La seguente relazione di laurea ha lo scopo di analizzare, come nel corso degli anni, sia cambiato il trattamento economico di quiescenza e come siano radicalmente mutati i requisiti minimi per accedervi. Vista l'appartenenza del candidato al settore difesa, si è ritenuto doveroso concentrare tale analisi in particolare sugli appartenenti al comparto Difesa e, nello specifico, alla Forza Armata Esercito. La presente relazione è strutturata in tre capitoli. Il primo, è una sorta di preambolo a tale ricerca: si tratterà infatti, in maniera semplice e sintetica, del concetto di previdenza sociale, evidenziandone i presupposti giuridici rinvenibili nella Costituzione, e analizzando, seppur sommariamente, i cambiamenti avvenuti in Italia nel corso del secolo precedente. Si è ritenuto opportuno inserire anche una breve storia dell'INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale), ente che oggi è unico responsabile a livello nazionale per l'erogazione del trattamento pensionistico. E dato che la relazione è incentrata sul personale militare, si è ritenuto opportuno fare un breve cenno a una sorta di pensione ante litteram che veniva erogata ai militari al termine del proprio servizio, già ai tempi degli Antichi Romani. Il secondo capitolo invece, è un po' più specifico. Si è infatti analizzata la Riforma Amato del 1992, evidenziandone i pregi ed i difetti, con una particolare attenzione sul metodo contributivo utilizzato per il calcolo del trattamento pensionistico. Non poteva mancare una piccola parentesi sulle baby pensioni, tristemente note per aver garantito una pensione a coloro che avevano lavorato per meno di venti anni, incrementando ulteriormente il deficit del sistema pubblico nazionale. Nella seconda parte, invece è stata analizzata la Riforma Dini del 1995, evidenziando i cambiamenti per il personale dell'Amministrazione Difesa, e l'effetto sul trattamento pensionistico. Nel terzo ed ultimo capitolo, infine si sono analizzate le riforme pensionistiche che si sono succedute dal 1995 ad oggi, tentando di evidenziare le principali penalizzazioni a cui si è stati sottoposti a causa dell'aumentare incessante del debito pubblico, con il tentativo necessario da parte dello Stato di ridurne l'aumento. La seguente analisi ha tentato di chiarire le differenze macroscopiche tra le pensioni percepite in passato (sistema retributivo), quelle che sono percepite oggi e lo saranno ancora per qualche anno (sistema pro-rata, cosiddetto misto), e quelle che saranno percepite dalle nuove generazioni (sistema contributivo puro): si vedrà così come le differenze, evidenziate con apposite tabelle, siano assolutamente notevoli. Inoltre, nella seconda parte del terzo capitolo si cercherà di chiarire come, sempre in un'ottica di spending review, si stia tentando di agevolare in ogni modo l'esodo del personale, di qualsiasi categoria, in esubero, incentivandone il passaggio ad un'altra Pubblica Amministrazione, o mandandola, se necessario, anche in pensione anticipata, oppure in ARQ (Aspettativa Riduzione Quadri). Nell'ultimo paragrafo si analizzeranno le differenze per quanto riguarda le tempistiche e le modalità di erogazione del TFS (Trattamento di Fine Servizio) rispetto al passato. Da ultimo, si provvederà ad analizzare il settore della cosiddetta "previdenza integrativa dei militari", con l'esame della normativa e delle pensioni riguardanti le Casse previdenziali per il personale militare (Cassa Ufficiali, Fondo Previdenza Sottufficiali, ecc.).

LE NUOVE MODALITA' DI COLLOCAMENTO IN QUIESCENZA DEL PERSONALE MILITARE DELLA DIFESA.

CLEMENTE, PASQUALE
2015/2016

Abstract

La seguente relazione di laurea ha lo scopo di analizzare, come nel corso degli anni, sia cambiato il trattamento economico di quiescenza e come siano radicalmente mutati i requisiti minimi per accedervi. Vista l'appartenenza del candidato al settore difesa, si è ritenuto doveroso concentrare tale analisi in particolare sugli appartenenti al comparto Difesa e, nello specifico, alla Forza Armata Esercito. La presente relazione è strutturata in tre capitoli. Il primo, è una sorta di preambolo a tale ricerca: si tratterà infatti, in maniera semplice e sintetica, del concetto di previdenza sociale, evidenziandone i presupposti giuridici rinvenibili nella Costituzione, e analizzando, seppur sommariamente, i cambiamenti avvenuti in Italia nel corso del secolo precedente. Si è ritenuto opportuno inserire anche una breve storia dell'INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale), ente che oggi è unico responsabile a livello nazionale per l'erogazione del trattamento pensionistico. E dato che la relazione è incentrata sul personale militare, si è ritenuto opportuno fare un breve cenno a una sorta di pensione ante litteram che veniva erogata ai militari al termine del proprio servizio, già ai tempi degli Antichi Romani. Il secondo capitolo invece, è un po' più specifico. Si è infatti analizzata la Riforma Amato del 1992, evidenziandone i pregi ed i difetti, con una particolare attenzione sul metodo contributivo utilizzato per il calcolo del trattamento pensionistico. Non poteva mancare una piccola parentesi sulle baby pensioni, tristemente note per aver garantito una pensione a coloro che avevano lavorato per meno di venti anni, incrementando ulteriormente il deficit del sistema pubblico nazionale. Nella seconda parte, invece è stata analizzata la Riforma Dini del 1995, evidenziando i cambiamenti per il personale dell'Amministrazione Difesa, e l'effetto sul trattamento pensionistico. Nel terzo ed ultimo capitolo, infine si sono analizzate le riforme pensionistiche che si sono succedute dal 1995 ad oggi, tentando di evidenziare le principali penalizzazioni a cui si è stati sottoposti a causa dell'aumentare incessante del debito pubblico, con il tentativo necessario da parte dello Stato di ridurne l'aumento. La seguente analisi ha tentato di chiarire le differenze macroscopiche tra le pensioni percepite in passato (sistema retributivo), quelle che sono percepite oggi e lo saranno ancora per qualche anno (sistema pro-rata, cosiddetto misto), e quelle che saranno percepite dalle nuove generazioni (sistema contributivo puro): si vedrà così come le differenze, evidenziate con apposite tabelle, siano assolutamente notevoli. Inoltre, nella seconda parte del terzo capitolo si cercherà di chiarire come, sempre in un'ottica di spending review, si stia tentando di agevolare in ogni modo l'esodo del personale, di qualsiasi categoria, in esubero, incentivandone il passaggio ad un'altra Pubblica Amministrazione, o mandandola, se necessario, anche in pensione anticipata, oppure in ARQ (Aspettativa Riduzione Quadri). Nell'ultimo paragrafo si analizzeranno le differenze per quanto riguarda le tempistiche e le modalità di erogazione del TFS (Trattamento di Fine Servizio) rispetto al passato. Da ultimo, si provvederà ad analizzare il settore della cosiddetta "previdenza integrativa dei militari", con l'esame della normativa e delle pensioni riguardanti le Casse previdenziali per il personale militare (Cassa Ufficiali, Fondo Previdenza Sottufficiali, ecc.).
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