Montaigne e La Boétie sono uomini segnati da un tempo storico di travaglio generale, coscienti delle violente lacerazioni sociali e politiche che mettono a dura prova le virtù di moderazione e di tolleranza: con tali virtù in oscuramento, il desiderio e il senso della libertà individuale e collettiva sembrano smarrirsi progressivamente. L'indagine sociale dei due lega, con esiti diversi, politica e morale, ed è proprio partendo dall'armamentario concettuale in cui si fa spazio la libertà, nei termini della volontà che tende ad essa, che Montaigne e La Boétie concentrano le loro riflessioni: esse convergono nell'analisi della natura umana nella sua estrema complessità e ambiguità. Tale indagine, in ambo i casi, lascerà posto all'esame del fenomeno della corruzione - morale, intellettuale, politica - operata sia dalla società sull'individuo che dal sovrano sulla collettività. Nella presente tesi il modo in cui viene analizzato questo fenomeno - col prezioso aiuto delle osservazioni di Montaigne e La Boétie - metterà progressivamente in luce la debolezza e la contraddittorietà che lacerano l'uomo: un essere che vive diviso tra il desiderio di una tutela o di un dominio che - privato di ogni responsabilità - lo sollevi dal tormento del decidere e l'aspirazione alla libertà. Con l'ausilio dei due autori al centro di questo elaborato, mi sembra possibile dipingere l'essere umano come un soggetto assai difforme, perennemente sfuggente e sfuggevole. I principali concetti con cui essi riescono a dimostrare ciò sono quelli di ¿servitù volontaria¿ e ¿volontà di libertà¿. Queste due tensioni, ad un primo sguardo opposte e contrastanti, inaccettabili dal punto di vista formale e logico, paiono connaturate all'uomo e non caratteristiche di un dato e preciso tempo storico. Di fatti, qualsiasi epoca umana ha visto in atto sia una propensione al servilismo e all'assoggettamento che una spinta generale verso l'emancipazione, nonché una bramosia della libertà. Nell'incostanza umana è anche manifesto il fatto che il desiderio di vivere liberi sia sempre associato al desiderio di vivere assoggettati: una certa ansia della dipendenza sembra legarsi ad una strana ansia della libertà. L'analisi di queste pagine dedicate al tema filosofico dell'emancipazione (desiderio di libertà contro desiderio di sottomissione) mostrerà la complessità dei problemi associati a questa intenzione.
Tra volontà di libertà e servitù volontaria. Michel de Montaigne e Étienne de La Boétie
CASCIONE, GIUSY
2015/2016
Abstract
Montaigne e La Boétie sono uomini segnati da un tempo storico di travaglio generale, coscienti delle violente lacerazioni sociali e politiche che mettono a dura prova le virtù di moderazione e di tolleranza: con tali virtù in oscuramento, il desiderio e il senso della libertà individuale e collettiva sembrano smarrirsi progressivamente. L'indagine sociale dei due lega, con esiti diversi, politica e morale, ed è proprio partendo dall'armamentario concettuale in cui si fa spazio la libertà, nei termini della volontà che tende ad essa, che Montaigne e La Boétie concentrano le loro riflessioni: esse convergono nell'analisi della natura umana nella sua estrema complessità e ambiguità. Tale indagine, in ambo i casi, lascerà posto all'esame del fenomeno della corruzione - morale, intellettuale, politica - operata sia dalla società sull'individuo che dal sovrano sulla collettività. Nella presente tesi il modo in cui viene analizzato questo fenomeno - col prezioso aiuto delle osservazioni di Montaigne e La Boétie - metterà progressivamente in luce la debolezza e la contraddittorietà che lacerano l'uomo: un essere che vive diviso tra il desiderio di una tutela o di un dominio che - privato di ogni responsabilità - lo sollevi dal tormento del decidere e l'aspirazione alla libertà. Con l'ausilio dei due autori al centro di questo elaborato, mi sembra possibile dipingere l'essere umano come un soggetto assai difforme, perennemente sfuggente e sfuggevole. I principali concetti con cui essi riescono a dimostrare ciò sono quelli di ¿servitù volontaria¿ e ¿volontà di libertà¿. Queste due tensioni, ad un primo sguardo opposte e contrastanti, inaccettabili dal punto di vista formale e logico, paiono connaturate all'uomo e non caratteristiche di un dato e preciso tempo storico. Di fatti, qualsiasi epoca umana ha visto in atto sia una propensione al servilismo e all'assoggettamento che una spinta generale verso l'emancipazione, nonché una bramosia della libertà. Nell'incostanza umana è anche manifesto il fatto che il desiderio di vivere liberi sia sempre associato al desiderio di vivere assoggettati: una certa ansia della dipendenza sembra legarsi ad una strana ansia della libertà. L'analisi di queste pagine dedicate al tema filosofico dell'emancipazione (desiderio di libertà contro desiderio di sottomissione) mostrerà la complessità dei problemi associati a questa intenzione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/120039