Le variazioni climatiche accompagnano da sempre il pianeta, tuttavia l'azione antropica degli ultimi cento anni ha portato ad un aumento molto rapido delle temperature medie, con gravi conseguenze sulla salute umana e degli ecosistemi. All'interno dei centri urbani si trovano diverse fonti di emissioni gassose sia con effetto climalterante sia inquinante, quali particolato sospeso, ossidi di azoto, monossido di azoto e di carbonio, ozono. Tali sostanze vanno ad alterare le normali condizioni dell'aria e ad elevate concentrazioni risultano nocive, non solo per l'uomo, ma anche per tutti gli altri esseri viventi. Le specie arboree possono giocare un ruolo fondamentale per contrastare e ridurre la quantità di questi inquinanti, attraverso l'assorbimento stomatico o la rimozione meccanica. Ai fini di una valutazione oggettiva delle potenzialità delle specie arboree di svolgere ruoli positivi per la qualità dell'aria è necessario tenere presente che non tutte le specie forniscono benefici ambientali. I sistemi arborei possono infatti emettere composti organici volatili, sostanze composte da carbonio, ossigeno e idrogeno che formano isoprenoidi e in presenza di sufficienti concentrazioni di ossidi di azoto, stimolano la produzione di ozono troposferico, un gas ad effetto serra. Il Comune di Forlì ha realizzato un progetto di fattibilità di un sistema del verde di mitigazione dell'inquinamento, in quanto la città, trovandosi nella Pianura Padana, presenta delle criticità legate principalmente al superamento delle soglie limite stabilite per le polveri sottili e il biossido di azoto durante il periodo invernale e, l'ozono durante quello estivo, legate non solo alla densità di emissioni di inquinanti, ma anche alla scarsa ventilazione e allo sviluppo di condizioni di inversione termica della regione. L'amministrazione comunale di Forlì ha considerato un'area d'indagine di circa 3400 ettari, con all'interno quartieri residenziali e industriali (con prevalenza di giardini privati rispetto a quelli pubblici) e ha valutato quale fosse il ruolo del verde urbano nel mitigare l'inquinamento dell'aria e come questo potesse essere potenziato andando a realizzare nuove aree verdi. I risultati evidenziano che aumentando dell'87% il patrimonio arboreo ed arbustivo del comune, si potrebbero avere delle rimozioni di 4,8 t di PM10, 2 t di ozono e 0,67 t di biossido di azoto. Tali rimozioni corrispondono, nel caso delle PM10, ad un un incremento del 54 % rispetto tutta la parte del verde pubblico attuale e del 20% considerando il verde nell'area urbana d'indagine. Per l'ozono l'incremento della rimozione risulta più marcato: + 92% rispetto il solo verde pubblico e + 26 % dovuto alla sola azione del verde totale attuale.
Arboricoltura urbana e qualità dell'aria
DAVI, MARTINA
2015/2016
Abstract
Le variazioni climatiche accompagnano da sempre il pianeta, tuttavia l'azione antropica degli ultimi cento anni ha portato ad un aumento molto rapido delle temperature medie, con gravi conseguenze sulla salute umana e degli ecosistemi. All'interno dei centri urbani si trovano diverse fonti di emissioni gassose sia con effetto climalterante sia inquinante, quali particolato sospeso, ossidi di azoto, monossido di azoto e di carbonio, ozono. Tali sostanze vanno ad alterare le normali condizioni dell'aria e ad elevate concentrazioni risultano nocive, non solo per l'uomo, ma anche per tutti gli altri esseri viventi. Le specie arboree possono giocare un ruolo fondamentale per contrastare e ridurre la quantità di questi inquinanti, attraverso l'assorbimento stomatico o la rimozione meccanica. Ai fini di una valutazione oggettiva delle potenzialità delle specie arboree di svolgere ruoli positivi per la qualità dell'aria è necessario tenere presente che non tutte le specie forniscono benefici ambientali. I sistemi arborei possono infatti emettere composti organici volatili, sostanze composte da carbonio, ossigeno e idrogeno che formano isoprenoidi e in presenza di sufficienti concentrazioni di ossidi di azoto, stimolano la produzione di ozono troposferico, un gas ad effetto serra. Il Comune di Forlì ha realizzato un progetto di fattibilità di un sistema del verde di mitigazione dell'inquinamento, in quanto la città, trovandosi nella Pianura Padana, presenta delle criticità legate principalmente al superamento delle soglie limite stabilite per le polveri sottili e il biossido di azoto durante il periodo invernale e, l'ozono durante quello estivo, legate non solo alla densità di emissioni di inquinanti, ma anche alla scarsa ventilazione e allo sviluppo di condizioni di inversione termica della regione. L'amministrazione comunale di Forlì ha considerato un'area d'indagine di circa 3400 ettari, con all'interno quartieri residenziali e industriali (con prevalenza di giardini privati rispetto a quelli pubblici) e ha valutato quale fosse il ruolo del verde urbano nel mitigare l'inquinamento dell'aria e come questo potesse essere potenziato andando a realizzare nuove aree verdi. I risultati evidenziano che aumentando dell'87% il patrimonio arboreo ed arbustivo del comune, si potrebbero avere delle rimozioni di 4,8 t di PM10, 2 t di ozono e 0,67 t di biossido di azoto. Tali rimozioni corrispondono, nel caso delle PM10, ad un un incremento del 54 % rispetto tutta la parte del verde pubblico attuale e del 20% considerando il verde nell'area urbana d'indagine. Per l'ozono l'incremento della rimozione risulta più marcato: + 92% rispetto il solo verde pubblico e + 26 % dovuto alla sola azione del verde totale attuale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/118933