La teoria della transizione demografica si basa sul principio che le variazioni spaziali e temporali della mortalità e della natalità sono dovute a differenze di evoluzione demografica. Secondo la teoria della transizione demografica, esiste un regime demografico antico e uno moderno, separati da una doppia fase di transizione: a) La situazione nel regime antico è caratterizzata da elevati tassi di natalità compensati da altrettanto elevati tassi di mortalità; b)nella prima fase della transizione, lo sviluppo di una società permette la riduzione della mortalità, ma permane ancora un elevato tasso di natalità legato alla tradizione socio-culturale promiscua; c) nella seconda fase della transizione, i costi crescenti (legati al nucleo familiare molto esteso) producono una tendenziale diminuzione della natalità oltre a un generale cambiamento della società in questione; d) ed infine quando il tasso di natalità eguaglia quello di mortalità, si raggiunge il "regime moderno". Ai giorni nostri non tutti i Paesi del mondo si trovano nella stessa fase di transizione demografica: accanto a quelli con tassi di natalità e mortalità elevati, ve ne sono altri con valori quasi nulli. Ad esempio Paesi come l'Uganda appartengono al "regime antico", altri come il Guatemala alla prima fase, l'India è situata nella seconda fase e altri come Germania e Italia al "regime moderno". Grazie ai primi risultati del 15° Censimento, pubblicati il 27 aprile dall'Istituto nazionale di statistica (Istat), abbiamo potuto analizzare più a fondo la situazione attuale in Italia.

La Transizione Demografica Mondiale. Fasi ed Effetti

MONACO, GIORGIA
2011/2012

Abstract

La teoria della transizione demografica si basa sul principio che le variazioni spaziali e temporali della mortalità e della natalità sono dovute a differenze di evoluzione demografica. Secondo la teoria della transizione demografica, esiste un regime demografico antico e uno moderno, separati da una doppia fase di transizione: a) La situazione nel regime antico è caratterizzata da elevati tassi di natalità compensati da altrettanto elevati tassi di mortalità; b)nella prima fase della transizione, lo sviluppo di una società permette la riduzione della mortalità, ma permane ancora un elevato tasso di natalità legato alla tradizione socio-culturale promiscua; c) nella seconda fase della transizione, i costi crescenti (legati al nucleo familiare molto esteso) producono una tendenziale diminuzione della natalità oltre a un generale cambiamento della società in questione; d) ed infine quando il tasso di natalità eguaglia quello di mortalità, si raggiunge il "regime moderno". Ai giorni nostri non tutti i Paesi del mondo si trovano nella stessa fase di transizione demografica: accanto a quelli con tassi di natalità e mortalità elevati, ve ne sono altri con valori quasi nulli. Ad esempio Paesi come l'Uganda appartengono al "regime antico", altri come il Guatemala alla prima fase, l'India è situata nella seconda fase e altri come Germania e Italia al "regime moderno". Grazie ai primi risultati del 15° Censimento, pubblicati il 27 aprile dall'Istituto nazionale di statistica (Istat), abbiamo potuto analizzare più a fondo la situazione attuale in Italia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/118982