Questo lavoro, utilizzando i metodi della ricerca sociale, prende in esame l'agire di un gruppo 'ndranghetista sgominato dalle forze dell'ordine nel maggio del 2018 in provincia di Asti. L'operazione Barbarossa, questo il nome del blitz giudiziario, risulta importante perché riporta nuovamente in auge, dopo l'operazione Minotauro nel Torinese e l'operazione Albachiara nell'Alessandrino, il tema della mafia in Piemonte, un territorio di espansione e quindi di non tradizionale presenza. L'analisi di questo caso, che non si è fermata agli atti giudiziari di un processo ancora in corso, si è basata anche su interviste agli attori sociali del territorio di diffusione del fenomeno, che hanno permesso, data loro posizione privilegiata, di poter descrivere l'azione mafiosa e l'infiltrazione sul territorio in maniera più accurata. Ci si è chiesti come nel giro di una decina di anni un gruppo di affiliati sia riuscito a creare una forma di assoggettamento sul territorio astigiano basata sull'intimidazione, sulle estorsioni, ma anche sugli affari illeciti e sulla complicità di alcuni attori collusi. Le testimonianze in tribunale delle vittime e le dichiarazioni degli intervistati che in forma anonima hanno contribuito a questa ricerca hanno permesso di ricostruire un contesto sociale che in alcune zone dell'astigiano era ben cosciente di chi fossero gli attori criminali mafiosi e dei mezzi che con cui operavano. Specialmente nel paese di Costigliole d'Asti, dove diversi affiliati risiedevano, con il tempo la locale di 'ndrangheta è riuscita a creare un clima di omertà tra i costigliolesi, riuscendo a farsi mediatore di conflitti e a creare un potere sul territorio, illegittimo ma alternativo a quello dello Stato. Dal punto di vista dell'infiltrazione nell'economia si sono visti alcuni casi di concorso esterno in associazione mafiosa di imprenditori che hanno utilizzato alcuni dei “servizi illeciti” offerti dalla mafia per rientrare di esposizioni creditorie o per avvantaggiarsi negli affari. Ha meritato un rilievo particolare il caso dell'Asti Calcio, società che la locale è riuscita ad infiltrare e a utilizzare per i propri scopi. A questo caso si sono applicati modelli teorici sull'interazione degli attori mafiosi e non mafiosi nell'area grigia tra sfera legale e sfera illegale. Il fenomeno 'ndranghetista nell'Astigiano viene ritenuto importante dagli inquirenti proprio perché mostra come nasce una locale e come si sviluppa. Non è forse un caso esemplare di violenze efferate, ma ha svelato come possa essere sottile e allo stesso tempo efficace il controllo del territorio anche in zone non tradizionali. Gli 'ndranghetisti hanno fatto leva sui punti di forza e di debolezza del contesto socio-economico in cui operavano e hanno imposto il loro potere, alterando profondamente il funzionamento dell'economia e delle istituzioni democratiche.
La 'ndrangheta nell'Astigiano. Controllo del territorio e infiltrazioni nell'economia
BUSSI, DANILO
2019/2020
Abstract
Questo lavoro, utilizzando i metodi della ricerca sociale, prende in esame l'agire di un gruppo 'ndranghetista sgominato dalle forze dell'ordine nel maggio del 2018 in provincia di Asti. L'operazione Barbarossa, questo il nome del blitz giudiziario, risulta importante perché riporta nuovamente in auge, dopo l'operazione Minotauro nel Torinese e l'operazione Albachiara nell'Alessandrino, il tema della mafia in Piemonte, un territorio di espansione e quindi di non tradizionale presenza. L'analisi di questo caso, che non si è fermata agli atti giudiziari di un processo ancora in corso, si è basata anche su interviste agli attori sociali del territorio di diffusione del fenomeno, che hanno permesso, data loro posizione privilegiata, di poter descrivere l'azione mafiosa e l'infiltrazione sul territorio in maniera più accurata. Ci si è chiesti come nel giro di una decina di anni un gruppo di affiliati sia riuscito a creare una forma di assoggettamento sul territorio astigiano basata sull'intimidazione, sulle estorsioni, ma anche sugli affari illeciti e sulla complicità di alcuni attori collusi. Le testimonianze in tribunale delle vittime e le dichiarazioni degli intervistati che in forma anonima hanno contribuito a questa ricerca hanno permesso di ricostruire un contesto sociale che in alcune zone dell'astigiano era ben cosciente di chi fossero gli attori criminali mafiosi e dei mezzi che con cui operavano. Specialmente nel paese di Costigliole d'Asti, dove diversi affiliati risiedevano, con il tempo la locale di 'ndrangheta è riuscita a creare un clima di omertà tra i costigliolesi, riuscendo a farsi mediatore di conflitti e a creare un potere sul territorio, illegittimo ma alternativo a quello dello Stato. Dal punto di vista dell'infiltrazione nell'economia si sono visti alcuni casi di concorso esterno in associazione mafiosa di imprenditori che hanno utilizzato alcuni dei “servizi illeciti” offerti dalla mafia per rientrare di esposizioni creditorie o per avvantaggiarsi negli affari. Ha meritato un rilievo particolare il caso dell'Asti Calcio, società che la locale è riuscita ad infiltrare e a utilizzare per i propri scopi. A questo caso si sono applicati modelli teorici sull'interazione degli attori mafiosi e non mafiosi nell'area grigia tra sfera legale e sfera illegale. Il fenomeno 'ndranghetista nell'Astigiano viene ritenuto importante dagli inquirenti proprio perché mostra come nasce una locale e come si sviluppa. Non è forse un caso esemplare di violenze efferate, ma ha svelato come possa essere sottile e allo stesso tempo efficace il controllo del territorio anche in zone non tradizionali. Gli 'ndranghetisti hanno fatto leva sui punti di forza e di debolezza del contesto socio-economico in cui operavano e hanno imposto il loro potere, alterando profondamente il funzionamento dell'economia e delle istituzioni democratiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/118585