Introduzione: La patologia degenerativa, che costringe a ricorrere all'impianto protesico, è caratterizzata dalla presenza costante del dolore articolare e dalla progressiva limitazione funzionale. I tempi dovuti alle liste di attesa preoperatoria spesso sono molto lunghi, fattore che aumenta notevolmente il distress del paziente. Pertanto risulta di fondamentale importanza mettere in atto strategie assistenziali efficaci nel miglioramento del risultato finale, ovvero la ripresa funzionale e la diminuzione del dolore accompagnati da una riduzione dei rischi perioperatori. Sulla base di queste considerazioni emerge che il fabbisogno informativo costituisce un'esigenza quanto mai prioritaria per la persona in attesa di intervento chirurgico. Obiettivo: La finalità del lavoro è favorire la mobilizzazione precoce dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico di artroplastica di anca e ginocchio al fine di ridurre le complicanze post operatorie e favorire l'autonomia del soggetto. Il secondo obiettivo è di revisionare gli opuscoli informativi presenti nella struttura al fine di renderli più comprensibili dai pazienti. Materiali e Metodi: E' stata condotta un'analisi critica della letteratura sull'argomento trattato nelle banche dati PubMed, Cinhal e Medline. Al fine di perfezionare il sistema informativo già presente in reparto si sono apportate delle modifiche agli opuscoli informativi ¿La mia nuova Anca¿ e ¿Il mio nuovo Ginocchio¿. E' stato organizzato un incontro informativo multidisciplinare ed è stata valutata l'efficacia della formazione attraverso un questionario somministrato ai pazienti al termine dell'incontro. Sono stati rilevati i tempi di mobilizzazione post operatoria dei pazienti prima e dopo l'intervento formativo. Per valutare il punto di vista soggettivo dell'utenza è stato somministrato un questionario di gradimento alle dimissioni. Risultati: All'incontro formativo hanno partecipato in totale dieci pazienti, di questi sette sono stati operati entro il termine dello studio. Durante l'incontro i pazienti e i caregiver hanno dimostrato grande interesse e partecipazione attiva. Il questionario che valuta la comprensione delle informazioni date ha riportato una quasi totalità di risposte corrette. L'intervento educativo ha ridotto i tempi di mobilizzazione post operatoria che viene eseguita in prima giornata. I pazienti alla dimissione hanno dichiarato di essere soddisfatti delle informazioni ricevute. Importante per lo sviluppo di questo progetto è stata la partecipazione dell'ortopedico, di due fisioterapiste e della caposala che hanno collaborato per il raggiungimento di un fine comune. Discussione: In accordo con la letteratura si è rilevato che la persona più consapevole non solo accetta il percorso operatorio, ma si dimostra più attiva nel proprio recupero. Come si afferma in letteratura, l'assistenza e il supporto dato, gioca un ruolo importante nel migliorare la qualità del recupero: essenziale è la comunicazione di informazioni date dal personale sanitario in modo chiaro, comprensibile e personalizzato in base alle caratteristiche del paziente. In egual modo è importante il supporto dato dai caregiver durante il periodo di recupero funzionale poiché gran parte del lavoro e degli sforzi messi in atto per poter ricondurre una vita normale e in totale autonomia avviene al di fuori dell'ambito ospedaliero. Per quanto riguarda la diminuzione della durata di degenza, allo stato attuale, non è possibile migliorare le tempistiche in quanto la dimissione è vincolata alla disponibilità dei posti nelle strutture di riabilitazione. Pertanto anche mobilizzando precocemente i pazienti e favorendo un recupero precoce, non si riducono i tempi di degenza ma si riducono comunque le complicanze da allettamento.

Favorire la mobilizzazione dei pazienti sottoposti ad artroplastica di anca e ginocchio: un progetto di educazione perioperatoria

ROCCO, ELEONORA
2015/2016

Abstract

Introduzione: La patologia degenerativa, che costringe a ricorrere all'impianto protesico, è caratterizzata dalla presenza costante del dolore articolare e dalla progressiva limitazione funzionale. I tempi dovuti alle liste di attesa preoperatoria spesso sono molto lunghi, fattore che aumenta notevolmente il distress del paziente. Pertanto risulta di fondamentale importanza mettere in atto strategie assistenziali efficaci nel miglioramento del risultato finale, ovvero la ripresa funzionale e la diminuzione del dolore accompagnati da una riduzione dei rischi perioperatori. Sulla base di queste considerazioni emerge che il fabbisogno informativo costituisce un'esigenza quanto mai prioritaria per la persona in attesa di intervento chirurgico. Obiettivo: La finalità del lavoro è favorire la mobilizzazione precoce dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico di artroplastica di anca e ginocchio al fine di ridurre le complicanze post operatorie e favorire l'autonomia del soggetto. Il secondo obiettivo è di revisionare gli opuscoli informativi presenti nella struttura al fine di renderli più comprensibili dai pazienti. Materiali e Metodi: E' stata condotta un'analisi critica della letteratura sull'argomento trattato nelle banche dati PubMed, Cinhal e Medline. Al fine di perfezionare il sistema informativo già presente in reparto si sono apportate delle modifiche agli opuscoli informativi ¿La mia nuova Anca¿ e ¿Il mio nuovo Ginocchio¿. E' stato organizzato un incontro informativo multidisciplinare ed è stata valutata l'efficacia della formazione attraverso un questionario somministrato ai pazienti al termine dell'incontro. Sono stati rilevati i tempi di mobilizzazione post operatoria dei pazienti prima e dopo l'intervento formativo. Per valutare il punto di vista soggettivo dell'utenza è stato somministrato un questionario di gradimento alle dimissioni. Risultati: All'incontro formativo hanno partecipato in totale dieci pazienti, di questi sette sono stati operati entro il termine dello studio. Durante l'incontro i pazienti e i caregiver hanno dimostrato grande interesse e partecipazione attiva. Il questionario che valuta la comprensione delle informazioni date ha riportato una quasi totalità di risposte corrette. L'intervento educativo ha ridotto i tempi di mobilizzazione post operatoria che viene eseguita in prima giornata. I pazienti alla dimissione hanno dichiarato di essere soddisfatti delle informazioni ricevute. Importante per lo sviluppo di questo progetto è stata la partecipazione dell'ortopedico, di due fisioterapiste e della caposala che hanno collaborato per il raggiungimento di un fine comune. Discussione: In accordo con la letteratura si è rilevato che la persona più consapevole non solo accetta il percorso operatorio, ma si dimostra più attiva nel proprio recupero. Come si afferma in letteratura, l'assistenza e il supporto dato, gioca un ruolo importante nel migliorare la qualità del recupero: essenziale è la comunicazione di informazioni date dal personale sanitario in modo chiaro, comprensibile e personalizzato in base alle caratteristiche del paziente. In egual modo è importante il supporto dato dai caregiver durante il periodo di recupero funzionale poiché gran parte del lavoro e degli sforzi messi in atto per poter ricondurre una vita normale e in totale autonomia avviene al di fuori dell'ambito ospedaliero. Per quanto riguarda la diminuzione della durata di degenza, allo stato attuale, non è possibile migliorare le tempistiche in quanto la dimissione è vincolata alla disponibilità dei posti nelle strutture di riabilitazione. Pertanto anche mobilizzando precocemente i pazienti e favorendo un recupero precoce, non si riducono i tempi di degenza ma si riducono comunque le complicanze da allettamento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/120649