Introduzione: l'invecchiamento della popolazione, l'aumento di persone fragili con polipatologie e malattie croniche, la riduzione dei tempi di degenza ospedaliera e la necessità del contenimento dei costi ha indotto il Servizio Sanitario Nazionale ad una ridefinizione dei luoghi di cura atti ad accogliere malati che hanno terminato il loro iter nei reparti per acuti ma non sono ancora idonei per rientrare al domicilio o in casa di riposo. Nell'ultimo decennio sono infatti state istituiti allo scopo le Cure Intermedie (CI) ospedaliere e i Servizi territoriali per accogliere pazienti a minor complessità clinica (Cure Intermedie territoriali o strutture di continuità assistenziale a valenza sanitaria ¿ CAVS) Obiettivi: il primo obiettivo è quello di descrivere la realtà delle CI, la loro funzione e diffusione in Italia e di tratteggiare le CI in Piemonte secondo quanto emerge dalle Delibere Regionali. Il secondo obiettivo è quello di valutare l'attività svolta dalle CI dell'A.O. S. Croce e Carle di Cuneo dalla loro istituzione, avvenuta nel settembre 2009, fino al maggio 2016. Materiali e metodi: per il primo obiettivo è stata consultata la bibliografia, la sitografia e il sito della Regione Piemonte. Per il secondo obiettivo sono state valutate, attraverso la banca dati dell'A.O. S. Croce e Carle, le caratteristiche di 1720 pazienti ricoverati (degenza media, peso del ricovero, provenienza, destinazione alla dimissione, patologie più frequenti). Inoltre, per un campione più ristretto (112 pazienti ricoverati dal gennaio al maggio 2016) sono state prese in considerazione ulteriori variabili quali le caratteristiche anagrafiche, socio-ambientali, lo stato funzionale e cognitivo pregresso; i dati sono stati raccolti, consultando le cartelle cliniche, su un foglio Excell e successivamente elaborati. Risultati e conclusioni: viene confermata la mission della Cure Intermedie Ospedaliere della A.O. S Croce e Carle: continuazione delle cure di pazienti provenienti da reparti per acuti e non ancora dimissibili al domicilio con una particolare tensione al recupero funzionale e con l'intento di farli rientrare al domicilio o in casa di riposo nel maggior numero possibile (70%), di attivare servizi territoriali (ADI/inserimento in casa di riposo nel 16.8%), di renderli idonei per continuare le cure in Strutture riabilitative o CAVS (7.1%) o avviarli ad interventi chirurgici dopo trattamento di stati infettivi o stabilizzazione clinica (4.5%). Inoltre il fatto che il 4.5% dei pazienti deceda durante il ricovero riflette come la variabilità del quadro clinico, in pazienti fragili, sia quasi una costante e come le Cure Intermedie, che non accolgono in genere pazienti terminali possano, all'occorrenza, divenire anche un luogo idoneo per cure palliative e di accompagnamento alla morte.
Cure Intermedie: modelli organizzativi a confronto e l'esperienza dell' AO "S. Croce e Carle"
SCATTU, CARMEN
2015/2016
Abstract
Introduzione: l'invecchiamento della popolazione, l'aumento di persone fragili con polipatologie e malattie croniche, la riduzione dei tempi di degenza ospedaliera e la necessità del contenimento dei costi ha indotto il Servizio Sanitario Nazionale ad una ridefinizione dei luoghi di cura atti ad accogliere malati che hanno terminato il loro iter nei reparti per acuti ma non sono ancora idonei per rientrare al domicilio o in casa di riposo. Nell'ultimo decennio sono infatti state istituiti allo scopo le Cure Intermedie (CI) ospedaliere e i Servizi territoriali per accogliere pazienti a minor complessità clinica (Cure Intermedie territoriali o strutture di continuità assistenziale a valenza sanitaria ¿ CAVS) Obiettivi: il primo obiettivo è quello di descrivere la realtà delle CI, la loro funzione e diffusione in Italia e di tratteggiare le CI in Piemonte secondo quanto emerge dalle Delibere Regionali. Il secondo obiettivo è quello di valutare l'attività svolta dalle CI dell'A.O. S. Croce e Carle di Cuneo dalla loro istituzione, avvenuta nel settembre 2009, fino al maggio 2016. Materiali e metodi: per il primo obiettivo è stata consultata la bibliografia, la sitografia e il sito della Regione Piemonte. Per il secondo obiettivo sono state valutate, attraverso la banca dati dell'A.O. S. Croce e Carle, le caratteristiche di 1720 pazienti ricoverati (degenza media, peso del ricovero, provenienza, destinazione alla dimissione, patologie più frequenti). Inoltre, per un campione più ristretto (112 pazienti ricoverati dal gennaio al maggio 2016) sono state prese in considerazione ulteriori variabili quali le caratteristiche anagrafiche, socio-ambientali, lo stato funzionale e cognitivo pregresso; i dati sono stati raccolti, consultando le cartelle cliniche, su un foglio Excell e successivamente elaborati. Risultati e conclusioni: viene confermata la mission della Cure Intermedie Ospedaliere della A.O. S Croce e Carle: continuazione delle cure di pazienti provenienti da reparti per acuti e non ancora dimissibili al domicilio con una particolare tensione al recupero funzionale e con l'intento di farli rientrare al domicilio o in casa di riposo nel maggior numero possibile (70%), di attivare servizi territoriali (ADI/inserimento in casa di riposo nel 16.8%), di renderli idonei per continuare le cure in Strutture riabilitative o CAVS (7.1%) o avviarli ad interventi chirurgici dopo trattamento di stati infettivi o stabilizzazione clinica (4.5%). Inoltre il fatto che il 4.5% dei pazienti deceda durante il ricovero riflette come la variabilità del quadro clinico, in pazienti fragili, sia quasi una costante e come le Cure Intermedie, che non accolgono in genere pazienti terminali possano, all'occorrenza, divenire anche un luogo idoneo per cure palliative e di accompagnamento alla morte.File | Dimensione | Formato | |
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