Lo stress è definito come ¿condizione aspecifica in cui si trova l'organismo quando deve adattarsi alle esigenze imposte dall'ambiente¿. In questa tesi ho voluto approfondire il duplice ruolo dello stress, importante processo fisiologico, indispensabile per la sopravvivenza ma, che a causa di diversi fattori, può diventare un pericoloso meccanismo patologico. Mi sono soffermata sul ruolo svolto dai neurotrasmettitori, concentrandomi in particolare, sugli effetti molecolari a livello del sistema nervoso centrale. Nei primi due capitoli, ho descritto le principali aree cerebrali e le funzioni dei neurotrasmettitori, maggiormente coinvolti nel meccanismo di adattamento allo stress. Nel capitolo successivo, partendo dal concetto di stress definito dal suo scopritore Hans Seyle, ho descritto i meccanismi attraverso i quali l'organismo riesce ad adattarsi agli agenti stressanti, e quali cambiamenti si possono verificare a livello cellulare e di area cerebrale. La mia attenzione si è focalizzata sulla plasticità neuronale, che rappresenta un meccanismo determinante nel processo di adattamento allo stress. La plasticità sinaptica è uno dei primi processi che va incontro a degenerazione a causa della cronicizzazione dei meccanismo di adattamento, con la possibilità di determinare l'insorgenza di disordini psichiatrici. Nella parte successiva del capitolo, ho sottolineato il ruolo di alcuni neurotrasmettitori nello sviluppo di alterazioni del processo di adattamento, specificando i meccanismi da essi mediati. Nel quarto capitolo, ho approfondito alcuni disordini di natura psichiatrica in cui il ruolo dello stress sembra avere una notevole rilevanza, soprattutto come fattore di innesco. Negli ultimi capitoli ho descritto le terapie farmacologiche maggiormente utilizzate nel trattamento dei disordini psichiatrici. Nella prima parte del capitolo, ho indicato i meccanismi d'azione delle terapie standard somministrate. I farmaci più comunemente utilizzati sono: le benzodiazepine (BDZ), gli ansiolitici non BDZ, gli antidepressivi triciclici, gli inibitori delle MAO, gli inibitori del re-uptake della serotonina e gli antidepressivi atipici come gli inibitori del re-uptake della serotonina-noradrenalina (SNRI), gli antidepressivi specifici serotoninergici e noradrenergici (NaSSA) e gli inibitori selettivi del re-uptake della noradrenalina (NARI). Nell'ultimo capitolo ho infine trattato alcuni farmaci in fase di sperimentazione, come l'mGlu2/3, il GLYX-13 e alcuni potenziatori AMPA, il cui bersaglio sono i recettori del glutammato. Recenti studi, infatti, hanno sottolineato il coinvolgimento delle sinapsi glutammatergiche nell'insorgenza di patologie psichiatriche, soprattutto nella cronicizzazione del meccanismo di adattamento allo stress. Il punto di partenza di queste sperimentazioni è la ketamina, farmaco conosciuto come anestetico ma che si è mostrato molto efficace come antidepressivo, per la sua azione che esercita attraverso il blocco dei recettori glutammatergici. La scoperta dell'effetto antidepressivo della ketamina, rappresenta un'importante svolta nell'approccio terapeutico nelle terapie antidepressive e nei disordini psichiatrici correlati allo stress.
EVOLUZIONE "DELLO STRESS" DA PROCESSO FISIOLOGICO A MECCANISMO PATOLOGICO
AMBROSI, MYRIAM
2014/2015
Abstract
Lo stress è definito come ¿condizione aspecifica in cui si trova l'organismo quando deve adattarsi alle esigenze imposte dall'ambiente¿. In questa tesi ho voluto approfondire il duplice ruolo dello stress, importante processo fisiologico, indispensabile per la sopravvivenza ma, che a causa di diversi fattori, può diventare un pericoloso meccanismo patologico. Mi sono soffermata sul ruolo svolto dai neurotrasmettitori, concentrandomi in particolare, sugli effetti molecolari a livello del sistema nervoso centrale. Nei primi due capitoli, ho descritto le principali aree cerebrali e le funzioni dei neurotrasmettitori, maggiormente coinvolti nel meccanismo di adattamento allo stress. Nel capitolo successivo, partendo dal concetto di stress definito dal suo scopritore Hans Seyle, ho descritto i meccanismi attraverso i quali l'organismo riesce ad adattarsi agli agenti stressanti, e quali cambiamenti si possono verificare a livello cellulare e di area cerebrale. La mia attenzione si è focalizzata sulla plasticità neuronale, che rappresenta un meccanismo determinante nel processo di adattamento allo stress. La plasticità sinaptica è uno dei primi processi che va incontro a degenerazione a causa della cronicizzazione dei meccanismo di adattamento, con la possibilità di determinare l'insorgenza di disordini psichiatrici. Nella parte successiva del capitolo, ho sottolineato il ruolo di alcuni neurotrasmettitori nello sviluppo di alterazioni del processo di adattamento, specificando i meccanismi da essi mediati. Nel quarto capitolo, ho approfondito alcuni disordini di natura psichiatrica in cui il ruolo dello stress sembra avere una notevole rilevanza, soprattutto come fattore di innesco. Negli ultimi capitoli ho descritto le terapie farmacologiche maggiormente utilizzate nel trattamento dei disordini psichiatrici. Nella prima parte del capitolo, ho indicato i meccanismi d'azione delle terapie standard somministrate. I farmaci più comunemente utilizzati sono: le benzodiazepine (BDZ), gli ansiolitici non BDZ, gli antidepressivi triciclici, gli inibitori delle MAO, gli inibitori del re-uptake della serotonina e gli antidepressivi atipici come gli inibitori del re-uptake della serotonina-noradrenalina (SNRI), gli antidepressivi specifici serotoninergici e noradrenergici (NaSSA) e gli inibitori selettivi del re-uptake della noradrenalina (NARI). Nell'ultimo capitolo ho infine trattato alcuni farmaci in fase di sperimentazione, come l'mGlu2/3, il GLYX-13 e alcuni potenziatori AMPA, il cui bersaglio sono i recettori del glutammato. Recenti studi, infatti, hanno sottolineato il coinvolgimento delle sinapsi glutammatergiche nell'insorgenza di patologie psichiatriche, soprattutto nella cronicizzazione del meccanismo di adattamento allo stress. Il punto di partenza di queste sperimentazioni è la ketamina, farmaco conosciuto come anestetico ma che si è mostrato molto efficace come antidepressivo, per la sua azione che esercita attraverso il blocco dei recettori glutammatergici. La scoperta dell'effetto antidepressivo della ketamina, rappresenta un'importante svolta nell'approccio terapeutico nelle terapie antidepressive e nei disordini psichiatrici correlati allo stress.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/11996