Useful insects are of great importance both in agroecosystems and in natural ecosystems. Among them the species which pollinate so much of the flora are really a decisive factor in seed production for allogamous entomophilous plants and also for those autogamous entomophilous plants which are unable of self-fertilization or to be fertilized by pollen of subjects of the same variety due to problems of factor or cytological genetic infertility, male-sterility and asynchronous maturation of male and female reproductive organs. In temperate climates insects are the main pollen vectors, and insect pollination covers almost all Dicotyledonous Angiosperms. In fruit-culture the majority of the cultivars of great economic importance is interested exclusively or partially by this kind of pollination; although the flowers of many fruit-trees are monoclinous and self-fertilizing, insect pollination may increase the number of flowers fertilized, with a consequent increase in fruit products, and it also exerts, in plants whose flowers have pluriovular pistils, a positive effect on sugar concentration and the associated quality characters. Strictly glycyphagous and polliniphagous insects act usually as pollen carriers. The most efficient pollinators are found in the order Hymenoptera, suborder Apocrita, section Aculeata and mainly belong to the superfamily Apoidea, which was recently divided into two unsystematic groups: Apiformes and Spheciformes. The seven families that belong to the Apiformes Apoidea include all the major pollinators and count more than twenty thousand species in the world; six of these family are present in Europe with 2,066 species and in Italy with 943 species. Apis mellifera is the more useful insect in the pollination of the open field entomophilous crops. The need to feed thousands of larvae during Spring and Summer and to enable the several thousands of adults that populate each colony to overcome the Winter season has pushed this species to develop the skill to collect, cumulate, and preserve significantly greater nectar and pollen stores than any other pollinators; in fact, a colony of A. mellifera can even hold 15,000 foragers at the same time, each one characterized by intensive pollination activity (up to 1,000 flowers per day visited by a single bee), by high flower constancy during every foraging trip, and by the ability to communicate to nest-mates the food source attractiveness and distance. However, honeybees are not always able to do a good pollination; in cases of very early flowering or of unfavourable foraging conditions (morphological incompatibility or low temperature), the pollinating activity of other Apiformes Apoidea like solitary bees and bumble bees may be more effective. The impact on a crop fertility of insect pollination depends not only on flower shape and local insect fauna, but is also linked to nectar and pollen attractiveness and to climatic conditions (mainly temperature and rainfall); furthermore the scheme adopted by beekeepers to distribute hives and/or artificial nests to complement the local population of pollinators is of paramount importance. This study aimed to determine what is the role played by pollinating insects, and by Apis mellifera in particular, in the fruiting of the small fruit species more widespread in Italy: highbush blueberry (Vaccinium corymbosum) and European red raspberry (Rubus idaeus subsp. vulgatus).
Gli insetti utili rivestono una notevole importanza tanto negli agroecosistemi quanto negli ecosistemi naturali; tra di essi, le specie che impollinano buona parte della flora conosciuta costituiscono un fattore determinante per la produzione di semi delle piante entomofile allogame e delle piante entomofile autogame non in grado di autofecondarsi o di essere fecondate da polline di esemplari della medesima varietà (problemi di sterilità genetica fattoriale o citologica, di androsterilità e di dicogamia). Nelle regioni a clima temperato gli insetti sono i principali agenti vettori di polline e l'impollinazione entomogama riguarda la quasi totalità delle Angiosperme Dicotiledoni. In frutticoltura la maggior parte delle cultivar di grande rilevanza economica è interessata esclusivamente o parzialmente da tale tipo di impollinazione, sebbene i fiori di molte specie frutticole siano monoclini ed autofertili; l'attività pronuba degli insetti può infatti provocare un aumento del numero di fiori fecondati, con conseguente incremento dei frutti prodotti, ed esercita, nelle piante i cui fiori hanno pistilli pluriovulari, un effetto positivo su concentrazione zuccherina e caratteristiche qualitative ad essa legate. Gli insetti che fungono da abituali vettori di polline sono prettamente glicifagi e pollinifagi. Le specie di pronubi più efficienti appartengono all'ordine Hymenoptera, sottordine Apocrita, sezione Aculeata e superfamiglia Apoidea, di recente suddivisa in due raggruppamenti non sistematici: apiformi e sfeciformi. Le 7 famiglie che fanno parte del gruppo degli apoidei apiformi comprendono tutte le più importanti specie pronube e contano più di ventimila specie nel mondo; 6 di queste famiglie sono presenti in Europa con 2.066 specie ed in Italia con 943 specie. Il pronubo di maggiore utilità nell'impollinazione delle coltivazioni entomofile di pieno campo è Apis mellifera. La necessità di nutrire migliaia di larve durante il periodo primaverile-estivo e di consentire ai numerosi adulti che popolano ogni colonia il superamento delle stagioni invernali ha spinto questa specie a sviluppare una capacità di raccogliere, accumulare e conservare nettare e polline notevolmente superiore alle altre specie pronube; una colonia di A. mellifera può infatti ospitare ben 15.000 bottinatrici contemporaneamente, ciascuna caratterizzata da un'intensa attività pronuba (anche 1.000 fiori/giorno visitati da un solo individuo), da un'elevata costanza fiorale durante un viaggio di bottinatura e dalla capacità di comunicare alle compagne l'appetibilità di una fonte di cibo e la sua distanza dall'alveare. Non sempre, tuttavia, le api mellifere sono in grado di svolgere una buona impollinazione; in caso di fioriture molto precoci, oppure di condizioni non favorevoli all'attività di bottinatura (incompatibilità morfologica o temperature troppo basse), l'azione pronuba di altri apoidei apiformi come api solitarie e bombi può rivelarsi più efficace. L'incidenza dell'impollinazione entomogama sulla fertilità di una coltura non dipende solamente dalla conformazione fiorale e dall'entomofauna pronuba, ma è legata anche all'appetibilità del nettare e del polline, alle condizioni climatiche (principalmente temperatura e piovosità) ed allo schema adottato dall'apicoltore per distribuire i nidi artificiali e/o gli alveari introdotti ad integrazione della popolazione di pronubi locale. L'obiettivo del presente lavoro è stato determinare quale fosse l'effettiva importanza degli insetti, e di Apis mellifera in particolare, per la fruttificazione delle specie di ¿piccoli frutti¿ attualmente più diffuse in Italia: il mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum) ed il lampone rosso europeo (Rubus idaeus subsp. vulgatus).
