The recent extinction of many cattle breeds is due to various causes, the principal ones are: the intensification of agricultural activities, the concentration of farms in flat grounds, the abandonment and depopulation of hilly and mountain areas and the use of many cosmopolitans highly selected races. According to the perspective of preserve this residual biodiversity, the enhancement of products deriving from native cattle breeds it is observed as an efficient instrument. These products are able to ensure the survive of local economic activities, especially in disadvantage and marginal areas, where the intensive farming couldn't develop. Italy is a country with a rich livestock biodiversity. The typical native cattle breeds in Italy are more than a dozen, but a lot of these are in a ¿critical¿ or ¿threatened¿ situation, according to FAO classification. There are several regional and national initiatives to safeguard the native species. Initiatives provide for financial support to farmers of native breeds at greatest risk of extinction and, on the other side depth studies on their products, misure of production and economic promotion. An example of this is Cabannina a typical cattle breed. It is native of Liguria, where is steel breed on about thirty farms, with total of 300 head; this results was reached thanks the work of breeders, associations and research bodies, its distribution area is now considerably wider than that of the last years of the last century , when began the first attempts at recovery. It's a breed with small size and a morphology It has a morphology that allows him to move easily on the typical Ligurian Apennine mountain areas. It has excellent ability to use the local fodder, normally of poor quality; during the late spring and summer it is bread in the wild, while during the winter It is required to tethering stabled. After numerous hybridization, today Cabannina cattle it recovered its typical standard, showing a good capacity milk production, with values around 3000 kg per lactation and a rate of fat and protein % and equal to 3.54 to 3.30 % respectively . Recently research have highlighted then the Cabannina milk contain of fat micelles smaller than those of other breeds, with a positive effect on cheese making. Milk samples coming from animals bred using traditional techniques have a tipical high content of polyunsaturated fatty considered beneficial for man, in particular myristoleic acid, with positive effect towards on mastitis in the animal. Few years Cabannina milk is transformed in a typical cheese ¿U Cabannin¿, whose specification expected than they powered with fresh fodder or straw produced in the area, and with integration of concentrated blends of up to 30 % of the ration. Cheese with savory taste and strong, thin crust color and yellow, and pasta has consistent structure with irregular holes. The shape is approximately 15 cm in diameter and the labeling is shown as " U Cabannin¿ from only Cabannina milk and with the logo. Today the Cabannina is having a big hit with the meat, that is sold in packs of 5 , 10 , 15 kg. The future of the Cabannina depend, as like as the other native breeds,to the ability to enhance its products and services. The production and the promotion of a clearly identificable local cheese linked to the Cabanina is a great instrument to save this breed from the extinction and to improve the local zootechnics. The great value of this strategy is confirmed by the increase in the number of pure-race animals and their breeders. The marketing and the promotion of the exclusives organoleptics and nutritional features will be a fundamental instrument for the future. Furthermore the touristic promotional activity will be a great means for the relaunch of the Cabanina. These are trump cards that we must play as we seek to develop Cabanina as a way to revalue the tourism and the territory in Liguria.
La recente estinzione di molte razze di interesse zootecnico è dovuta a varie cause, tra le quali l'intensificazione delle attività agricole, la concentrazione degli allevamenti in pianura, l'abbandono e lo spopolamento di molte aree collinari e montane, e l'impiego di poche razze cosmopolite altamente selezionate. Nell'ottica di mantenere questa biodiversità residua, la valorizzazione dei prodotti derivati da razze autoctone si sta rivelando uno strumento molto efficace, in grado anche di garantire la sopravvivenza di attività economiche locali, soprattutto di aree svantaggiate e marginali dove la zootecnia intensiva non può svilupparsi. L'Italia è un Paese molto ricco di biodiversità zootecnica. Le razze bovine autoctone sono oltre una dozzina, ma molte sono in situazione ¿critica¿ o ¿minacciata¿. Numerose sono però anche le iniziative di salvaguardia messe in atto a livello regionale e nazionale. Iniziative che, da una parte prevedono un sostegno economico agli allevatori delle razze autoctone a maggior rischio di estinzione, e dall'altra studi approfonditi delle caratteristiche dei loro prodotti. La Cabannina è una razza bovina che rientra nella lista delle razze autoctone italiane a elevato rischio di estinzione. E' originaria della Liguria, dove viene tuttora allevata in una trentina di aziende per un totale di circa 300 capi; grazie al lavoro congiunto di allevatori, associazioni di categoria ed enti di ricerca, il suo areale di distribuzione è oggi notevolmente più ampio rispetto a quello degli ultimi anni del secolo scorso, quando iniziarono i primi tentativi di recupero. E' una razza contraddistinta da una taglia ridotta e con una morfologia che gli permette di muoversi agilmente sui territori montani tipici dell'appennino ligure. Ha ottime capacità di utilizzo dei foraggi locali, normalmente di qualità grossolana; viene tradizionalmente allevata al pascolo durante il periodo tardo estivo, mentre durante l'inverno è tenuta in stalla. Dopo numerosi meticciamenti, oggi la Cabannina ha recuperato il suo standard di razza mostrando una buona attitudine alla produzione di latte, con valori intorno a 3000 kg per lattazione e un tasso di grasso e proteine pari al 3.54% e al 3.30% rispettivamente. Ricerche recenti hanno evidenziato che le micelle di grasso del latte di Cabannina sono caratterizzate da dimensioni più piccole rispetto a quelle di altre razze, con un effetto positivo sulla caseificazione. Il latte ha evidenziato un tenore elevato in acidi grassi polinsaturi ritenuti benefici per la salute umana, e in particolare di acido miristoleico, la cui efficacia è dimostrata anche nei confronti della salute dell'animale con un effetto protettivo nei confronti delle mastiti. Da alcuni anni il latte crudo di Cabannina viene prevalentemente trasformato nel formaggio tipico ¿U Cabannin¿, il cui disciplinare di produzione prevede che gli animali siano alimentati con foraggi freschi o affienati prodotti nella zona di allevamento, e con integrazione di miscele di concentrati fino al 30% della razione. E' un formaggio da sapore sapido e forte; crosta sottile di colore giallo-avorio; pasta a struttura consistente con occhiature irregolari. La forma è di circa 15 cm di diametro e l'etichettatura riporta la dicitura ¿U Cabannin da latte crudo di sola Cabannina¿ e il logo. Oltre alla produzione del formaggio, oggi sta riscuotendo un buon successo commerciale anche la vendita diretta della carne in pacchi da 5, 10 o 15 kg. Fondamentale sarà in futuro l'attività di pubblicizzazione dei prodotti e di valorizzazione delle loro particolari qualità organolettiche e nutrizionali; unita all'attività di promozione turistica che potrà contribuire alla salvaguardia di questa razza autoctona e al rilancio del suo territorio di allevamento.
