La tesi si occupa di uno degli elementi che fanno parte del paesaggio urbano e della storia di molte città: le carceri. Negli ultimi anni molte di queste strutture, a causa della tendenza ad allontanarle dai centri storici, sono state abbandonate e sostituite, permettendo in molti casi di trasformarle da luoghi di isolamento a luoghi di aggregazione, riutilizzate per la collettività come spazi per attività sociali e culturali, rispettando la loro storia e la loro identità. Nel primo capito viene presentata, a grandi linee, la storia e l'evoluzione delle strutture carcerarie. La loro realizzazione, infatti, è il risultato delle diverse rappresentazioni che l'uomo ha sviluppato nelle diverse epoche storiche e che riguardano i concetti di colpa, di pena, di reintegrazione nella società di chi sconta o di chi ha già scontato la condanna. Nel secondo capitolo, invece, viene trattato il rapporto tra carcere e il tessuto urbano in cui si sviluppa, e le diverse tipologie di carceri che compongono il patrimonio detentivo italiano, molto vario e formato da oltre duecento complessi edificati in epoche diverse e spesso per diverse finalità. Infine, nel terzo ed ultimo capitolo sono riportati diversi esempi di recupero e riutilizzo, sia in Italia che nel resto del mondo, in cui le vecchie carceri dismesse sono state trasformate in luoghi di cultura o di memoria storica come musei, centri culturali o addirittura hotel e ostelli.
ARCHITETTURE AI MARGINI: LE CARCERI
VACCA, KATIUSCIA
2014/2015
Abstract
La tesi si occupa di uno degli elementi che fanno parte del paesaggio urbano e della storia di molte città: le carceri. Negli ultimi anni molte di queste strutture, a causa della tendenza ad allontanarle dai centri storici, sono state abbandonate e sostituite, permettendo in molti casi di trasformarle da luoghi di isolamento a luoghi di aggregazione, riutilizzate per la collettività come spazi per attività sociali e culturali, rispettando la loro storia e la loro identità. Nel primo capito viene presentata, a grandi linee, la storia e l'evoluzione delle strutture carcerarie. La loro realizzazione, infatti, è il risultato delle diverse rappresentazioni che l'uomo ha sviluppato nelle diverse epoche storiche e che riguardano i concetti di colpa, di pena, di reintegrazione nella società di chi sconta o di chi ha già scontato la condanna. Nel secondo capitolo, invece, viene trattato il rapporto tra carcere e il tessuto urbano in cui si sviluppa, e le diverse tipologie di carceri che compongono il patrimonio detentivo italiano, molto vario e formato da oltre duecento complessi edificati in epoche diverse e spesso per diverse finalità. Infine, nel terzo ed ultimo capitolo sono riportati diversi esempi di recupero e riutilizzo, sia in Italia che nel resto del mondo, in cui le vecchie carceri dismesse sono state trasformate in luoghi di cultura o di memoria storica come musei, centri culturali o addirittura hotel e ostelli.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/11854