L'attività agricola ha contribuito negli anni a modificare l'ambiente naturale creando un agroecosistema caratterizzato da una limitata complessità biologica, da una elevata produttività e da una ridotta stabilità ecologico-ambientale. E' fondamentale che le pratiche agricole si indirizzino verso il sostegno delle produzioni capaci di soddisfare le necessità delle popolazioni, e di mantenere la compatibilità ambientale e di assicurare lo standard di vita agli agricoltori. La moderna agronomia si prefigge di far uso delle lavorazioni laddove esse sono veramente indispensabili, sfruttando dove possibile anche l'azione del clima. Questo comporta da parte dell'agricoltore un'attenta considerazione della natura e degli ordinamenti colturali dei suoi terreni e l'adozione di tecniche che si adattino alle sue reali esigenze. L'agricoltura conservativa vuole promuovere la produzione agricola ottimizzando l'uso delle risorse e contribuendo a ridurre il degrado del terreno mediante la gestione integrata del suolo, dell'acqua e delle risorse biologiche. Per far fronte a questi problemi l'agricoltura conservativa si basa su tre pilastri fondamentali che sono l'alterazione minima del suolo, la sua copertura permanente e l'introduzione di avvicendamenti e rotazioni colturali diversificate. L'introduzione di tecniche conservative porta con sé numerosi vantaggi come: ¿ un maggiore quantitativo di sostanza organica superficiale nel terreno; ¿ un maggiore contenuto idrico durante la stagione estiva; ¿ un miglioramento della struttura e dell'attività biologica; ¿ un minore degrado causato dall'erosione; ¿ una minor perdita di CO2 e N2O nell'atmosfera; ¿ minori costi di energia dovuti alle lavorazioni. Questo nuovo sistema agricolo mostra però anche alcuni aspetti negativi, quali: ¿ Lo strato superficiale di terreno presenta densità maggiore, aumentando i rischi di compattamento; ¿ le rese di produzione sono solitamente inferiori e si ripercuotono negativamente sul tornaconto dell'agricoltore anche se parzialmente mitigate dai minori costi di produzione; ¿ l'uso massiccio di prodotti di sintesi per il controllo delle erbe infestanti, che riducono la sostenibilità di queste tecniche gestionali; ¿ investimenti iniziali importanti da parte dell'agricoltore per l'acquisto di macchinari specializzati. Per usufruire pienamente dei vantaggi che derivano dall'applicazione di tali tecniche è necessario valutare con attenzione le diverse situazioni operative ed organizzare in maniera mirata la gestione degli interventi colturali, risultando così efficaci per una corretta gestione del suolo secondo criteri di sostenibilità che fanno propria la ¿cultura della conservazione del suolo¿.
Tecniche conservative di gestione del suolo
RIGAZIO, ANDREA
2015/2016
Abstract
L'attività agricola ha contribuito negli anni a modificare l'ambiente naturale creando un agroecosistema caratterizzato da una limitata complessità biologica, da una elevata produttività e da una ridotta stabilità ecologico-ambientale. E' fondamentale che le pratiche agricole si indirizzino verso il sostegno delle produzioni capaci di soddisfare le necessità delle popolazioni, e di mantenere la compatibilità ambientale e di assicurare lo standard di vita agli agricoltori. La moderna agronomia si prefigge di far uso delle lavorazioni laddove esse sono veramente indispensabili, sfruttando dove possibile anche l'azione del clima. Questo comporta da parte dell'agricoltore un'attenta considerazione della natura e degli ordinamenti colturali dei suoi terreni e l'adozione di tecniche che si adattino alle sue reali esigenze. L'agricoltura conservativa vuole promuovere la produzione agricola ottimizzando l'uso delle risorse e contribuendo a ridurre il degrado del terreno mediante la gestione integrata del suolo, dell'acqua e delle risorse biologiche. Per far fronte a questi problemi l'agricoltura conservativa si basa su tre pilastri fondamentali che sono l'alterazione minima del suolo, la sua copertura permanente e l'introduzione di avvicendamenti e rotazioni colturali diversificate. L'introduzione di tecniche conservative porta con sé numerosi vantaggi come: ¿ un maggiore quantitativo di sostanza organica superficiale nel terreno; ¿ un maggiore contenuto idrico durante la stagione estiva; ¿ un miglioramento della struttura e dell'attività biologica; ¿ un minore degrado causato dall'erosione; ¿ una minor perdita di CO2 e N2O nell'atmosfera; ¿ minori costi di energia dovuti alle lavorazioni. Questo nuovo sistema agricolo mostra però anche alcuni aspetti negativi, quali: ¿ Lo strato superficiale di terreno presenta densità maggiore, aumentando i rischi di compattamento; ¿ le rese di produzione sono solitamente inferiori e si ripercuotono negativamente sul tornaconto dell'agricoltore anche se parzialmente mitigate dai minori costi di produzione; ¿ l'uso massiccio di prodotti di sintesi per il controllo delle erbe infestanti, che riducono la sostenibilità di queste tecniche gestionali; ¿ investimenti iniziali importanti da parte dell'agricoltore per l'acquisto di macchinari specializzati. Per usufruire pienamente dei vantaggi che derivano dall'applicazione di tali tecniche è necessario valutare con attenzione le diverse situazioni operative ed organizzare in maniera mirata la gestione degli interventi colturali, risultando così efficaci per una corretta gestione del suolo secondo criteri di sostenibilità che fanno propria la ¿cultura della conservazione del suolo¿.File | Dimensione | Formato | |
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