APE E PRONUBI SELVATICI NELL'IMPOLLINAZIONE DI PICCOLI FRUTTI.
NOVAROLI, EMILIANO
2015/2016
Abstract
Gli insetti utili rivestono una notevole importanza tanto negli agroecosistemi quanto negli ecosistemi naturali; tra di essi, le specie che impollinano buona parte della flora conosciuta costituiscono un fattore determinante per la produzione di semi delle piante entomofile allogame e delle piante entomofile autogame non in grado di autofecondarsi o di essere fecondate da polline di esemplari della medesima varietà (problemi di sterilità genetica fattoriale o citologica, di androsterilità e di dicogamia). Nelle regioni a clima temperato gli insetti sono i principali agenti vettori di polline e l'impollinazione entomogama riguarda la quasi totalità delle Angiosperme Dicotiledoni. In frutticoltura la maggior parte delle cultivar di grande rilevanza economica è interessata esclusivamente o parzialmente da tale tipo di impollinazione, sebbene i fiori di molte specie frutticole siano monoclini ed autofertili; l'attività pronuba degli insetti può infatti provocare un aumento del numero di fiori fecondati, con conseguente incremento dei frutti prodotti, ed esercita, nelle piante i cui fiori hanno pistilli pluriovulari, un effetto positivo su concentrazione zuccherina e caratteristiche qualitative ad essa legate. Gli insetti che fungono da abituali vettori di polline sono prettamente glicifagi e pollinifagi. Le specie di pronubi più efficienti appartengono all'ordine Hymenoptera, sottordine Apocrita, sezione Aculeata e superfamiglia Apoidea, di recente suddivisa in due raggruppamenti non sistematici: apiformi e sfeciformi. Le 7 famiglie che fanno parte del gruppo degli apoidei apiformi comprendono tutte le più importanti specie pronube e contano più di ventimila specie nel mondo; 6 di queste famiglie sono presenti in Europa con 2.066 specie ed in Italia con 943 specie. Il pronubo di maggiore utilità nell'impollinazione delle coltivazioni entomofile di pieno campo è Apis mellifera. La necessità di nutrire migliaia di larve durante il periodo primaverile-estivo e di consentire ai numerosi adulti che popolano ogni colonia il superamento delle stagioni invernali ha spinto questa specie a sviluppare una capacità di raccogliere, accumulare e conservare nettare e polline notevolmente superiore alle altre specie pronube; una colonia di A. mellifera può infatti ospitare ben 15.000 bottinatrici contemporaneamente, ciascuna caratterizzata da un'intensa attività pronuba (anche 1.000 fiori/giorno visitati da un solo individuo), da un'elevata costanza fiorale durante un viaggio di bottinatura e dalla capacità di comunicare alle compagne l'appetibilità di una fonte di cibo e la sua distanza dall'alveare. Non sempre, tuttavia, le api mellifere sono in grado di svolgere una buona impollinazione; in caso di fioriture molto precoci, oppure di condizioni non favorevoli all'attività di bottinatura (incompatibilità morfologica o temperature troppo basse), l'azione pronuba di altri apoidei apiformi come api solitarie e bombi può rivelarsi più efficace. L'incidenza dell'impollinazione entomogama sulla fertilità di una coltura non dipende solamente dalla conformazione fiorale e dall'entomofauna pronuba, ma è legata anche all'appetibilità del nettare e del polline, alle condizioni climatiche (principalmente temperatura e piovosità) ed allo schema adottato dall'apicoltore per distribuire i nidi artificiali e/o gli alveari introdotti ad integrazione della popolazione di pronubi locale. L'obiettivo del presente lavoro è stato determinare quale fosse l'effettiva importanza degli insetti, e di Apis mellifera in particolare, per la fruttificazione delle specie di ¿piccoli frutti¿ attualmente più diffuse in Italia: il mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum) ed il lampone rosso europeo (Rubus idaeus subsp. vulgatus).File | Dimensione | Formato | |
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