È sempre più in aumento la preoccupazione riguardo il declino delle colonie di bombi, impollinatori essenziali per il servizio offerto all'ecosistema e la sicurezza alimentare, sottoposte a condizioni di rischio causate dall'utilizzo di insetticidi neonicotinoidi. Questo lavoro si occupa di valutare la specificità e le conseguenze dei tre principi attivi: thiamethoxam, clothianidin e imidacloprid, per determinare i rischi in cui i bombi incorrono. Nonostante l'argomento non venga ampliamente analizzato, si dispone di prove condotte in condizioni di laboratorio, di semi-campo e di campo. Le prove di laboratorio si occupano di verificare la tossicità sulle colonie e l'impatto sul loro comportamento, in relazione al consumo di alimento, alle attività di costruzione dei nidi e alla produzione di covata. Le prove di semi-campo analizzano l'effetto a carico delle funzioni cognitive delle colonie, in base alla percezione dello stimolo dell'alimento. Viene inoltre studiata la capacità di impollinazione sotto l'effetto di thiamethoxam, ovvero le modalità con cui l'insetticida modifica l'interazione tra i bombi ed i fiori con morfologia complessa. Le prove di campo si occupano di valutare l'impatto sia sull'attività di impollinazione di pomodoro coltivato in serra, trattato con imidacloprid, sia dell'esposizione a colza derivante da semente trattata. Dai risultati si possono riscontrare tassi di mortalità elevati, in particolare sotto l'effetto di clothianidin; in altri casi si manifestano effetti sub-letali che non provocano morte, bensì riducono l'assunzione di alimento, la costruzione dei nidi e la produzione di covata impedendo il corretto sviluppo della colonia. Il servizio di impollinazione risulta meno efficace, a causa del meccanismo d'azione dei neonicotinoidi, che gli consente di agire al livello cerebrale degli insetti facendo sì che visitino un maggior numero di fiori, ma meno accuratamente. Gli individui non sottoposti a trattamento trascorrono invece più tempo sui fiori per raccogliere il polline. Le colonie esposte a colture derivanti da sementi trattate, mostrano difficoltà di crescita e ridotta produzione di regine, effetti molto dannosi che non consentono alla società una lunga sopravvivenza.
Impatto dell'uso dei neonicotinoidi sui bombi
SCOVERO, SARA
2015/2016
Abstract
È sempre più in aumento la preoccupazione riguardo il declino delle colonie di bombi, impollinatori essenziali per il servizio offerto all'ecosistema e la sicurezza alimentare, sottoposte a condizioni di rischio causate dall'utilizzo di insetticidi neonicotinoidi. Questo lavoro si occupa di valutare la specificità e le conseguenze dei tre principi attivi: thiamethoxam, clothianidin e imidacloprid, per determinare i rischi in cui i bombi incorrono. Nonostante l'argomento non venga ampliamente analizzato, si dispone di prove condotte in condizioni di laboratorio, di semi-campo e di campo. Le prove di laboratorio si occupano di verificare la tossicità sulle colonie e l'impatto sul loro comportamento, in relazione al consumo di alimento, alle attività di costruzione dei nidi e alla produzione di covata. Le prove di semi-campo analizzano l'effetto a carico delle funzioni cognitive delle colonie, in base alla percezione dello stimolo dell'alimento. Viene inoltre studiata la capacità di impollinazione sotto l'effetto di thiamethoxam, ovvero le modalità con cui l'insetticida modifica l'interazione tra i bombi ed i fiori con morfologia complessa. Le prove di campo si occupano di valutare l'impatto sia sull'attività di impollinazione di pomodoro coltivato in serra, trattato con imidacloprid, sia dell'esposizione a colza derivante da semente trattata. Dai risultati si possono riscontrare tassi di mortalità elevati, in particolare sotto l'effetto di clothianidin; in altri casi si manifestano effetti sub-letali che non provocano morte, bensì riducono l'assunzione di alimento, la costruzione dei nidi e la produzione di covata impedendo il corretto sviluppo della colonia. Il servizio di impollinazione risulta meno efficace, a causa del meccanismo d'azione dei neonicotinoidi, che gli consente di agire al livello cerebrale degli insetti facendo sì che visitino un maggior numero di fiori, ma meno accuratamente. Gli individui non sottoposti a trattamento trascorrono invece più tempo sui fiori per raccogliere il polline. Le colonie esposte a colture derivanti da sementi trattate, mostrano difficoltà di crescita e ridotta produzione di regine, effetti molto dannosi che non consentono alla società una lunga sopravvivenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/118972