INTRODUZIONE: in letteratura sono presenti molti studi relativi al trattamento del diabete mediante farmaci ipoglicemizzanti, attività fisica, alimentazione e terapia insulinica. Sono ancora scarsi, però, gli studi riguardanti la corretta tecnica d'iniezione d'insulina. OBIETTIVO: lo scopo dello studio è di garantire un'educazione più mirata a persone con diagnosi di diabete in terapia iniettiva da alcuni anni, che spesso sono ancorate a vecchie convinzioni. Nel 2012 il gruppo di studio Swansdown si propone di valutare la rieducazione mirata ai punti deboli della pratica iniettiva emersi dall'analisi dei questionari Swansdown del 2011e propone l'uso di un ago corto (4mm). L'obiettivo è quello di stabilire se tutto ciò può essere vantaggioso per il benessere globale dell'assistito, prendendo in considerazione alcuni parametri: controllo glicemico, accettazione psicologica della terapia insulinica, miglioramento di alcune complicanze (es. dolore nel sito di iniezione, sanguinamento, anomalie nei siti di iniezione come noduli o zone distrofiche). MATERIALI E METODI: i risultati sono stati raccolti somministrando a una popolazione random, 2 questionari strutturato elaborato dalla A.N.I.E.D (Associazione nazionale infermieri in Endocrinologia e Diabetologia) in collaborazione con BD (Becton, Dickinson and Company). La rieducazione si basa sull'uso di un questionario in entrata e di un questionario in uscita dal quale si può valutare, a scadenze prefissate, il miglioramento delle capacità del paziente e un maggior comfort iniettivo, e correlarli ad alcuni parametri clinico/psicologici che verranno riportati sulla scheda paziente. Il progetto viene supportato da materiale educazionale mirato per ogni utente e per ogni centro aderente. Possono essere inclusi nell'indagine soggetti di qualsiasi età, soggetti in T.I. da almeno 3-5 anni, soggetti che utilizzano aghi 6mm-8mm-12.7mm. Nel campione arruolato si possono presentare diversi sottogruppi (pazienti con zone distrofiche, con evidenti lipodistrofie, soggetti non in buon controllo glicemico). Il questionario per i Pazienti viene siglato e numerato in modo da associare a ogni utente il relativo questionario compilato dall'infermiere che lo sottopone alla Sua attenzione. Il gruppo di studio è di 13 persone, 6 donne e 8 uomini. Tutta la popolazione inietta l'insulina tramite ¿penna¿ e, dopo la somministrazione del primo questionario usa aghi di 4mmX32G. RISULTATI: lo studio evidenzia alcuni problemi inerenti alla somministrazione dell'insulina, come la corretta tecnica della plica cutanea e della rotazione dei siti di iniezione. Non tutti gli utenti utilizzano lo stesso sito nella stessa ora della giornata. Con l'uso di aghi corti da 4 mm il 71% dei pazienti non applica più la tecnica della plica cutenea. Tra gli utenti che usano la plica l'85% la rilascia la plica correttamente e il 54% attende più di 10 secondi prima di rimuovere l'ago dalla cute. Il 62% della popolazione presenta lipoipertrofie dovute ad un'errata tecnica iniettiva. Dopo 4 mesi la metà delle persone con lipodistrofie presenta un sito normale e privo di noduli. Con l'utilizzo di aghi corti si è ridotto il dolore legato all'iniezione e la presenza di lividi e sanguinamenti. Nel 47% dei casi è molto importante l'uso di aghi corti. Dall'analisi dei risultati è emersa la necessità di procedere ad un controllo sistematico dei siti d'iniezione da parte della persona assistita e dell'infermiere. Inoltre è indispensabile una revisione continua e sistematica sull'educazione ad una corretta tecnica di somministrazione dell'insulina secondo le linee guida più aggiornate. PAROLE CHIAVE Diabete mellito, iniezione d'insulina, trattamento insulinico, lipoipertrofia, trattamento del diabete, tessuto sottocutaneo.

Valutazione di un percorso rieducativo sulla corretta pratica iniettiva nella persona con diabete nel Centro di Diabetologia di Cuneo.

