L'antropologia fa il suo ingresso in Cina negli anni che vedono la caduta dell'Impero e la nascita della Repubblica. Se il primo incontro con questa disciplina avverrà grazie al tramite delle teorie evoluzionistiche importate dal Giappone in Cina, in pochi anni anche le contemporanee dottrine occidentali faranno la loro comparsa nel Paese. Analizzeremo la grande influenza del funzionalismo britannico e del modello multidisciplinare americano, con i suoi tradizionali quattro campi di studio (etnologia, linguistica, archeologia e antropologia fisica), sulla costruzione teorica della disciplina e sulla sua sistemazione accademica. Analizzeremo quindi la risistemazione delle scienze etnologiche in seguito alla vittoria del Partito Comunista Cinese del 1949, e alla necessità governativa di approntare politiche mirate dedicate alle varie minoranze etniche dislocate sui confini del territorio nazionale, tramite il grande impiego di mezzi dedicati a questo scopo: la classificazione delle differenti nazionalità e la costruzione di lingue scritte dedicate alle popolazioni che ne erano prive, oltre che alla semplificazione del cinese mandarino volta a favorire la diffusione della competenza linguistica e l'aumento del tasso di alfabetizzazione del Paese. La vicinanza politica con l'Unione Sovietica nei primi anni '50 porterà alcune trasformazioni importanti nella struttura delle discipline antropologiche e nella loro elaborazione teorica, trasformazioni che avranno il loro seguito anche dopo la rottura tra i due paesi alla fine degli anni '50, tramite la Campagna dei Cento Fiori e il Grande Balzo in Avanti. Analizzeremo dunque gli aspetti teorici dell'influenza dell'evoluzionismo morgan-engelsiano nella difesa della disciplina durante gli anni di maggiore attacco durante la Grande Rivoluzione Culturale, fino alla sospensione di ogni studio e ogni opera sull'argomento che si protrarrà fino alla morte di Mao, nella metà degli anni '70. La disciplina, finalmente ristabilita nel periodo di apertura del Paese che fece seguito agli sforzi di modernizzazione voluti da Deng Xiaoping, si troverà ad affrontare una situazione sociale inedita e in rapido cambiamento, con nuove tematiche poste all'attenzione degli studiosi e nuove difficoltà per il Governo. L'antropologia, ancora una volta, sarà chiamata a proporre soluzioni: vedremo fino a che punto queste soluzioni sapranno essere efficaci.
Antropologia e studio delle minoranze: un intreccio cinese
CARACCIOLO, MOIRA
2011/2012
Abstract
L'antropologia fa il suo ingresso in Cina negli anni che vedono la caduta dell'Impero e la nascita della Repubblica. Se il primo incontro con questa disciplina avverrà grazie al tramite delle teorie evoluzionistiche importate dal Giappone in Cina, in pochi anni anche le contemporanee dottrine occidentali faranno la loro comparsa nel Paese. Analizzeremo la grande influenza del funzionalismo britannico e del modello multidisciplinare americano, con i suoi tradizionali quattro campi di studio (etnologia, linguistica, archeologia e antropologia fisica), sulla costruzione teorica della disciplina e sulla sua sistemazione accademica. Analizzeremo quindi la risistemazione delle scienze etnologiche in seguito alla vittoria del Partito Comunista Cinese del 1949, e alla necessità governativa di approntare politiche mirate dedicate alle varie minoranze etniche dislocate sui confini del territorio nazionale, tramite il grande impiego di mezzi dedicati a questo scopo: la classificazione delle differenti nazionalità e la costruzione di lingue scritte dedicate alle popolazioni che ne erano prive, oltre che alla semplificazione del cinese mandarino volta a favorire la diffusione della competenza linguistica e l'aumento del tasso di alfabetizzazione del Paese. La vicinanza politica con l'Unione Sovietica nei primi anni '50 porterà alcune trasformazioni importanti nella struttura delle discipline antropologiche e nella loro elaborazione teorica, trasformazioni che avranno il loro seguito anche dopo la rottura tra i due paesi alla fine degli anni '50, tramite la Campagna dei Cento Fiori e il Grande Balzo in Avanti. Analizzeremo dunque gli aspetti teorici dell'influenza dell'evoluzionismo morgan-engelsiano nella difesa della disciplina durante gli anni di maggiore attacco durante la Grande Rivoluzione Culturale, fino alla sospensione di ogni studio e ogni opera sull'argomento che si protrarrà fino alla morte di Mao, nella metà degli anni '70. La disciplina, finalmente ristabilita nel periodo di apertura del Paese che fece seguito agli sforzi di modernizzazione voluti da Deng Xiaoping, si troverà ad affrontare una situazione sociale inedita e in rapido cambiamento, con nuove tematiche poste all'attenzione degli studiosi e nuove difficoltà per il Governo. L'antropologia, ancora una volta, sarà chiamata a proporre soluzioni: vedremo fino a che punto queste soluzioni sapranno essere efficaci.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/118887