Per ottenere una possibile previsione dell'andamento economico-aziendale del settore alimentare in Italia, si è provveduto a compiere un'analisi basata sulla regressione lineare tra l'indice di indebitamento (leverage), che misura il rischio finanziario, e la performance operativa (ROI) inerenti al nostro campione di 200 aziende. Lo studio della correlazione è avvenuta inizialmente considerando singolarmente ogni anno, per poi ricavare l'andamento generale nell'arco di tempo considerato. L'analisi si è poi estesa su altre variabili significative. La definizione della leva finanziaria ottimale nella valutazione dell'indebitamento a cui sottoporre un'impresa è da sempre un problema di non facile risoluzione. La strada tracciata conduce all'ottimizzazione del rapporto di indebitamento tramite una riduzione del valore del patrimonio netto dell'impresa e di conseguenza del valore del costo medio ponderato del capitale (WACC). L'approccio che si è cercato di seguire è di tipo pratico, assumendo come linea guida la relazione reale che intercorre tra mondo bancario e mondo imprenditoriale in Italia. E' ben noto come il sistema bancario non consenta, o meglio non gradisca, riduzioni di valore del patrimonio netto aziendale in contestualità ad un aumento del valore del debito. Tale pratica rende la metodologia sopra indicata di difficile applicazione specialmente nel mondo delle piccole e medie imprese. Pertanto considero il valore del patrimonio come dato fisso e non variabile, procedendo con l'esclusiva modifica del valore del debito con una conseguente variazione degli oneri finanziari ad esso collegati. L'analisi della leva finanziaria ottimale e limite è stata svolta sui dati del bilancio aggregato relativo alle duecento imprese alimentari italiane, considerando come anno base il 2010.
CORRELAZIONE TRA PERFORMANCE OPERATIVA E RISCHIO FINANZIARIO
RASPO, SARA
2011/2012
Abstract
Per ottenere una possibile previsione dell'andamento economico-aziendale del settore alimentare in Italia, si è provveduto a compiere un'analisi basata sulla regressione lineare tra l'indice di indebitamento (leverage), che misura il rischio finanziario, e la performance operativa (ROI) inerenti al nostro campione di 200 aziende. Lo studio della correlazione è avvenuta inizialmente considerando singolarmente ogni anno, per poi ricavare l'andamento generale nell'arco di tempo considerato. L'analisi si è poi estesa su altre variabili significative. La definizione della leva finanziaria ottimale nella valutazione dell'indebitamento a cui sottoporre un'impresa è da sempre un problema di non facile risoluzione. La strada tracciata conduce all'ottimizzazione del rapporto di indebitamento tramite una riduzione del valore del patrimonio netto dell'impresa e di conseguenza del valore del costo medio ponderato del capitale (WACC). L'approccio che si è cercato di seguire è di tipo pratico, assumendo come linea guida la relazione reale che intercorre tra mondo bancario e mondo imprenditoriale in Italia. E' ben noto come il sistema bancario non consenta, o meglio non gradisca, riduzioni di valore del patrimonio netto aziendale in contestualità ad un aumento del valore del debito. Tale pratica rende la metodologia sopra indicata di difficile applicazione specialmente nel mondo delle piccole e medie imprese. Pertanto considero il valore del patrimonio come dato fisso e non variabile, procedendo con l'esclusiva modifica del valore del debito con una conseguente variazione degli oneri finanziari ad esso collegati. L'analisi della leva finanziaria ottimale e limite è stata svolta sui dati del bilancio aggregato relativo alle duecento imprese alimentari italiane, considerando come anno base il 2010.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/120207