Questo lavoro è stato elaborato con la volontà di analizzare lo sviluppo dell'Ecologia dagli anni Sessanta, epoca in cui il tema ambientale si è affacciato inesorabilmente sulla scena del dibattito economico-politico, fino al giorno d'oggi, con l'intento di mettere in luce i retroscena nascosti della discussione riguardante la gestione delle risorse naturali planetarie. Nel primo capitolo di questa trattazione ci concentreremo sul radicamento del paradigma capitalistico come unità di misura di tutti gli aspetti della vita sociale moderna, e del rapporto di questo paradigma culturale con le fattualità naturali del pianeta su cui viviamo, per comprendere la complessità che ci si pone davanti nel momento in cui ci troviamo costretti a mediare tra questi due poli. Nel secondo capitolo analizzeremo le varie fasi della organizzazione dei governi di numerosi Paesi del mondo nel tentativo di arginare la catastrofe ecologica, prendendo in considerazione soprattutto gli equilibri di poteri legati alla messa in atto dei provvedimenti per tutelare la Natura e alle loro conseguenze economiche. Discuteremo in questo capitolo anche del reale interesse delle classi dominanti per il problema ambientale e di quanto questo interesse sia inversamente proporzionale a quello per il profitto, giacché un'etica del rispetto non può convivere con una concezione totalmente votata a estrarre da ciò che si ha intorno il massimo guadagno per se stessi. Nel terzo capitolo approfondiremo ulteriormente il concetto di sviluppo sostenibile, cercando di capire che cosa esso comporti e se ci siano effettivamente alternative possibili allo sviluppo, che permettano di eliminare del tutto questo perno insano e irrazionale su cui si regge la società contemporanea. Inoltre prenderemo in esame alcune teorie filosofiche relative all'ecologia, per capire che anche un concetto come quello di risorsa, che appare evidente di per sé, è in realtà molto relativo, soggetto al punto di vista dell'osservatore che giudica un determinato fenomeno come ricchezza o meno, e per renderci conto dell'importanza cruciale di considerarci parte di un organismo simbiotico, delicato e imprescindibile per la nostra vita. Infine, nelle conclusioni prenderemo atto del fatto che è preferibile accettare alcuni compromessi che, per quanto riduttivi, ci permettano di cambiare in parte la nostra rotta distruttiva, piuttosto che abbandonarsi a sogni utopistici tanto stupendi quanto irrealizzabili.

Il paradosso dello sviluppo sostenibile: per una critica filosofico-politica dell'ecologia contemporanea

TRAFELI, VITTORIA
2015/2016

Abstract

Questo lavoro è stato elaborato con la volontà di analizzare lo sviluppo dell'Ecologia dagli anni Sessanta, epoca in cui il tema ambientale si è affacciato inesorabilmente sulla scena del dibattito economico-politico, fino al giorno d'oggi, con l'intento di mettere in luce i retroscena nascosti della discussione riguardante la gestione delle risorse naturali planetarie. Nel primo capitolo di questa trattazione ci concentreremo sul radicamento del paradigma capitalistico come unità di misura di tutti gli aspetti della vita sociale moderna, e del rapporto di questo paradigma culturale con le fattualità naturali del pianeta su cui viviamo, per comprendere la complessità che ci si pone davanti nel momento in cui ci troviamo costretti a mediare tra questi due poli. Nel secondo capitolo analizzeremo le varie fasi della organizzazione dei governi di numerosi Paesi del mondo nel tentativo di arginare la catastrofe ecologica, prendendo in considerazione soprattutto gli equilibri di poteri legati alla messa in atto dei provvedimenti per tutelare la Natura e alle loro conseguenze economiche. Discuteremo in questo capitolo anche del reale interesse delle classi dominanti per il problema ambientale e di quanto questo interesse sia inversamente proporzionale a quello per il profitto, giacché un'etica del rispetto non può convivere con una concezione totalmente votata a estrarre da ciò che si ha intorno il massimo guadagno per se stessi. Nel terzo capitolo approfondiremo ulteriormente il concetto di sviluppo sostenibile, cercando di capire che cosa esso comporti e se ci siano effettivamente alternative possibili allo sviluppo, che permettano di eliminare del tutto questo perno insano e irrazionale su cui si regge la società contemporanea. Inoltre prenderemo in esame alcune teorie filosofiche relative all'ecologia, per capire che anche un concetto come quello di risorsa, che appare evidente di per sé, è in realtà molto relativo, soggetto al punto di vista dell'osservatore che giudica un determinato fenomeno come ricchezza o meno, e per renderci conto dell'importanza cruciale di considerarci parte di un organismo simbiotico, delicato e imprescindibile per la nostra vita. Infine, nelle conclusioni prenderemo atto del fatto che è preferibile accettare alcuni compromessi che, per quanto riduttivi, ci permettano di cambiare in parte la nostra rotta distruttiva, piuttosto che abbandonarsi a sogni utopistici tanto stupendi quanto irrealizzabili.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/118723