La risicoltura biologica è imperniata su alcuni fondamentali aspetti: ¿ incremento e mantenimento della fertilità naturale del terreno, mediante tecniche agronomiche appropriate (rotazioni colturali, lavorazioni, sovesci); ¿ esclusione dei prodotti chimici di sintesi: ¿ utilizzo di piante resistenti ad avversità biotiche ad abiotiche e organismi antagonisti di parassiti (fitofagi e patogeni fungini); ¿ uso di fertilizzanti naturali, possibilmente organici, ottenuti nell'azienda agricola o quanto più in prossimità di essa; ¿ idonea scelta delle varietà, a seconda del clima e del terreno di coltivazione; ¿ divieto di impiego di organismi geneticamente modificati (OGM) o loro derivati; ¿ valorizzazione delle produzioni tipiche locali; ¿ raccolta delle produzioni al momento ottimale di maturazione; ¿ uso di sistemi di confezionamento e distribuzione, rispettosi della salubrità dei prodotti e dell'ambiente; ¿ certificazione del processo di produzione e distribuzione a garanzia del rispetto delle norme legislative di codificazione. La rotazione colturale e l'utilizzo di colture da sovescio sono da considerarsi un presupposto indispensabile per la coltivazione del riso con metodi biologici. Queste pratiche, a fronte di una maggiore complessità nella gestione delle diverse colture, presentano numerosi vantaggi, quali, ad esempio un miglioramento delle caratteristiche fisiche del terreno, una più efficace gestione delle malerbe, un miglior sfruttamento della fertilità, un incremento della biodiversità, la disponibilità di prodotti diversi in vari periodi dell'anno, una equilibrata distribuzione del carico di lavoro nel corso dell'anno, una riduzione del rischio di mercato, sia in termini di collocazione del prodotto, che di prezzo. In risicoltura biologica, la semina viene eseguita con le stesse metodologie adottate nella risicoltura convenzionale, ma le sementi utilizzate devono provenire da risicoltura biologica. La maggiore criticità nella coltivazione biologica del riso è certamente rappresentata dalla gestione della vegetazione infestante. I non numerosi strumenti utilizzabili a questo scopo, si riferiscono essenzialmente alle tecniche agronomiche e ad alcuni mezzi meccanici. Le prime, di pre-emergenza, hanno la finalità di prevenire e limitare la nascita delle malerbe nella coltura, mentre gli interventi meccanici diretti sono finalizzati alla eliminazione delle piante già emerse. Le tecniche di pre-emergenza sono principalmente rappresentate dalle rotazioni colturali, dall'aratura del terreno, dalla falsa semina, dalle cover crops, dalla pacciamatura, dalla purezza della semente e dalle varie strategie per migliorare la competitività delle colture (scelta varietale, data di semina, densità di semina, arrangiamento spaziale). Gli interventi per il contenimento delle infestanti già emerse si basano essenzialmente sull'erpicatura, estirpatura, spazzolatura ed estirpazione manuale. Nell'ultimo decennio, nel nostro paese, si è assistito ad un significativo incremento della superficie coltivata a riso biologico. La crescita di interesse è strettamente legata alla migliore quotazione di mercato del prodotto biologico pari a circa tre volte quello del riso convenzionale (750 ¿/t, contro 250 ¿/t) e ai premi in denaro messi a disposizione per tale metodo di coltivazione. Questo importante differenziale di prezzo è principalmente riconducibile a minori rese unitarie, a maggiori costi di produzione, dovuti ad un maggior impegno di manodopera.
Coltivazione del riso biologico in Italia: importanza, aspetti agronomici e prospettive
CALVO, GRETA
2015/2016
Abstract
La risicoltura biologica è imperniata su alcuni fondamentali aspetti: ¿ incremento e mantenimento della fertilità naturale del terreno, mediante tecniche agronomiche appropriate (rotazioni colturali, lavorazioni, sovesci); ¿ esclusione dei prodotti chimici di sintesi: ¿ utilizzo di piante resistenti ad avversità biotiche ad abiotiche e organismi antagonisti di parassiti (fitofagi e patogeni fungini); ¿ uso di fertilizzanti naturali, possibilmente organici, ottenuti nell'azienda agricola o quanto più in prossimità di essa; ¿ idonea scelta delle varietà, a seconda del clima e del terreno di coltivazione; ¿ divieto di impiego di organismi geneticamente modificati (OGM) o loro derivati; ¿ valorizzazione delle produzioni tipiche locali; ¿ raccolta delle produzioni al momento ottimale di maturazione; ¿ uso di sistemi di confezionamento e distribuzione, rispettosi della salubrità dei prodotti e dell'ambiente; ¿ certificazione del processo di produzione e distribuzione a garanzia del rispetto delle norme legislative di codificazione. La rotazione colturale e l'utilizzo di colture da sovescio sono da considerarsi un presupposto indispensabile per la coltivazione del riso con metodi biologici. Queste pratiche, a fronte di una maggiore complessità nella gestione delle diverse colture, presentano numerosi vantaggi, quali, ad esempio un miglioramento delle caratteristiche fisiche del terreno, una più efficace gestione delle malerbe, un miglior sfruttamento della fertilità, un incremento della biodiversità, la disponibilità di prodotti diversi in vari periodi dell'anno, una equilibrata distribuzione del carico di lavoro nel corso dell'anno, una riduzione del rischio di mercato, sia in termini di collocazione del prodotto, che di prezzo. In risicoltura biologica, la semina viene eseguita con le stesse metodologie adottate nella risicoltura convenzionale, ma le sementi utilizzate devono provenire da risicoltura biologica. La maggiore criticità nella coltivazione biologica del riso è certamente rappresentata dalla gestione della vegetazione infestante. I non numerosi strumenti utilizzabili a questo scopo, si riferiscono essenzialmente alle tecniche agronomiche e ad alcuni mezzi meccanici. Le prime, di pre-emergenza, hanno la finalità di prevenire e limitare la nascita delle malerbe nella coltura, mentre gli interventi meccanici diretti sono finalizzati alla eliminazione delle piante già emerse. Le tecniche di pre-emergenza sono principalmente rappresentate dalle rotazioni colturali, dall'aratura del terreno, dalla falsa semina, dalle cover crops, dalla pacciamatura, dalla purezza della semente e dalle varie strategie per migliorare la competitività delle colture (scelta varietale, data di semina, densità di semina, arrangiamento spaziale). Gli interventi per il contenimento delle infestanti già emerse si basano essenzialmente sull'erpicatura, estirpatura, spazzolatura ed estirpazione manuale. Nell'ultimo decennio, nel nostro paese, si è assistito ad un significativo incremento della superficie coltivata a riso biologico. La crescita di interesse è strettamente legata alla migliore quotazione di mercato del prodotto biologico pari a circa tre volte quello del riso convenzionale (750 ¿/t, contro 250 ¿/t) e ai premi in denaro messi a disposizione per tale metodo di coltivazione. Questo importante differenziale di prezzo è principalmente riconducibile a minori rese unitarie, a maggiori costi di produzione, dovuti ad un maggior impegno di manodopera.File | Dimensione | Formato | |
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