incentrato sulla recente normativa italiana anticorruzione, la legge 190 del 2012, cosiddetta ¿Legge Anticorruzione¿, sulla sua travagliata genesi e sulle sue possibili criticità, con l'obiettivo poi, nello specifico, di analizzare attribuzioni e responsabilità nell'ambito della Difesa. L'elaborato si comporrà di una breve introduzione, nella quale verranno spiegati i motivi per cui tale normativa costituisce una tappa fondamentale nel processo di moralizzazione del nostro Paese, al fine di debellare quello che è diventato ormai un male sociale, che ne frena la ripresa e lo sviluppo economico. Difatti, come riportato dal documento OCSE ¿Curbing Corruption¿, la percezione della corruzione nelle istituzioni governative e locali in Italia sfiora il 90%. Un dato che senza alcun dubbio fa riflettere, considerando che la media dei Paesi Ocse è inferiore al 60% e che in Svezia, il paese ¿più virtuoso¿, tale percentuale è inferiore al 15%. Tale dato comporta di conseguenza una fiducia ai minimi livelli nelle istituzioni italiane, di poco superiore al 30%: i Paesi con un minore livello sono Grecia, Portogallo, Spagna e Slovenia. I principi cui la nuova normativa si ispira sono quelli di trasparenza e pubblicità: il primo contribuisce a garantire una divulgazione omnicomprensiva di cifre e dati, al fine di rendere maggiormente consapevoli i cittadini sui meccanismi che regolano il funzionamento della Pubblica Amministrazione; il secondo invece ha la funzione, materialmente, di diffondere tali dati, facendo sì che ciascun ente pubblico pubblichi online tali informazioni e che queste siano facilmente fruibili da parte di tutti. Nel primo capitolo si esaminerà il reato di corruzione, secondo la disciplina prevista dal Codice Penale, analizzandone la natura giuridica e i soggetti punibili, operando pertanto una distinzione tra le figure di pubblico ufficiale, incaricato di pubblico servizio e persona esercente un servizio di pubblica necessità. In tale capitolo si procederà ad approfondire la dottrina e la giurisprudenza al riguardo, trattando poi nella parte finale dello stesso aspetti economici ad esso correlati. Il secondo capitolo, invece, costituisce il corpo vero e proprio della relazione: dopo una disamina storica, in cui verranno citati i principali tentativi di arginare il fenomeno della corruzione, dalla ¿Lex Aciliae repetundarum¿ del 123 a.C. al Codice Zanardelli del 1889, per poi analizzare, con maggiore approfondimento, la disciplina precedente quella attuale. Si opererà un confronto con il D. Lgs. 8 giugno 2001 n. 231 recante la ¿Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica¿, norma che anticipa nel settore privato quanto previsto recentemente nel settore pubblico dalla Legge Anticorruzione. Si passerà successivamente ad approfondire quella che è la normativa vigente, studiando le particolarità della attuale disciplina dell'anticorruzione, esponendo il travagliato processo che ha portato alla sua genesi e soffermandosi su quelle che vengono considerate le sue criticità. Nel terzo capitolo, infine, si scenderà nel dettaglio, citando quali sono le attribuzioni e le responsabilità in ambito Difesa e indicando quali sono le figure chiave in tale ambito, con particolare riguardo al responsabile anticorruzione a livello Ministro della Difesa. Si opererà una analisi dettagliata delle funzioni e responsabilità dellFile | Dimensione | Formato | |
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