Everyone has an intuitive idea of what freedom of choice is. However, it is hard to give a scientific definition. With the expression "free will", in fact, we refer to a form of freedom that requires at least two conditions, both in scientific and philosophical way: the ¿ability to do otherwise", where the agent can choose from alternative courses of action, and "self-determination", where the agent decides which course of action he/she (De Caro, Lavazza & Sartori, 2010). The obvious simplicity of this definition, based on the immediate knowledge of our freedom of choice that we all have, inevitably collides with the complex task of defining what really free will is. Over time, many metaphysical perspectives have been suggested, without however coming to a shared interpretation. The richness of the debates stimulated so far lies in the relevance and essence of the problem: almost every Western legal system, for example, is based on the assumption that the individual is competent to stand trial when in good mental health. Freedom of choice is, in fact, a cornerstone of criminal law, as well as of most moral systems (Lavazza & Sammicheli, 2010). This thesis will synthetically illustrate the dilemma of free will, from the pioneering experiment of Libet (1983) to the more recent analyses , both philosophical and neuroscientific, in order to identify the implications of free will, either or a scientific and methodological level, or theoretical, social and legal ones.

Chiunque ha un'idea intuitiva di cosa sia la libertà di scelta. Meno semplice è, invece, darne una definizione precisa in senso scientifico. Con l'espressione ¿libero arbitrio¿, in sede tanto scientifica quanto filosofica, ci si riferisce infatti a una forma di libertà che prevede almeno due condizioni: ¿la possibilità di fare altrimenti¿, dove l'agente può scegliere tra corsi d'azione alternativi, e ¿l'autodeterminazione¿, dove è lo stesso agente a determinare quale corso d'azione seguirà (De Caro, Lavazza & Sartori, 2010). L'apparente semplicità della definizione, fondata sull'intuitiva consapevolezza che tutti abbiamo della nostra libertà di scelta, si scontra inevitabilmente con la complessità di definire che cosa sia il libero arbitrio. Sono state proposte nel tempo differenti prospettive metafisiche, senza giungere a una interpretazione soddisfacente. La ricchezza dei dibattiti di volta in volta generati risiede anche nella pregnante attualità e concretezza del problema: quasi tutti i sistemi giuridici occidentali, ad esempio, si fondano sul presupposto che il singolo individuo è in grado, in condizioni di normale salute mentale, di intendere e di volere. La libertà di scelta è, infatti, un caposaldo del diritto penale, oltre che della maggior parte dei sistemi morali (Lavazza & Sammicheli, 2010). Nella presente tesi si illustrerà sinteticamente il dilemma del libero arbitrio, a partire dal pionieristico esperimento di Libet (1983) fino alle più recenti analisi filosofiche e neuroscientifiche, cercando di identificare tanto le implicazioni scientifiche e metodologiche quanto quelle speculative, sociali e giuridiche.

Il dilemma del libero arbitrio

CINQUEGRANI, FRANCESCO
2015/2016

Abstract

Chiunque ha un'idea intuitiva di cosa sia la libertà di scelta. Meno semplice è, invece, darne una definizione precisa in senso scientifico. Con l'espressione ¿libero arbitrio¿, in sede tanto scientifica quanto filosofica, ci si riferisce infatti a una forma di libertà che prevede almeno due condizioni: ¿la possibilità di fare altrimenti¿, dove l'agente può scegliere tra corsi d'azione alternativi, e ¿l'autodeterminazione¿, dove è lo stesso agente a determinare quale corso d'azione seguirà (De Caro, Lavazza & Sartori, 2010). L'apparente semplicità della definizione, fondata sull'intuitiva consapevolezza che tutti abbiamo della nostra libertà di scelta, si scontra inevitabilmente con la complessità di definire che cosa sia il libero arbitrio. Sono state proposte nel tempo differenti prospettive metafisiche, senza giungere a una interpretazione soddisfacente. La ricchezza dei dibattiti di volta in volta generati risiede anche nella pregnante attualità e concretezza del problema: quasi tutti i sistemi giuridici occidentali, ad esempio, si fondano sul presupposto che il singolo individuo è in grado, in condizioni di normale salute mentale, di intendere e di volere. La libertà di scelta è, infatti, un caposaldo del diritto penale, oltre che della maggior parte dei sistemi morali (Lavazza & Sammicheli, 2010). Nella presente tesi si illustrerà sinteticamente il dilemma del libero arbitrio, a partire dal pionieristico esperimento di Libet (1983) fino alle più recenti analisi filosofiche e neuroscientifiche, cercando di identificare tanto le implicazioni scientifiche e metodologiche quanto quelle speculative, sociali e giuridiche.
ITA
Everyone has an intuitive idea of what freedom of choice is. However, it is hard to give a scientific definition. With the expression "free will", in fact, we refer to a form of freedom that requires at least two conditions, both in scientific and philosophical way: the ¿ability to do otherwise", where the agent can choose from alternative courses of action, and "self-determination", where the agent decides which course of action he/she (De Caro, Lavazza & Sartori, 2010). The obvious simplicity of this definition, based on the immediate knowledge of our freedom of choice that we all have, inevitably collides with the complex task of defining what really free will is. Over time, many metaphysical perspectives have been suggested, without however coming to a shared interpretation. The richness of the debates stimulated so far lies in the relevance and essence of the problem: almost every Western legal system, for example, is based on the assumption that the individual is competent to stand trial when in good mental health. Freedom of choice is, in fact, a cornerstone of criminal law, as well as of most moral systems (Lavazza & Sammicheli, 2010). This thesis will synthetically illustrate the dilemma of free will, from the pioneering experiment of Libet (1983) to the more recent analyses , both philosophical and neuroscientific, in order to identify the implications of free will, either or a scientific and methodological level, or theoretical, social and legal ones.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/120663