La tesi si sviluppa intorno a due principali quesiti. Che visione del medioevo traspare dai videogames? e Il media videoludico può essere adottato come nuova forma di scrittura e strumento divulgativo dalla Public History? Per riuscire a rispondere a questi due importanti quesiti ripercorro nel corso della tesi la storia della Public History e la sua diffusione in Italia, passando per l'abuso della storia pubblica che si è verificato negli ultimi decenni in concomitanza con la crisi dell'humanities, la quale ha portato gli storici a perdere il proprio ruolo sociale. In seguito tale ruolo è stato adottato da nuove figure professionali favorite dalla loro capacità di utilizzo dei mass media per la divulgazione storica e l'abilità nel creare un rapporto stabile con il pubblico. Collegandomi a quest'ultimo punto analizzo come la disciplina Public History, più legata all'utilizzo dei media ed avvezza a lavorare con il grande pubblico, possa ottenere l'antico ruolo sociale degli storici attraverso la figura dei public historian ovvero, storici con grande esperienza nell'utilizzo dei sistemi di comunicazione di massa e il coinvolgimento del grande pubblico nel processo di fare storia. Il collegamento fra Public History e videogames si può ritrovare in prodotti come il Discovery Tour sviluppato dalla Ubisioft e Kindom Come: Deliverance ideato dalla Warhorse studios capaci di creare dei veri e propri musei digitali interattivi creando una perfetta armonia fra informazione e divertimento, seppur con varie criticità figlie della natura videoludica di questi prodotti. Infine, nel corso della tesi, analizzo un nutrito campione di videogiochi a tema medievale che sono riusciti a raggiungere un grande pubblico sviscerando se essi portano con sé vecchi stereotipi o se, al contrario, la loro diffusione ha permesso l'abbattimento di tali false credenze.

Giocare il medioevo: la percezione del medioevo nei videogames

VITOLO, SIMONE
2019/2020

Abstract

La tesi si sviluppa intorno a due principali quesiti. Che visione del medioevo traspare dai videogames? e Il media videoludico può essere adottato come nuova forma di scrittura e strumento divulgativo dalla Public History? Per riuscire a rispondere a questi due importanti quesiti ripercorro nel corso della tesi la storia della Public History e la sua diffusione in Italia, passando per l'abuso della storia pubblica che si è verificato negli ultimi decenni in concomitanza con la crisi dell'humanities, la quale ha portato gli storici a perdere il proprio ruolo sociale. In seguito tale ruolo è stato adottato da nuove figure professionali favorite dalla loro capacità di utilizzo dei mass media per la divulgazione storica e l'abilità nel creare un rapporto stabile con il pubblico. Collegandomi a quest'ultimo punto analizzo come la disciplina Public History, più legata all'utilizzo dei media ed avvezza a lavorare con il grande pubblico, possa ottenere l'antico ruolo sociale degli storici attraverso la figura dei public historian ovvero, storici con grande esperienza nell'utilizzo dei sistemi di comunicazione di massa e il coinvolgimento del grande pubblico nel processo di fare storia. Il collegamento fra Public History e videogames si può ritrovare in prodotti come il Discovery Tour sviluppato dalla Ubisioft e Kindom Come: Deliverance ideato dalla Warhorse studios capaci di creare dei veri e propri musei digitali interattivi creando una perfetta armonia fra informazione e divertimento, seppur con varie criticità figlie della natura videoludica di questi prodotti. Infine, nel corso della tesi, analizzo un nutrito campione di videogiochi a tema medievale che sono riusciti a raggiungere un grande pubblico sviscerando se essi portano con sé vecchi stereotipi o se, al contrario, la loro diffusione ha permesso l'abbattimento di tali false credenze.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/118572