The Project for a Federal European and internal Constitution of Galimberti and Repaci is a very interesting work, because through the analysis of its articles, written in a juridical language, it's possible to obtain an evident proof of some of the most progressive ideas formulated by antifascists during the Resistence period. Galimberti and Repaci in their work claimed that, in order to prevent the risk of potential comeback of the Fascist regime and at the same time to overtake the economical and political crisis of the Nation-state, postwar governments had to encourage planning policies regarding their own citizens' wealth and cede portions of national sovereignty to a federal European nation. Whereas in regard of the planning policies postwar governments welcomed the proposal to radically change the economical policies in comparison to the prewar ones, in the matter of foreign policy the states opted for some kind of cooperation without ceding significant portions of political sovereignty. Thus, although the ruling class was aware of the need to reform an international relationships' network between European states, in the postwar period the functionalist approach ¿ it aimed to create agencies or institutions pledged to a technical cooperation in specific sectors ¿ prevailed over the federalist one, whose most desired ambition at the end of the war was to call a constituent meeting of all the United States of Europe. This dissertation aims to discuss how European postwar governments' policies achieved to bring new life to capitalism through the creation of the Welfare State and the implementation of planning theories, trying to protecting their own citizens from some of those social disadvantages ¿ such as unemployment, impoverishment of the middle class and economical recession ¿ that created the right socioeconomic conditions for the rise of Fascism. Nevertheless, these governments haven't been so much revolutionary in regard of foreign policies, opening to some kind of intergovernmental cooperation, but preserving sovereignty over national interests. The incomplete implementation of this political point of view of a significant and politically cross antifascists' nucleus ¿ Galimberti and Repaci were among them ¿ can be behind the poor operative capability of contemporary institutions in front of challenges of the present. This dissertation aims to offer an additional contribution to the school of thought that places the origin of the ideas around European federalism in the war experience between the Resistance and Nazi-Fascism, seen through the Project for a Federal European and internal Constitution written by two essential Italian antifascist minds such as Duccio Galimberti and Antonino Repaci.

Il Progetto di costituzione confederale europea ed interna di Galimberti e Répaci è un testo molto interessante, perché attraverso l'analisi dei suoi articoli, scritti in un linguaggio giuridico, si può ottenere una lucida testimonianza di alcune fra le idee più progressiste sviluppate dagli antifascisti durante la guerra di Resistenza. I due autori sostennero che per scongiurare il rischio di un eventuale ritorno del fascismo e superare la crisi dello Stato-nazione i governi del dopoguerra avrebbero dovuto promuovere politiche di pianificazione per la cura del benessere dei propri cittadini sul piano interno, e la cessione di porzioni di sovranità nazionale ad uno stato europeo federale sul piano internazionale. Mentre sulle politiche di pianificazione i governi del dopoguerra accolsero la generica richiesta di radicale cambiamento rispetto alle politiche economiche del periodo prebellico, sul piano internazionale gli Stati promossero forme di cooperazione senza tuttavia cedere porzioni significative di sovranità politica. Dunque nonostante la classe dirigente fosse consapevole della necessità di riformare il sistema di relazioni internazionali fra gli Stati europei, nel dopoguerra prevalse l'approccio funzionalista ¿ basato sulla creazione di agenzie o istituzioni dedicate alla cooperazione di tipo tecnico su settori specifici ¿ su quello federalista ¿ la cui massima aspirazione alla fine del conflitto fu quella di convocare un'assemblea costituente degli Stati Uniti d'Europa. La tesi prova ad argomentare come le politiche dei governi del dopoguerra europei riuscirono a riformare il capitalismo attraverso la creazione del Welfare State e l'applicazione delle teorie della pianificazione, cercando di proteggere i propri cittadini da alcuni di quei mali sociali ¿ come la disoccupazione, l'impoverimento dei ceti medi e la recessione economica ¿ che avevano creato le condizioni economico-sociali per l'ascesa del fascismo. Tuttavia non furono altrettanto rivoluzionari sul piano internazionale, aprendo a forme di cooperazione intergovernativa, ma preservando la sovranità sugli interessi nazionali. L'attuazione parziale di questa visione politica di un consistente e politicamente trasversale nucleo di antifascisti ¿ tra cui Galimberti e Répaci - può essere all'origine dell'insufficiente capacità operativa delle contemporanee istituzioni europee di fronte alle sfide del presente. Lo scopo di questa tesi è quello di consegnare un ulteriore contributo al pensiero che colloca l'origine delle idee sul federalismo europeo nell'esperienza della guerra di Resistenza al nazifascismo, attraverso l'analisi del Progetto di costituzione confederale europea ed interna di due figure importantissime dell'antifascismo italiano: Duccio Galimberti e Antonino Répaci.

