Il videoclip per definizione è una forma d'arte visiva molto simile al cinema, ma di breve durata e di grosso impatto, che ha come principale scopo quello di promuovere una canzone e/o l'artista che la interpreta. La nascita del videoclip, però, non è esattamente databile. Molti sono stati i tentativi in passato di creare questo genere di filmati; c'è che dice che sia nato con l'avvento del cinema sonoro, chi invece dichiara che la nascita sia arrivata con i jazz-film; qualcuno invece pensa che la prima forma di videoclip sia risalente a Thomas Edison o addirittura a Wagner, che attraverso il suo concetto di Gesamtkunstwerk (opera d'arte totale) unisce le sue composizioni a interpretazioni teatrali. 
I Queen nel 1975 definiscono il loro videoclip di Bohemian Rhapsody 'il primo videoclip della storia'; definizione poco accettabile, che il gruppo, infatti, più di venti anni dopo con il film The Queen - Made in Heaven, cambiano in 'primo vero video pop'. Definizione questa volta giusta, perché in quel periodo il modo di creare un videoclip era molto cambiato. Stavano nascendo le prime emittenti televisive a tema musicale, tra cui Top of the pops e MTV.
Il primo clip che passò in onda sul canale MTV il 1° agosto 1981 fu Video killed the radio star, una canzone del gruppo britannico The Buggles incoerente e molto ironica rispetto alla realtà che poi ne scaturì. Il videoclip quindi diventò un mezzo di marketing, un mezzo commerciale con cui fare tutta la pubblicità possibile, oltre a essere una ancora di salvezza per cantanti e artisti sull'orlo del baratro. MTV era per gli artisti la possibilità di portare molta più notorietà a loro stessi e ai loro prodotti. Attraverso questa attività di marketing, però, il videoclip non perse di vista quello che era il suo padre fondatore: il cinema. Infatti quest'ultimo poteva interagire e intrecciarsi facilmente con la nuova forma d'arte. 
Il contenuto di questa tesi vuole argomentare proprio questo ultimo fondamentale punto attraverso alcuni esempi, ricerche approfondite e materiali inediti a partire dall'era di MTV. Vuole analizzare i modi in cui il cinema e il videoclip si uniscono in un'unica forma, attraverso tre diversi procedimenti: i videoclip che sono ispirati da film, i videoclip che attraverso forme lunghe formano un vero e proprio film e per finire i videoclip che fanno da trailer ai film. 
Tutti questi procedimenti sono quasi sempre attività di marketing e di pubblicità, perché ispirarsi al cinema, fare cinema e pubblicizzare il cinema portava fama e successo. 
Diventare un personaggio di un film per un cantante, ad esempio, significava dare un grosso impatto visivo agli spettatori della propria immagine. 
Di tutte queste strategie commerciali ce ne sono un vasto esempio nei capitoli che seguono.

CINE-CLIP: dal cinema al videoclip...e ritorno
 (punti di incontro tra cinema e video musicali dagli anni ottanta ai giorni nostri)

MAGLIACANE, ROBERTO
2014/2015

Abstract

Il videoclip per definizione è una forma d'arte visiva molto simile al cinema, ma di breve durata e di grosso impatto, che ha come principale scopo quello di promuovere una canzone e/o l'artista che la interpreta. La nascita del videoclip, però, non è esattamente databile. Molti sono stati i tentativi in passato di creare questo genere di filmati; c'è che dice che sia nato con l'avvento del cinema sonoro, chi invece dichiara che la nascita sia arrivata con i jazz-film; qualcuno invece pensa che la prima forma di videoclip sia risalente a Thomas Edison o addirittura a Wagner, che attraverso il suo concetto di Gesamtkunstwerk (opera d'arte totale) unisce le sue composizioni a interpretazioni teatrali. 
I Queen nel 1975 definiscono il loro videoclip di Bohemian Rhapsody 'il primo videoclip della storia'; definizione poco accettabile, che il gruppo, infatti, più di venti anni dopo con il film The Queen - Made in Heaven, cambiano in 'primo vero video pop'. Definizione questa volta giusta, perché in quel periodo il modo di creare un videoclip era molto cambiato. Stavano nascendo le prime emittenti televisive a tema musicale, tra cui Top of the pops e MTV.
Il primo clip che passò in onda sul canale MTV il 1° agosto 1981 fu Video killed the radio star, una canzone del gruppo britannico The Buggles incoerente e molto ironica rispetto alla realtà che poi ne scaturì. Il videoclip quindi diventò un mezzo di marketing, un mezzo commerciale con cui fare tutta la pubblicità possibile, oltre a essere una ancora di salvezza per cantanti e artisti sull'orlo del baratro. MTV era per gli artisti la possibilità di portare molta più notorietà a loro stessi e ai loro prodotti. Attraverso questa attività di marketing, però, il videoclip non perse di vista quello che era il suo padre fondatore: il cinema. Infatti quest'ultimo poteva interagire e intrecciarsi facilmente con la nuova forma d'arte. 
Il contenuto di questa tesi vuole argomentare proprio questo ultimo fondamentale punto attraverso alcuni esempi, ricerche approfondite e materiali inediti a partire dall'era di MTV. Vuole analizzare i modi in cui il cinema e il videoclip si uniscono in un'unica forma, attraverso tre diversi procedimenti: i videoclip che sono ispirati da film, i videoclip che attraverso forme lunghe formano un vero e proprio film e per finire i videoclip che fanno da trailer ai film. 
Tutti questi procedimenti sono quasi sempre attività di marketing e di pubblicità, perché ispirarsi al cinema, fare cinema e pubblicizzare il cinema portava fama e successo. 
Diventare un personaggio di un film per un cantante, ad esempio, significava dare un grosso impatto visivo agli spettatori della propria immagine. 
Di tutte queste strategie commerciali ce ne sono un vasto esempio nei capitoli che seguono.
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