È possibile tracciare un profilo dell'utenza con cui si confronta un'assistente sociale oggi? Quali sono le caratteristiche della popolazione assistita, quali bisogni e su quali temi è richiesto fare prevenzione o promozione? Prendendo atto che la professione di assistente sociale si sta aprendo alle seconde generazioni, quanto conta la cittadinanza nello svolgimento quotidiano della professione, nell'incontro con utenza e colleghi? L'elaborato intende riflettere su tali questioni mettendo in evidenza luci e ombre del legame tra professione e cittadinanza. Nella prima parte si analizzano i dati rilevati da fonti statistiche i quali rappresentano un'Italia con bassissimi livelli di nascite le la maggior parte attribuite a stranieri residenti stabilmente nel Paese. Un'Italia multiculturale quindi che si confronta con i disagi che emergono da politiche di accoglienza non ben strutturate o lungimiranti. La popolazione italiana inoltre sta invecchiando, la lunghezza della vita aumenta e con essa la necessità ad essa connesse. Ponendo in particolare l'attenzione sui minori, emerge che le problematiche con le quali si confrontano sono il bullismo, la depressione, l'uso smodato di alcool e l'obesità. Questi i disagi che potrebbero fare di loro i nuovi poveri ed emarginati e potenziali utenti. Seguono una riflessione sulla cittadinanza, il suo valore normativo e simbolico e sul concetto di ¿cittadinanza interiore¿. Nell'ultimo capitolo si tenta di analizzare l'atteggiamento professionale di un'assistente sociale straniera rispetto al suo vissuto da immigrata alla luce di teorie sociologiche e antropologiche che connettano l'atteggiamento esteriore con le motivazioni interiori, in questo caso legate all'immigrazione.
Assistente Sociale e cittadinanza. Luci e ombre nel rapporto con colleghi e utenza
AMMIRABILE, ELISABETTA
2015/2016
Abstract
È possibile tracciare un profilo dell'utenza con cui si confronta un'assistente sociale oggi? Quali sono le caratteristiche della popolazione assistita, quali bisogni e su quali temi è richiesto fare prevenzione o promozione? Prendendo atto che la professione di assistente sociale si sta aprendo alle seconde generazioni, quanto conta la cittadinanza nello svolgimento quotidiano della professione, nell'incontro con utenza e colleghi? L'elaborato intende riflettere su tali questioni mettendo in evidenza luci e ombre del legame tra professione e cittadinanza. Nella prima parte si analizzano i dati rilevati da fonti statistiche i quali rappresentano un'Italia con bassissimi livelli di nascite le la maggior parte attribuite a stranieri residenti stabilmente nel Paese. Un'Italia multiculturale quindi che si confronta con i disagi che emergono da politiche di accoglienza non ben strutturate o lungimiranti. La popolazione italiana inoltre sta invecchiando, la lunghezza della vita aumenta e con essa la necessità ad essa connesse. Ponendo in particolare l'attenzione sui minori, emerge che le problematiche con le quali si confrontano sono il bullismo, la depressione, l'uso smodato di alcool e l'obesità. Questi i disagi che potrebbero fare di loro i nuovi poveri ed emarginati e potenziali utenti. Seguono una riflessione sulla cittadinanza, il suo valore normativo e simbolico e sul concetto di ¿cittadinanza interiore¿. Nell'ultimo capitolo si tenta di analizzare l'atteggiamento professionale di un'assistente sociale straniera rispetto al suo vissuto da immigrata alla luce di teorie sociologiche e antropologiche che connettano l'atteggiamento esteriore con le motivazioni interiori, in questo caso legate all'immigrazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/119145