INTRODUZIONE L'invecchiamento e l'allungamento della speranza di vita della popolazione, secondo l'Istat, si associano nel 33,7% ad un aumento della dipendenza e dei bisogni socio-assistenziali dei pazienti. La famiglia rappresenta il principale sostegno della persona malata. Essa, tuttavia, non è più il contenitore stabile di un tempo. Con l'evoluzione della società e del ruolo della donna è emersa la figura dell'assistente familiare, la quale rappresenta una risorsa fondamentale nell'assistenza privata a domicilio. Le finalità di questo elaborato sono indagare i bisogni del paziente non autosufficiente e quelli formativi e relazionali del caregiver, formale ed informale, che lo assiste ed, infine, elaborare uno strumento che possa essere una guida e un aiuto sia per gli operatori che operano sul territorio, sia per i caregiver a domicilio. MATERIALI E METODI E' stata condotta una ricerca bibliografica per meglio approfondire l'argomento. Nel periodo di aprile 2016-gennaio 2017, sono stati raccolti i dati relativi alla schede del questionario ¿Strategie di coping del caregiver¿ su un campione di 149 persone e le relative schede di valutazione dei bisogni socio-assistenziali dei pazienti da essi assistiti (n=102), inoltre, in collaborazione con la Centrale Operativa Domiciliarità è stata svolta un'intervista correlata all'elaborazione dei dati per meglio definire l'obiettivo dell'indagine. RISULTATI E DISCUSSIONE I risultati evidenziano come il 58% (n=87) dei caregiver è un familiare (informale) mentre la restante parte 41% (n=61) non lo è (formale). I dati relativi al burden assistenziale e le capacità di coping del caregiver, analizzati attraverso il questionario, mostrano risultati positivi nella maggior parte dei casi. Tuttavia il caregiver informale risulta quello più a rischio nello sviluppo di criticità a causa dell'età (over 70 anni) nel 16% (n=24), della scarsa esperienza pregressa nel 38 % (n=57), della parziale difficolta nella relazione con il paziente e riconoscimento del ruolo, rispettivamente nel 9% (n=8) e 22% (n=19) dei casi, una scarsa rete sociale di supporto nel 16 % (n=), la carenza di tempo libero per sé nel 13% (n=19) ed, infine, pur conoscendo i servizi nel 32% dei casi e una scarsa richiesta di counselling (35%, n=53). L'analisi condotta sul campione dei pazienti dimostra come il grado di autonomia delle persone assistite sia molto esiguo. I punteggi sanitari, esprimono un incremento percentuale verso la parziale non autosufficienza e la totale dipendenza degli assistiti, inoltre, rispetto ai dati del questionario del caregiver, essi riscontrano un generale andamento positivo, con un aumento delle risposte negative in alcuni item nel gruppo dei caregiver informali rispetto a quelli formali. CONCLUSIONI Il caregiver, familiare o non familiare, è una figura ¿fragile¿ e la sua tutela è essenziale. Essa deve essere estesa attraverso una rete di servizi che prepari il caregiver a sostenere la complessità delle cure ed il carico assistenziale ed emotivo che comporta la malattia del proprio caro. Attraverso l'analisi dei dati condotta in questo elaborato e con la supervisione della Centrale Operativa Domiciliarità sono stati elaborati diversi opuscoli informativi come strumenti utili all'operatore per una pianificazione assistenziale personalizzata, e al caregiver nell'identificare l'intero percorso e soddisfare i bisogni del proprio assistito, gestendoli in sicurezza.
Affidabilità del caregiver e bisogni socio assistenziali dei pazienti non autosufficienti a domicilio: elaborazione di uno strumento.
TURCO, CARMELA GIOVANNA CLEOPATRA
2015/2016
Abstract
INTRODUZIONE L'invecchiamento e l'allungamento della speranza di vita della popolazione, secondo l'Istat, si associano nel 33,7% ad un aumento della dipendenza e dei bisogni socio-assistenziali dei pazienti. La famiglia rappresenta il principale sostegno della persona malata. Essa, tuttavia, non è più il contenitore stabile di un tempo. Con l'evoluzione della società e del ruolo della donna è emersa la figura dell'assistente familiare, la quale rappresenta una risorsa fondamentale nell'assistenza privata a domicilio. Le finalità di questo elaborato sono indagare i bisogni del paziente non autosufficiente e quelli formativi e relazionali del caregiver, formale ed informale, che lo assiste ed, infine, elaborare uno strumento che possa essere una guida e un aiuto sia per gli operatori che operano sul territorio, sia per i caregiver a domicilio. MATERIALI E METODI E' stata condotta una ricerca bibliografica per meglio approfondire l'argomento. Nel periodo di aprile 2016-gennaio 2017, sono stati raccolti i dati relativi alla schede del questionario ¿Strategie di coping del caregiver¿ su un campione di 149 persone e le relative schede di valutazione dei bisogni socio-assistenziali dei pazienti da essi assistiti (n=102), inoltre, in collaborazione con la Centrale Operativa Domiciliarità è stata svolta un'intervista correlata all'elaborazione dei dati per meglio definire l'obiettivo dell'indagine. RISULTATI E DISCUSSIONE I risultati evidenziano come il 58% (n=87) dei caregiver è un familiare (informale) mentre la restante parte 41% (n=61) non lo è (formale). I dati relativi al burden assistenziale e le capacità di coping del caregiver, analizzati attraverso il questionario, mostrano risultati positivi nella maggior parte dei casi. Tuttavia il caregiver informale risulta quello più a rischio nello sviluppo di criticità a causa dell'età (over 70 anni) nel 16% (n=24), della scarsa esperienza pregressa nel 38 % (n=57), della parziale difficolta nella relazione con il paziente e riconoscimento del ruolo, rispettivamente nel 9% (n=8) e 22% (n=19) dei casi, una scarsa rete sociale di supporto nel 16 % (n=), la carenza di tempo libero per sé nel 13% (n=19) ed, infine, pur conoscendo i servizi nel 32% dei casi e una scarsa richiesta di counselling (35%, n=53). L'analisi condotta sul campione dei pazienti dimostra come il grado di autonomia delle persone assistite sia molto esiguo. I punteggi sanitari, esprimono un incremento percentuale verso la parziale non autosufficienza e la totale dipendenza degli assistiti, inoltre, rispetto ai dati del questionario del caregiver, essi riscontrano un generale andamento positivo, con un aumento delle risposte negative in alcuni item nel gruppo dei caregiver informali rispetto a quelli formali. CONCLUSIONI Il caregiver, familiare o non familiare, è una figura ¿fragile¿ e la sua tutela è essenziale. Essa deve essere estesa attraverso una rete di servizi che prepari il caregiver a sostenere la complessità delle cure ed il carico assistenziale ed emotivo che comporta la malattia del proprio caro. Attraverso l'analisi dei dati condotta in questo elaborato e con la supervisione della Centrale Operativa Domiciliarità sono stati elaborati diversi opuscoli informativi come strumenti utili all'operatore per una pianificazione assistenziale personalizzata, e al caregiver nell'identificare l'intero percorso e soddisfare i bisogni del proprio assistito, gestendoli in sicurezza.File | Dimensione | Formato | |
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