Questa ricerca nasce con l'intento di approfondire il significato della professione educativa dal punto di vista degli educatori stessi. Per fare ciò si è scelto di focalizzare l'attenzione su un caso particolare, che spicca per le sue peculiarità, ovvero la cooperativa Crisalide s.c.s Onlus, che opera da 18 anni sul territorio delle Valli di Lanzo, e i suoi dipendenti più giovani. La domanda cognitiva da cui si è partiti è così riassumibile: Cosa caratterizza i giovani operatori di una cooperativa di medio-piccole dimensioni che offre servizi su un territorio circoscritto e peculiare come quello delle Valli di Lanzo? In particolare, in che modo il contesto socio-territoriale, composto da vincoli e opportunità, influenza (o non influenza) la scelta di questo tipo di professione e come condiziona la rappresentazione di sé e del proprio lavoro? Trattandosi di una ricerca esplorativa, si è ritenuto opportuno utilizzare una metodologia di tipo qualitativo, che fosse in grado di cogliere le narrazioni, l'universo valoriale e le rappresentazioni dei soggetti coinvolti. Sono state, quindi, condotte quindici interviste discorsive tra i dipendenti di Crisalide con un'età compresa tra i 22 e i 34 anni, afferenti ai principali servizi della cooperativa. Le dimensioni analizzate nel corso delle interviste riguardano: - le motivazioni alla professione educativa, dalle influenze familiari e ambientali, alla rappresentazione di sé e del proprio sistema valoriale; - i rapporti con i colleghi e i meccanismi del lavoro d'équipe; - le qualità personali e le competenze professionali ritenute necessarie per lo svolgimento della professione educativa; - la relazione con il territorio; - la rappresentazione personale e sociale del ruolo dell'educatore. Nel primo capitolo viene brevemente presentata la cornice sociologica e normativo-istituzionale entro cui si situa la ricerca, ovvero il settore del non profit italiano, con un'attenzione specifica al volontariato, e in particolare quello giovanile, e alla cooperazione sociale, in cui emerge la figura dell'educatore. Nel secondo capitolo, invece, viene descritto il contesto della ricerca, approfondendo le caratteristiche territoriali e demografiche delle Valli di Lanzo, con una particolare attenzione ai giovani che vi risiedono, e della cooperativa Crisalide, della quale verranno concisamente presentati la storia e i servizi svolti. Il terzo capitolo è dedicato alla presentazione del disegno della ricerca e alle note metodologiche. Infine, nell'ultimo capitolo, vengono esposti i principali risultati della ricerca, investigando le dimensioni analizzate al fine di rispondere alla domanda cognitiva da cui si è partiti.
FARE L'EDUCATORE NELLA PROVINCIA TORINESE: UNO STUDIO DI CASO. L'impegno sociale come professione nei giovani educatori.
ENRICI VAION, SARA
2015/2016
Abstract
Questa ricerca nasce con l'intento di approfondire il significato della professione educativa dal punto di vista degli educatori stessi. Per fare ciò si è scelto di focalizzare l'attenzione su un caso particolare, che spicca per le sue peculiarità, ovvero la cooperativa Crisalide s.c.s Onlus, che opera da 18 anni sul territorio delle Valli di Lanzo, e i suoi dipendenti più giovani. La domanda cognitiva da cui si è partiti è così riassumibile: Cosa caratterizza i giovani operatori di una cooperativa di medio-piccole dimensioni che offre servizi su un territorio circoscritto e peculiare come quello delle Valli di Lanzo? In particolare, in che modo il contesto socio-territoriale, composto da vincoli e opportunità, influenza (o non influenza) la scelta di questo tipo di professione e come condiziona la rappresentazione di sé e del proprio lavoro? Trattandosi di una ricerca esplorativa, si è ritenuto opportuno utilizzare una metodologia di tipo qualitativo, che fosse in grado di cogliere le narrazioni, l'universo valoriale e le rappresentazioni dei soggetti coinvolti. Sono state, quindi, condotte quindici interviste discorsive tra i dipendenti di Crisalide con un'età compresa tra i 22 e i 34 anni, afferenti ai principali servizi della cooperativa. Le dimensioni analizzate nel corso delle interviste riguardano: - le motivazioni alla professione educativa, dalle influenze familiari e ambientali, alla rappresentazione di sé e del proprio sistema valoriale; - i rapporti con i colleghi e i meccanismi del lavoro d'équipe; - le qualità personali e le competenze professionali ritenute necessarie per lo svolgimento della professione educativa; - la relazione con il territorio; - la rappresentazione personale e sociale del ruolo dell'educatore. Nel primo capitolo viene brevemente presentata la cornice sociologica e normativo-istituzionale entro cui si situa la ricerca, ovvero il settore del non profit italiano, con un'attenzione specifica al volontariato, e in particolare quello giovanile, e alla cooperazione sociale, in cui emerge la figura dell'educatore. Nel secondo capitolo, invece, viene descritto il contesto della ricerca, approfondendo le caratteristiche territoriali e demografiche delle Valli di Lanzo, con una particolare attenzione ai giovani che vi risiedono, e della cooperativa Crisalide, della quale verranno concisamente presentati la storia e i servizi svolti. Il terzo capitolo è dedicato alla presentazione del disegno della ricerca e alle note metodologiche. Infine, nell'ultimo capitolo, vengono esposti i principali risultati della ricerca, investigando le dimensioni analizzate al fine di rispondere alla domanda cognitiva da cui si è partiti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/120711