Gli insetti rappresentano una potenziale soluzione alla sempre più crescente richiesta di proteine in tutto il mondo; ed è per tale motivo che sono state svolte innumerevoli ricerche riguardo la sostituzione di proteine da fonti tradizionali con la cosiddetta farina di insetto. Gli artropodi più utilizzati sono rappresentati da: mosca soldato (Hermetia illucens,), mosca domestica (Musca domestica), bombice del gelso (Bombix mori), camola della farina (Tenebrio molitor), locuste, cavallette e grilli (Orthoptera). Dalla ricerca bibliografica effettuata sono emersi diversi lavori che dimostrano come le specie citate possano sostituirsi in parte o interamente alla dieta delle svariate diete per gli animali di interesse zootecnico. I risultati ottenuti in acquacoltura sono stati variabili a seconda del tipo di insetto utilizzato: per le larve di Tenebrio molitor sono stati riscontrati effetti positivi sulle performance di crescita, comunque variabili in base alla percentuale di farina di insetto inclusa nei mangimi. Lo stesso si può dire per la farina di Hermetia illucens, insetto che offre anche il vantaggio di poter essere allevato con scarti organici, aumentando la sostenibilità del processo produttivo. Altre ricerche sono state condotte per il settore avicolo. Anche in questo caso ritroviamo, tra gli insetti più utilizzati come mangime, le larve di Hermetia illucens le quali hanno contribuito a dare un ottimo livello di accrescimento ai polli, dimostrando indici di conversione alimentare addirittura migliori rispetto alle proteine tradizionali. Dalle ricerche effettuate complessivamente per tutte le filiere produttive zootecniche si evince che le farine di insetto hanno in genere un profilo amminoacidico molto simile a quello di alcune proteine vegetali, ad esempio quelle della soia (materia prima utilizzata nella dieta di tutti gli animali di interesse zootecnico). La farina di insetto ha anche un contenuto in acidi grassi particolarmente interessante, che varia in base all'alimentazione dell'insetto, ma che in genere mostra un elevato contenuto in acidi grassi polinsaturi (acido linolenico e acido oleico). Da sottolineare anche un altro vantaggio di natura ambientale: l'allevamento degli insetti ha un ridotto consumo d'acqua, una limitata emissione di gas ad effetto serra ed è in grado di valorizzare le sostanze organiche di scarto di altri processi produttivi. Tra gli svantaggi riscontrabili nell'impiego delle farine di insetto vi sono i rischi dovuti alla possibile presenza di alcuni metalli pesanti quali ferro e zinco, i rischi biologici per la potenziale presenza microrganismi che possono contaminare i mangimi, i rischi chimici dati dalla possibile presenza di residui di pesticidi ed altre sostanze utilizzate nella coltivazione dei vegetali con cui vengono alimentati gli insetti. Alla luce di tutto ciò è necessario, quindi, svolgere azioni di controllo per rendere sicure queste materie prime ed i processi produttivi che le utilizzano. Le potenzialità offerte da questa fonte alimentare fanno presumere che nei prossimi anni gli insetti diverranno una componente fondamentale delle filiere di produzione degli alimenti di origine animale, divenendone uno strumento di competitività.

Gli insetti come mangime, aspetti connessi alle filiere dei prodotti di origine animale.

SQUITIERI, MARTINA
2015/2016

Abstract

Gli insetti rappresentano una potenziale soluzione alla sempre più crescente richiesta di proteine in tutto il mondo; ed è per tale motivo che sono state svolte innumerevoli ricerche riguardo la sostituzione di proteine da fonti tradizionali con la cosiddetta farina di insetto. Gli artropodi più utilizzati sono rappresentati da: mosca soldato (Hermetia illucens,), mosca domestica (Musca domestica), bombice del gelso (Bombix mori), camola della farina (Tenebrio molitor), locuste, cavallette e grilli (Orthoptera). Dalla ricerca bibliografica effettuata sono emersi diversi lavori che dimostrano come le specie citate possano sostituirsi in parte o interamente alla dieta delle svariate diete per gli animali di interesse zootecnico. I risultati ottenuti in acquacoltura sono stati variabili a seconda del tipo di insetto utilizzato: per le larve di Tenebrio molitor sono stati riscontrati effetti positivi sulle performance di crescita, comunque variabili in base alla percentuale di farina di insetto inclusa nei mangimi. Lo stesso si può dire per la farina di Hermetia illucens, insetto che offre anche il vantaggio di poter essere allevato con scarti organici, aumentando la sostenibilità del processo produttivo. Altre ricerche sono state condotte per il settore avicolo. Anche in questo caso ritroviamo, tra gli insetti più utilizzati come mangime, le larve di Hermetia illucens le quali hanno contribuito a dare un ottimo livello di accrescimento ai polli, dimostrando indici di conversione alimentare addirittura migliori rispetto alle proteine tradizionali. Dalle ricerche effettuate complessivamente per tutte le filiere produttive zootecniche si evince che le farine di insetto hanno in genere un profilo amminoacidico molto simile a quello di alcune proteine vegetali, ad esempio quelle della soia (materia prima utilizzata nella dieta di tutti gli animali di interesse zootecnico). La farina di insetto ha anche un contenuto in acidi grassi particolarmente interessante, che varia in base all'alimentazione dell'insetto, ma che in genere mostra un elevato contenuto in acidi grassi polinsaturi (acido linolenico e acido oleico). Da sottolineare anche un altro vantaggio di natura ambientale: l'allevamento degli insetti ha un ridotto consumo d'acqua, una limitata emissione di gas ad effetto serra ed è in grado di valorizzare le sostanze organiche di scarto di altri processi produttivi. Tra gli svantaggi riscontrabili nell'impiego delle farine di insetto vi sono i rischi dovuti alla possibile presenza di alcuni metalli pesanti quali ferro e zinco, i rischi biologici per la potenziale presenza microrganismi che possono contaminare i mangimi, i rischi chimici dati dalla possibile presenza di residui di pesticidi ed altre sostanze utilizzate nella coltivazione dei vegetali con cui vengono alimentati gli insetti. Alla luce di tutto ciò è necessario, quindi, svolgere azioni di controllo per rendere sicure queste materie prime ed i processi produttivi che le utilizzano. Le potenzialità offerte da questa fonte alimentare fanno presumere che nei prossimi anni gli insetti diverranno una componente fondamentale delle filiere di produzione degli alimenti di origine animale, divenendone uno strumento di competitività.
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