VAJENTE, GIULIA
2011/2012

Abstract

INTRODUZIONE: in letteratura sono presenti molti studi relativi al trattamento del diabete mediante farmaci ipoglicemizzanti, attività fisica, alimentazione e terapia insulinica. Sono ancora scarsi, però, gli studi riguardanti la corretta tecnica d'iniezione d'insulina. OBIETTIVO: lo scopo dello studio è di garantire un'educazione più mirata a persone con diagnosi di diabete in terapia iniettiva da alcuni anni, che spesso sono ancorate a vecchie convinzioni. Nel 2012 il gruppo di studio Swansdown si propone di valutare la rieducazione mirata ai punti deboli della pratica iniettiva emersi dall'analisi dei questionari Swansdown del 2011e propone l'uso di un ago corto (4mm). L'obiettivo è quello di stabilire se tutto ciò può essere vantaggioso per il benessere globale dell'assistito, prendendo in considerazione alcuni parametri: controllo glicemico, accettazione psicologica della terapia insulinica, miglioramento di alcune complicanze (es. dolore nel sito di iniezione, sanguinamento, anomalie nei siti di iniezione come noduli o zone distrofiche). MATERIALI E METODI: i risultati sono stati raccolti somministrando a una popolazione random, 2 questionari strutturato elaborato dalla A.N.I.E.D (Associazione nazionale infermieri in Endocrinologia e Diabetologia) in collaborazione con BD (Becton, Dickinson and Company). La rieducazione si basa sull'uso di un questionario in entrata e di un questionario in uscita dal quale si può valutare, a scadenze prefissate, il miglioramento delle capacità del paziente e un maggior comfort iniettivo, e correlarli ad alcuni parametri clinico/psicologici che verranno riportati sulla scheda paziente. Il progetto viene supportato da materiale educazionale mirato per ogni utente e per ogni centro aderente. Possono essere inclusi nell'indagine soggetti di qualsiasi età, soggetti in T.I. da almeno 3-5 anni, soggetti che utilizzano aghi 6mm-8mm-12.7mm. Nel campione arruolato si possono presentare diversi sottogruppi (pazienti con zone distrofiche, con evidenti lipodistrofie, soggetti non in buon controllo glicemico). Il questionario per i Pazienti viene siglato e numerato in modo da associare a ogni utente il relativo questionario compilato dall'infermiere che lo sottopone alla Sua attenzione. Il gruppo di studio è di 13 persone, 6 donne e 8 uomini. Tutta la popolazione inietta l'insulina tramite ¿penna¿ e, dopo la somministrazione del primo questionario usa aghi di 4mmX32G. RISULTATI: lo studio evidenzia alcuni problemi inerenti alla somministrazione dell'insulina, come la corretta tecnica della plica cutanea e della rotazione dei siti di iniezione. Non tutti gli utenti utilizzano lo stesso sito nella stessa ora della giornata. Con l'uso di aghi corti da 4 mm il 71% dei pazienti non applica più la tecnica della plica cutenea. Tra gli utenti che usano la plica l'85% la rilascia la plica correttamente e il 54% attende più di 10 secondi prima di rimuovere l'ago dalla cute. Il 62% della popolazione presenta lipoipertrofie dovute ad un'errata tecnica iniettiva. Dopo 4 mesi la metà delle persone con lipodistrofie presenta un sito normale e privo di noduli. Con l'utilizzo di aghi corti si è ridotto il dolore legato all'iniezione e la presenza di lividi e sanguinamenti. Nel 47% dei casi è molto importante l'uso di aghi corti. Dall'analisi dei risultati è emersa la necessità di procedere ad un controllo sistematico dei siti d'iniezione da parte della persona assistita e dell'infermiere. Inoltre è indispensabile una revisione continua e sistematica sull'educazione ad una corretta tecnica di somministrazione dell'insulina secondo le linee guida più aggiornate. PAROLE CHIAVE Diabete mellito, iniezione d'insulina, trattamento insulinico, lipoipertrofia, trattamento del diabete, tessuto sottocutaneo.
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