EVOLUZIONE DELLA RAZZA BOVINA CABANNINA IN LIGURIA
DELLEPIANE, ANDREA
2014/2015
Abstract
La recente estinzione di molte razze di interesse zootecnico è dovuta a varie cause, tra le quali l'intensificazione delle attività agricole, la concentrazione degli allevamenti in pianura, l'abbandono e lo spopolamento di molte aree collinari e montane, e l'impiego di poche razze cosmopolite altamente selezionate. Nell'ottica di mantenere questa biodiversità residua, la valorizzazione dei prodotti derivati da razze autoctone si sta rivelando uno strumento molto efficace, in grado anche di garantire la sopravvivenza di attività economiche locali, soprattutto di aree svantaggiate e marginali dove la zootecnia intensiva non può svilupparsi. L'Italia è un Paese molto ricco di biodiversità zootecnica. Le razze bovine autoctone sono oltre una dozzina, ma molte sono in situazione ¿critica¿ o ¿minacciata¿. Numerose sono però anche le iniziative di salvaguardia messe in atto a livello regionale e nazionale. Iniziative che, da una parte prevedono un sostegno economico agli allevatori delle razze autoctone a maggior rischio di estinzione, e dall'altra studi approfonditi delle caratteristiche dei loro prodotti. La Cabannina è una razza bovina che rientra nella lista delle razze autoctone italiane a elevato rischio di estinzione. E' originaria della Liguria, dove viene tuttora allevata in una trentina di aziende per un totale di circa 300 capi; grazie al lavoro congiunto di allevatori, associazioni di categoria ed enti di ricerca, il suo areale di distribuzione è oggi notevolmente più ampio rispetto a quello degli ultimi anni del secolo scorso, quando iniziarono i primi tentativi di recupero. E' una razza contraddistinta da una taglia ridotta e con una morfologia che gli permette di muoversi agilmente sui territori montani tipici dell'appennino ligure. Ha ottime capacità di utilizzo dei foraggi locali, normalmente di qualità grossolana; viene tradizionalmente allevata al pascolo durante il periodo tardo estivo, mentre durante l'inverno è tenuta in stalla. Dopo numerosi meticciamenti, oggi la Cabannina ha recuperato il suo standard di razza mostrando una buona attitudine alla produzione di latte, con valori intorno a 3000 kg per lattazione e un tasso di grasso e proteine pari al 3.54% e al 3.30% rispettivamente. Ricerche recenti hanno evidenziato che le micelle di grasso del latte di Cabannina sono caratterizzate da dimensioni più piccole rispetto a quelle di altre razze, con un effetto positivo sulla caseificazione. Il latte ha evidenziato un tenore elevato in acidi grassi polinsaturi ritenuti benefici per la salute umana, e in particolare di acido miristoleico, la cui efficacia è dimostrata anche nei confronti della salute dell'animale con un effetto protettivo nei confronti delle mastiti. Da alcuni anni il latte crudo di Cabannina viene prevalentemente trasformato nel formaggio tipico ¿U Cabannin¿, il cui disciplinare di produzione prevede che gli animali siano alimentati con foraggi freschi o affienati prodotti nella zona di allevamento, e con integrazione di miscele di concentrati fino al 30% della razione. E' un formaggio da sapore sapido e forte; crosta sottile di colore giallo-avorio; pasta a struttura consistente con occhiature irregolari. La forma è di circa 15 cm di diametro e l'etichettatura riporta la dicitura ¿U Cabannin da latte crudo di sola Cabannina¿ e il logo. Oltre alla produzione del formaggio, oggi sta riscuotendo un buon successo commerciale anche la vendita diretta della carne in pacchi da 5, 10 o 15 kg. Fondamentale sarà in futuro l'attività di pubblicizzazione dei prodotti e di valorizzazione delle loro particolari qualità organolettiche e nutrizionali; unita all'attività di promozione turistica che potrà contribuire alla salvaguardia di questa razza autoctona e al rilancio del suo territorio di allevamento.File | Dimensione | Formato | |
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