La tesi tratta del Memoriale agli italiani caduti nei campi di concentramento nel periodo di tempo che va dall'inizio degli anni settanta sino all'inizio del 2015. Chiamato anche più semplicemente Memorial, esso fu eretto dall'Aned alla fine degli anni settanta, nel primo piano del Blocco 21 dell'ex campo di concentramento di Auschwitz. Per ricostruire la vicenda ho utilizzato sia fonti d'epoca, quali giornali e interviste, sia trattazioni di vari autori al riguardo con una particolare attenzione per la rivista Studi e ricerche di storia contemporanea. Il primo capitolo si occuperà di delineare la fase iniziale della storia del Memoriale, chiarendone le origini e accompagnando il lettore nello sviluppo della sua realizzazione. Sarà analizzato il comportamento della prima commissione esecutiva per arrivare alla seconda, che diede poi corso al comitato operativo voluto da Gianfranco Maris destinato a ideare e portare a termine l'opera. Non mancherà una parte più specifica relativa all'operato di Primo Levi, e ai risvolti concreti della costruzione del Memoriale nel Blocco 21 di Auschwitz ed alla conferenza di Roma in cui esso fu presentato al pubblico. Il secondo capitolo avrà carattere più specifico e tratterà delle figure di Primo Levi e di Mario ¿Pupino¿ Samonà, gli artisti che più influenzarono con il loro operato il Memoriale. Tratterà inizialmente delle loro esperienze nel dopoguerra per arrivare infine al loro operato nella realizzazione del Memoriale. Tutto questo considerato nel contesto di come era vista la deportazione in Italia dagli anni '50 agli anni '80, dato essenziale per comprendere appieno l'eccezionalità di Primo Levi. Il terzo capitolo parlerà invece del Memoriale in sé stesso, osservandolo come opera artistica attraverso le parole espresse dai vari attori coinvolti nel progetto: non solo Primo Levi e Mario ¿Pupino¿ Samonà, ma anche Lodovico Belgiojso e Gianfranco Maris. Seguirà poi il una parte costituita da fotografie, con immagini del montaggio del Memoriale, dei progetti, nonché delle tele distese come apparivano al termine del lavoro di pittura. Il quarto ed ultimo capitolo analizzerà gli anni dal 2008 al 2015, nel corso dei quali il Memoriale è stato al centro di un vivace dibattito su come dovesse essere rappresentata la Shoah italiana. Inizialmente verranno sentite le voci contrarie al mantenimento del Memoriale ad Auschwitz, seguite da quelle a favore, con una particolare attenzione per quelle del Cantiere Blocco 21, del Gruppo 32 e del Progetto Glossa. Si dirà poi dell'epilogo avutosi con la rimozione del Memoriale da Auschwitz.
Il Memoriale italiano ad Auschwitz dagli anni settanta al 2015
CARLOTTO, LUCA
2015/2016
Abstract
La tesi tratta del Memoriale agli italiani caduti nei campi di concentramento nel periodo di tempo che va dall'inizio degli anni settanta sino all'inizio del 2015. Chiamato anche più semplicemente Memorial, esso fu eretto dall'Aned alla fine degli anni settanta, nel primo piano del Blocco 21 dell'ex campo di concentramento di Auschwitz. Per ricostruire la vicenda ho utilizzato sia fonti d'epoca, quali giornali e interviste, sia trattazioni di vari autori al riguardo con una particolare attenzione per la rivista Studi e ricerche di storia contemporanea. Il primo capitolo si occuperà di delineare la fase iniziale della storia del Memoriale, chiarendone le origini e accompagnando il lettore nello sviluppo della sua realizzazione. Sarà analizzato il comportamento della prima commissione esecutiva per arrivare alla seconda, che diede poi corso al comitato operativo voluto da Gianfranco Maris destinato a ideare e portare a termine l'opera. Non mancherà una parte più specifica relativa all'operato di Primo Levi, e ai risvolti concreti della costruzione del Memoriale nel Blocco 21 di Auschwitz ed alla conferenza di Roma in cui esso fu presentato al pubblico. Il secondo capitolo avrà carattere più specifico e tratterà delle figure di Primo Levi e di Mario ¿Pupino¿ Samonà, gli artisti che più influenzarono con il loro operato il Memoriale. Tratterà inizialmente delle loro esperienze nel dopoguerra per arrivare infine al loro operato nella realizzazione del Memoriale. Tutto questo considerato nel contesto di come era vista la deportazione in Italia dagli anni '50 agli anni '80, dato essenziale per comprendere appieno l'eccezionalità di Primo Levi. Il terzo capitolo parlerà invece del Memoriale in sé stesso, osservandolo come opera artistica attraverso le parole espresse dai vari attori coinvolti nel progetto: non solo Primo Levi e Mario ¿Pupino¿ Samonà, ma anche Lodovico Belgiojso e Gianfranco Maris. Seguirà poi il una parte costituita da fotografie, con immagini del montaggio del Memoriale, dei progetti, nonché delle tele distese come apparivano al termine del lavoro di pittura. Il quarto ed ultimo capitolo analizzerà gli anni dal 2008 al 2015, nel corso dei quali il Memoriale è stato al centro di un vivace dibattito su come dovesse essere rappresentata la Shoah italiana. Inizialmente verranno sentite le voci contrarie al mantenimento del Memoriale ad Auschwitz, seguite da quelle a favore, con una particolare attenzione per quelle del Cantiere Blocco 21, del Gruppo 32 e del Progetto Glossa. Si dirà poi dell'epilogo avutosi con la rimozione del Memoriale da Auschwitz.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/120725