Lo studio intende illustrare il pensiero di Jürgen Habermas riguardo la società moderna e contemporanea nel suo rapporto con la religione, così come viene presentato nei saggi Tra scienza e fede (2005) e Verbalizzare il sacro (2012). Nelle ultime decadi del Ventesimo secolo, Habermas mostra una rinnovata sensibilità nei confronti del tema della ¿secolarizzazione¿. Orientando inizialmente le proprie riflessioni verso una prospettiva funzionalista, egli proporne in seguito una revisione della tesi classica della secolarizzazione, evidenziandone le inadeguatezze. A fronte della revisione del pensiero ¿secolare¿ e alla simultanea presentazione del pensiero ¿post-secolare¿, Habermas offre anche una rimeditazione del rapporto tra religione e politica nello Stato liberal-democratico. Habermas coniuga la rivalutazione della religione nella sfera pubblica e la garanzia del rispetto dei presupposti politici che legittimano lo Stato liberal-democratico. L'evidenza empirica della permanenza nelle società occidentali di un ruolo rilevante delle comunità religiose per la comprensione e l'interpretazione del mondo, nonostante il processo di secolarizzazione dello Stato, pone il pensiero post-metafisico di fronte a un apparente paradosso. La teoria politica di Habermas prende dunque le mosse dalla constatazione di Rawls, secondo la quale la secolarizzazione dello Stato non implica necessariamente la secolarizzazione della società. La concettualizzazione habermasiana si dispiega lungo una complessa parabola di pensiero il cui sviluppo ha richiesto più di mezzo secolo di studio e i cui fondamenti si collocano a cavallo tra la ricerca filosofica e quella sociologica. Per comprendere compiutamente l'articolata posizione presentata da Habermas, in merito alla possibile incidenza storica e politica della religione, appare opportuno analizzare il modo in cui il fenomeno religioso contemporaneo abbia orientato nuovamente il dibattito sociologico e filosofico, alla luce della confutazione di alcuni presupposti teorici che sembravano oramai consolidati. Astenendosi dal valutare il fenomeno empirico, la ricerca rivolge il proprio interesse alla dimensione normativa del problema, ossia alle modalità con le quali le diverse forme di sapere scientifico si relazionano con la religione, in una società moderna. L'argomentazione coinvolge aspetti profondamente problematici che investono il modo in cui si propone oggi la religione nella sfera pubblica, ma tale questione costituisce soltanto un punto di avvio per procedere oltre, in quanto il senso ultimo della tesi è rintracciabile nell'interesse a indagare il carattere secolare e contemporaneamente post-secolare del pensiero post-metafisico. A mio parere, il valore della posizione di Habermas consiste nel tentativo di offrire un'alternativa al concetto di ¿secolarizzazione¿, inteso come un semplice allontanamento della vita sociale e istituzionale dalla religione. La secolarizzazione, nella prospettiva habermasiana, va piuttosto considerata come un processo di apprendimento che coinvolge reciprocamente il pensiero religioso e il pensiero laico, nella traduzione dei loro rispettivi linguaggi. Se le tradizioni religiose rappresentano anche per i laici un grande serbatoio di intuizioni morali, appare quanto mai interessante indagare come il pensiero post-metafisico rimanga secolare, senza tuttavia sostituire completamente la religione.

Secolarizzazione o post-secolarizzazione? Religione e politica nel pensiero dell'ultimo Habermas

D'ANGELO, MARTA
2014/2015

Abstract

Lo studio intende illustrare il pensiero di Jürgen Habermas riguardo la società moderna e contemporanea nel suo rapporto con la religione, così come viene presentato nei saggi Tra scienza e fede (2005) e Verbalizzare il sacro (2012). Nelle ultime decadi del Ventesimo secolo, Habermas mostra una rinnovata sensibilità nei confronti del tema della ¿secolarizzazione¿. Orientando inizialmente le proprie riflessioni verso una prospettiva funzionalista, egli proporne in seguito una revisione della tesi classica della secolarizzazione, evidenziandone le inadeguatezze. A fronte della revisione del pensiero ¿secolare¿ e alla simultanea presentazione del pensiero ¿post-secolare¿, Habermas offre anche una rimeditazione del rapporto tra religione e politica nello Stato liberal-democratico. Habermas coniuga la rivalutazione della religione nella sfera pubblica e la garanzia del rispetto dei presupposti politici che legittimano lo Stato liberal-democratico. L'evidenza empirica della permanenza nelle società occidentali di un ruolo rilevante delle comunità religiose per la comprensione e l'interpretazione del mondo, nonostante il processo di secolarizzazione dello Stato, pone il pensiero post-metafisico di fronte a un apparente paradosso. La teoria politica di Habermas prende dunque le mosse dalla constatazione di Rawls, secondo la quale la secolarizzazione dello Stato non implica necessariamente la secolarizzazione della società. La concettualizzazione habermasiana si dispiega lungo una complessa parabola di pensiero il cui sviluppo ha richiesto più di mezzo secolo di studio e i cui fondamenti si collocano a cavallo tra la ricerca filosofica e quella sociologica. Per comprendere compiutamente l'articolata posizione presentata da Habermas, in merito alla possibile incidenza storica e politica della religione, appare opportuno analizzare il modo in cui il fenomeno religioso contemporaneo abbia orientato nuovamente il dibattito sociologico e filosofico, alla luce della confutazione di alcuni presupposti teorici che sembravano oramai consolidati. Astenendosi dal valutare il fenomeno empirico, la ricerca rivolge il proprio interesse alla dimensione normativa del problema, ossia alle modalità con le quali le diverse forme di sapere scientifico si relazionano con la religione, in una società moderna. L'argomentazione coinvolge aspetti profondamente problematici che investono il modo in cui si propone oggi la religione nella sfera pubblica, ma tale questione costituisce soltanto un punto di avvio per procedere oltre, in quanto il senso ultimo della tesi è rintracciabile nell'interesse a indagare il carattere secolare e contemporaneamente post-secolare del pensiero post-metafisico. A mio parere, il valore della posizione di Habermas consiste nel tentativo di offrire un'alternativa al concetto di ¿secolarizzazione¿, inteso come un semplice allontanamento della vita sociale e istituzionale dalla religione. La secolarizzazione, nella prospettiva habermasiana, va piuttosto considerata come un processo di apprendimento che coinvolge reciprocamente il pensiero religioso e il pensiero laico, nella traduzione dei loro rispettivi linguaggi. Se le tradizioni religiose rappresentano anche per i laici un grande serbatoio di intuizioni morali, appare quanto mai interessante indagare come il pensiero post-metafisico rimanga secolare, senza tuttavia sostituire completamente la religione.
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