The volonteer health workers are a specific population: in them both volonteerism and health emergency are connected. They carry out major responsabilities and are exposed to many stressors, without any specific professional skill. They could develop stress, suffering and illness, that might bring to psychological desease. The aim of this affort is to highlight a consideration about prosocial behaviour and volunteerism, that is an organized way of partecipation. This essay reflects the difficulties that could hide behind safety operations for the emergency workers, within the possibilty of depevoloping a trauma. Being in touch with the pain lived by victims and colleagues, the helpers could suffer Vicarious Traumatization, defined as the negative change of cognitive schemes and beliefs, coming from the empathic relationship with patients. Althought some experiences might remain in the inner world of rescuers, the sufference and trauma could be overpassed. The background of this effort is Positive Psychology. According to it people have resources to cope with the struggles of life and the pain becomes a personal meaning. In order to help individuals to make sense and pass critical events, the role of emergency psychology is fundamental, to offer them strategies and instruments to deal with their job.
Gli operatori sanitari volontari sono una popolazione particolare: nella loro figura si incrocia sia il mondo del volontariato, sia quello dell'emergenza sanitaria. Svolgono operazioni di grande responsabilità e sono sottoposti a numerosi stressor, spesso senza avere competenze professionali specifiche. Per questo possono sviluppare stress, sofferenze e malessere, che rischiano di sfociare in disturbi psicologici veri e propri. L'obiettivo di questo lavoro è sviluppare una riflessione sulle motivazioni prosociali che guidano le persone e sul volontariato, forma organizzata e compiuta di partecipazione. Riflettendo, al tempo stesso, sulle insidie e sulle difficoltà che possono celarsi dietro le operazioni di soccorso per gli operatori dell'emergenza, fino alla possibilità che si sviluppi un trauma. Essendo molto spesso a contatto con il dolore vissuto da altri, gli helpers possono sviluppare Traumatizzazione Vicaria, definita come il cambiamento in negativo degli schemi cognitivi e dei sistemi di credenze di chi svolge una professione d'aiuto, che deriva dal coinvolgimento empatico con le esperienze traumatiche degli utenti. Nonostante la forza con cui certe esperienze possono imprimersi nel mondo interno dei soccorritori, la sofferenza e il trauma possono essere superati, guariti. Lo scenario in cui si inserisce questo lavoro è quello della Positive Psychology, secondo cui le persone hanno le risorse necessarie per far fronte alle difficoltà che la vita gli mette di fronte e per cui il dolore assume un significato soggettivo, si colloca nell'esperienza personale degli individui. Per aiutare le persone a dare un senso e superare gli eventi critici è indispensabile il ruolo della psicologia dell'emergenza, che ha come finalità principale quella di promuovere l'equilibrio psichico delle vittime primarie, secondarie e terziarie delle situazioni di emergenza.
Dalla parte di chi aiuta: la sofferenza psicologica degli operatori sanitari volontari
RAVELLA, ELISABETTA
2019/2020
Abstract
Gli operatori sanitari volontari sono una popolazione particolare: nella loro figura si incrocia sia il mondo del volontariato, sia quello dell'emergenza sanitaria. Svolgono operazioni di grande responsabilità e sono sottoposti a numerosi stressor, spesso senza avere competenze professionali specifiche. Per questo possono sviluppare stress, sofferenze e malessere, che rischiano di sfociare in disturbi psicologici veri e propri. L'obiettivo di questo lavoro è sviluppare una riflessione sulle motivazioni prosociali che guidano le persone e sul volontariato, forma organizzata e compiuta di partecipazione. Riflettendo, al tempo stesso, sulle insidie e sulle difficoltà che possono celarsi dietro le operazioni di soccorso per gli operatori dell'emergenza, fino alla possibilità che si sviluppi un trauma. Essendo molto spesso a contatto con il dolore vissuto da altri, gli helpers possono sviluppare Traumatizzazione Vicaria, definita come il cambiamento in negativo degli schemi cognitivi e dei sistemi di credenze di chi svolge una professione d'aiuto, che deriva dal coinvolgimento empatico con le esperienze traumatiche degli utenti. Nonostante la forza con cui certe esperienze possono imprimersi nel mondo interno dei soccorritori, la sofferenza e il trauma possono essere superati, guariti. Lo scenario in cui si inserisce questo lavoro è quello della Positive Psychology, secondo cui le persone hanno le risorse necessarie per far fronte alle difficoltà che la vita gli mette di fronte e per cui il dolore assume un significato soggettivo, si colloca nell'esperienza personale degli individui. Per aiutare le persone a dare un senso e superare gli eventi critici è indispensabile il ruolo della psicologia dell'emergenza, che ha come finalità principale quella di promuovere l'equilibrio psichico delle vittime primarie, secondarie e terziarie delle situazioni di emergenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/118596