La presente relazione di laurea mira all'analisi del concetto di manovra e, soprattutto, di approccio manovriero in quanto pietra angolare della condotta della guerra nei vari scenari susseguitesi nel corso delle epoche. In particolare l'attenzione viene posta sulla sua capacità di adattarsi alle sempre mutevoli sfide che i Teatri operativi pongono nel corso delle epoche mantenendo comunque la capacità di essere un elemento irrinunciabile nella pianificazione e nella condotta delle operazioni. L'analisi verte sul punto di vista di due autori di spicco del Novecento: Liddell Hart ed Edward Luttwakk. I due illustri analisti hanno elaborato i propri studi osservando realtà belliche loro contemporanee senza però prescindere dall'analisi conflittuali delle epoche antiche. Il risultato è la manovra assunta come principio dell'arte della guerra e come strumento nelle mani del comandante finalizzata alla pianificazione e alla condotta della missione. Il principio che ne sta alla base, infatti, è la disarticolazione del nemico nel suo punto più vulnerabile, sia esso materiale che immateriale. Per quanto possano le contingenze storiche essere mutate, per quanto la tecnologia possa cambiare le modalità di impiego dello strumento militare, la capacità di colpire il nemico nel suo Centro di Gravità (CoG) resta una prerogativa adamantina e atemporale.
L'APPROCCIO MANOVRIERO SECONDO HART E LUTTWAK
GIOIA, NICOLA
2015/2016
Abstract
La presente relazione di laurea mira all'analisi del concetto di manovra e, soprattutto, di approccio manovriero in quanto pietra angolare della condotta della guerra nei vari scenari susseguitesi nel corso delle epoche. In particolare l'attenzione viene posta sulla sua capacità di adattarsi alle sempre mutevoli sfide che i Teatri operativi pongono nel corso delle epoche mantenendo comunque la capacità di essere un elemento irrinunciabile nella pianificazione e nella condotta delle operazioni. L'analisi verte sul punto di vista di due autori di spicco del Novecento: Liddell Hart ed Edward Luttwakk. I due illustri analisti hanno elaborato i propri studi osservando realtà belliche loro contemporanee senza però prescindere dall'analisi conflittuali delle epoche antiche. Il risultato è la manovra assunta come principio dell'arte della guerra e come strumento nelle mani del comandante finalizzata alla pianificazione e alla condotta della missione. Il principio che ne sta alla base, infatti, è la disarticolazione del nemico nel suo punto più vulnerabile, sia esso materiale che immateriale. Per quanto possano le contingenze storiche essere mutate, per quanto la tecnologia possa cambiare le modalità di impiego dello strumento militare, la capacità di colpire il nemico nel suo Centro di Gravità (CoG) resta una prerogativa adamantina e atemporale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/120686