Il Progetto di costituzione confederale europea ed interna di Galimberti e Répaci

PRIOLA, SIMONE
2015/2016

Abstract

Il Progetto di costituzione confederale europea ed interna di Galimberti e Répaci è un testo molto interessante, perché attraverso l'analisi dei suoi articoli, scritti in un linguaggio giuridico, si può ottenere una lucida testimonianza di alcune fra le idee più progressiste sviluppate dagli antifascisti durante la guerra di Resistenza. I due autori sostennero che per scongiurare il rischio di un eventuale ritorno del fascismo e superare la crisi dello Stato-nazione i governi del dopoguerra avrebbero dovuto promuovere politiche di pianificazione per la cura del benessere dei propri cittadini sul piano interno, e la cessione di porzioni di sovranità nazionale ad uno stato europeo federale sul piano internazionale. Mentre sulle politiche di pianificazione i governi del dopoguerra accolsero la generica richiesta di radicale cambiamento rispetto alle politiche economiche del periodo prebellico, sul piano internazionale gli Stati promossero forme di cooperazione senza tuttavia cedere porzioni significative di sovranità politica. Dunque nonostante la classe dirigente fosse consapevole della necessità di riformare il sistema di relazioni internazionali fra gli Stati europei, nel dopoguerra prevalse l'approccio funzionalista ¿ basato sulla creazione di agenzie o istituzioni dedicate alla cooperazione di tipo tecnico su settori specifici ¿ su quello federalista ¿ la cui massima aspirazione alla fine del conflitto fu quella di convocare un'assemblea costituente degli Stati Uniti d'Europa. La tesi prova ad argomentare come le politiche dei governi del dopoguerra europei riuscirono a riformare il capitalismo attraverso la creazione del Welfare State e l'applicazione delle teorie della pianificazione, cercando di proteggere i propri cittadini da alcuni di quei mali sociali ¿ come la disoccupazione, l'impoverimento dei ceti medi e la recessione economica ¿ che avevano creato le condizioni economico-sociali per l'ascesa del fascismo. Tuttavia non furono altrettanto rivoluzionari sul piano internazionale, aprendo a forme di cooperazione intergovernativa, ma preservando la sovranità sugli interessi nazionali. L'attuazione parziale di questa visione politica di un consistente e politicamente trasversale nucleo di antifascisti ¿ tra cui Galimberti e Répaci - può essere all'origine dell'insufficiente capacità operativa delle contemporanee istituzioni europee di fronte alle sfide del presente. Lo scopo di questa tesi è quello di consegnare un ulteriore contributo al pensiero che colloca l'origine delle idee sul federalismo europeo nell'esperienza della guerra di Resistenza al nazifascismo, attraverso l'analisi del Progetto di costituzione confederale europea ed interna di due figure importantissime dell'antifascismo italiano: Duccio Galimberti e Antonino Répaci.
ITA
The Project for a Federal European and internal Constitution of Galimberti and Repaci is a very interesting work, because through the analysis of its articles, written in a juridical language, it's possible to obtain an evident proof of some of the most progressive ideas formulated by antifascists during the Resistence period. Galimberti and Repaci in their work claimed that, in order to prevent the risk of potential comeback of the Fascist regime and at the same time to overtake the economical and political crisis of the Nation-state, postwar governments had to encourage planning policies regarding their own citizens' wealth and cede portions of national sovereignty to a federal European nation. Whereas in regard of the planning policies postwar governments welcomed the proposal to radically change the economical policies in comparison to the prewar ones, in the matter of foreign policy the states opted for some kind of cooperation without ceding significant portions of political sovereignty. Thus, although the ruling class was aware of the need to reform an international relationships' network between European states, in the postwar period the functionalist approach ¿ it aimed to create agencies or institutions pledged to a technical cooperation in specific sectors ¿ prevailed over the federalist one, whose most desired ambition at the end of the war was to call a constituent meeting of all the United States of Europe. This dissertation aims to discuss how European postwar governments' policies achieved to bring new life to capitalism through the creation of the Welfare State and the implementation of planning theories, trying to protecting their own citizens from some of those social disadvantages ¿ such as unemployment, impoverishment of the middle class and economical recession ¿ that created the right socioeconomic conditions for the rise of Fascism. Nevertheless, these governments haven't been so much revolutionary in regard of foreign policies, opening to some kind of intergovernmental cooperation, but preserving sovereignty over national interests. The incomplete implementation of this political point of view of a significant and politically cross antifascists' nucleus ¿ Galimberti and Repaci were among them ¿ can be behind the poor operative capability of contemporary institutions in front of challenges of the present. This dissertation aims to offer an additional contribution to the school of thought that places the origin of the ideas around European federalism in the war experience between the Resistance and Nazi-Fascism, seen through the Project for a Federal European and internal Constitution written by two essential Italian antifascist minds such as Duccio Galimberti and Antonino Repaci.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/120838