Partendo dalla disputa tra Agamennone e Achille, raccontata nell'Iliade di Omero, l'obiettivo di questo elaborato è quello di studiare gli effetti dell'infusione dell'áte e la percezione di questo fenomeno nella civiltà greca arcaica, riconosciuta come razionale per eccellenza. L'elaborato si apre facendo un'analisi approfondita dei caratteri della Civiltà di Vergogna, traendo ispirazione da autori quali Dodds e Finley. Capire quali siano i valori basilari di questa società, l'apparenza, il valore di sé mostrato agli altri, il disonore tale solo se al cospetto di qualcheduno, è fondamentale per intendere anche il valore dell'infusione di áte. Nell'episodio dell'Iliade qui analizzato, pur offendendo gravemente Achille, insultandolo e privandolo del suo bottino di guerra, simbolo del suo valore in battaglia, e quindi disonorandolo agli occhi di tutti, Agamennone non è ritenuto colpevole e responsabile delle sue azioni. Infatti esse sono imputate all'infusione dell'áte, che provoca uno stato di momentaneo annebbiamento e perdita del raziocinio. Questo stato di accecamento impedisce che in Agamennone si sviluppi un vero e proprio senso di colpa, quanto piuttosto la consapevolezza di aver violato la timé di Achille di fronte a tutti e di dover, quindi, fare ammenda. Segue quindi l'analisi e la descrizione dell'annebbiamento provocato dall'áte, vista come tipo di follia momentanea e studiata nell'elaborato in più passaggi di Iliade e Odissea. A proposito di questo fenomeno, l'ultima parte dell'elaborato è dedicata a capire da chi, da quale dio o da quale entità sia infusa negli uomini l'áte. Grazie alle parole di Agamennone nell'Iliade, si evince che tale condizione di accecamento possa derivare da Zeus, padre dell'Olimpo, dio onnipotente che scacciò e relegò sulla terra la stessa dea Ate, essendo una volta stato ingannato da lei; la Moira, che funge da destino di ogni uomo ed è legata alla Necessità; o l'Erinni, come demoni tutelari di qualsiasi Moira il cui compimento è messo a rischio. In conclusione, si ha un'immagine dei Greci dell'Età Arcaica come popolo in cui il razionale convive con episodi di follia momentanea, completamente integrati nel quotidiano e nella normalità, episodi che si verificano e basta, senza il bisogno o il desiderio da parte di chi li vive di interrogarsi sul loro perché.
Aspetti irrazionali nell'opera di Omero: Analisi dell'infusione dell' ἄτη e del senso di colpa.
MORETTO, FRANCESCA
2016/2017
Abstract
Partendo dalla disputa tra Agamennone e Achille, raccontata nell'Iliade di Omero, l'obiettivo di questo elaborato è quello di studiare gli effetti dell'infusione dell'áte e la percezione di questo fenomeno nella civiltà greca arcaica, riconosciuta come razionale per eccellenza. L'elaborato si apre facendo un'analisi approfondita dei caratteri della Civiltà di Vergogna, traendo ispirazione da autori quali Dodds e Finley. Capire quali siano i valori basilari di questa società, l'apparenza, il valore di sé mostrato agli altri, il disonore tale solo se al cospetto di qualcheduno, è fondamentale per intendere anche il valore dell'infusione di áte. Nell'episodio dell'Iliade qui analizzato, pur offendendo gravemente Achille, insultandolo e privandolo del suo bottino di guerra, simbolo del suo valore in battaglia, e quindi disonorandolo agli occhi di tutti, Agamennone non è ritenuto colpevole e responsabile delle sue azioni. Infatti esse sono imputate all'infusione dell'áte, che provoca uno stato di momentaneo annebbiamento e perdita del raziocinio. Questo stato di accecamento impedisce che in Agamennone si sviluppi un vero e proprio senso di colpa, quanto piuttosto la consapevolezza di aver violato la timé di Achille di fronte a tutti e di dover, quindi, fare ammenda. Segue quindi l'analisi e la descrizione dell'annebbiamento provocato dall'áte, vista come tipo di follia momentanea e studiata nell'elaborato in più passaggi di Iliade e Odissea. A proposito di questo fenomeno, l'ultima parte dell'elaborato è dedicata a capire da chi, da quale dio o da quale entità sia infusa negli uomini l'áte. Grazie alle parole di Agamennone nell'Iliade, si evince che tale condizione di accecamento possa derivare da Zeus, padre dell'Olimpo, dio onnipotente che scacciò e relegò sulla terra la stessa dea Ate, essendo una volta stato ingannato da lei; la Moira, che funge da destino di ogni uomo ed è legata alla Necessità; o l'Erinni, come demoni tutelari di qualsiasi Moira il cui compimento è messo a rischio. In conclusione, si ha un'immagine dei Greci dell'Età Arcaica come popolo in cui il razionale convive con episodi di follia momentanea, completamente integrati nel quotidiano e nella normalità, episodi che si verificano e basta, senza il bisogno o il desiderio da parte di chi li vive di interrogarsi sul loro perché.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/120737