L'obiettivo della tesi è indagare il tema della morte di Dio nelle opere nietzschiane, mostrandone da un lato i molteplici significati e dall'altro le conseguenze, intese come un nuovo modo di esistere per l'uomo. L'annuncio “Dio è morto” nel frammento 125 della Gaia Scienza, per quanto profetico possa sembrare, si presenta come la summa di una serie di temi che Nietzsche affronta in maniera approfondita in testi precedenti e successivi alla stessa Gaia Scienza, quali la critica al cristianesimo e alla morale degli schiavi come trasvalutazione dei valori aristocratici; la critica alla metafisica, alla religione e alla morale, ossia il rifiuto dell'idea di una verità assoluta, di un fondamento ultimo, di un ordine razionale del mondo; l'inevitabilità del nichilismo come conseguenza del venir meno di ogni significato trascendete della vita. Il tentativo della prima parte della tesi è dunque quello di mettere in luce i significati attribuibili alla morte di Dio, partendo dall'assunto che questa non coincida mai con il tentativo di mostrare la non-esistenza di Dio, sulla quale di fatto Nietzsche non si pronuncia, ma piuttosto come una presa di coscienza del venir meno della fede in Dio nella modernità. La morte di Dio si configura dunque come: (1) in senso lato, smascheramento del carattere fittizio della religione, intesa come favola non più necessaria; (2) in senso specifico, venir meno della fede platonico-cristiana e inaccettabilità del concetto di Dio così come questa tradizione l'ha proposto; (3) tramontare di ciò che quel Dio cristiano rappresentava per l'umanità, ossia (a) i valori della morale tradizionale e (b) l'idea di un fondamento ultimo. Il primo punto farà riferimento ad Umano, troppo Umano, mostrando appunto l'origine umana, troppo umana della religione, come frutto del bisogno dell'uomo di trovare un senso all'esistenza, da un lato imponendo legge alla natura dall'altro attribuendo all'uomo una dignità superiore all'animale che di fatto, secondo Nietzsche, non ha. Nel secondo punto si tratterà il venir meno della fede cristiana nello specifico, prima come critica al concetto di fede in generale in quanto opposta alla ragione e poi come incompatibilità degli attributi del Dio cristiano, in riferimento ad alcuni passi di Aurora e dello Zarathustra. Nel terzo e ultimo punto si parlerà, invece, del venir meno di ciò che Dio rappresentava per l'umanità. Nel punto (a) si farà riferimento alla Genealogia della morale e a L'Anticristo, seguendo il cammino che porta Nietzsche ad affermare che i valori tradizionali, che il cristianesimo ha spacciato per trascendenti, sono in realtà risultato di una trasvalutazione dei più antichi valori aristocratici e sono di fatto ostili alla vita, contronatura e, in ultima analisi, in quanto frutto di risentimento e di vendetta, anche contrari all'insegnamento dell'unico vero cristiano, Gesù. Nel punto (b), invece, si richiamerà ancora Umano, troppo Umano mostrando come il senso più profondo della morte di Dio sia il venir meno di ogni concezione metafisica, di ogni verità assoluta, di ogni fondamento ultimo e di ogni valore universale, aprendo così la strada al nichilismo. L'ultimo capitolo della tesi è invece dedicato a prendere atto delle conseguenze dell'annuncio, che Nietzsche presenta ad un tempo come terribili e liberatorie: terribili, in quanto dopo la morte di Dio vi è il nulla, la perdita di ogni senso per la vita, ma liberatorie, perché l'uomo è liberato da ogni vecchia morale.

IL CONCETTO DI MORTE DI DIO NELLA FILOSOFIA DI NIETZSCHE

ALESSANDRIA, ILEANA
2019/2020

Abstract

L'obiettivo della tesi è indagare il tema della morte di Dio nelle opere nietzschiane, mostrandone da un lato i molteplici significati e dall'altro le conseguenze, intese come un nuovo modo di esistere per l'uomo. L'annuncio “Dio è morto” nel frammento 125 della Gaia Scienza, per quanto profetico possa sembrare, si presenta come la summa di una serie di temi che Nietzsche affronta in maniera approfondita in testi precedenti e successivi alla stessa Gaia Scienza, quali la critica al cristianesimo e alla morale degli schiavi come trasvalutazione dei valori aristocratici; la critica alla metafisica, alla religione e alla morale, ossia il rifiuto dell'idea di una verità assoluta, di un fondamento ultimo, di un ordine razionale del mondo; l'inevitabilità del nichilismo come conseguenza del venir meno di ogni significato trascendete della vita. Il tentativo della prima parte della tesi è dunque quello di mettere in luce i significati attribuibili alla morte di Dio, partendo dall'assunto che questa non coincida mai con il tentativo di mostrare la non-esistenza di Dio, sulla quale di fatto Nietzsche non si pronuncia, ma piuttosto come una presa di coscienza del venir meno della fede in Dio nella modernità. La morte di Dio si configura dunque come: (1) in senso lato, smascheramento del carattere fittizio della religione, intesa come favola non più necessaria; (2) in senso specifico, venir meno della fede platonico-cristiana e inaccettabilità del concetto di Dio così come questa tradizione l'ha proposto; (3) tramontare di ciò che quel Dio cristiano rappresentava per l'umanità, ossia (a) i valori della morale tradizionale e (b) l'idea di un fondamento ultimo. Il primo punto farà riferimento ad Umano, troppo Umano, mostrando appunto l'origine umana, troppo umana della religione, come frutto del bisogno dell'uomo di trovare un senso all'esistenza, da un lato imponendo legge alla natura dall'altro attribuendo all'uomo una dignità superiore all'animale che di fatto, secondo Nietzsche, non ha. Nel secondo punto si tratterà il venir meno della fede cristiana nello specifico, prima come critica al concetto di fede in generale in quanto opposta alla ragione e poi come incompatibilità degli attributi del Dio cristiano, in riferimento ad alcuni passi di Aurora e dello Zarathustra. Nel terzo e ultimo punto si parlerà, invece, del venir meno di ciò che Dio rappresentava per l'umanità. Nel punto (a) si farà riferimento alla Genealogia della morale e a L'Anticristo, seguendo il cammino che porta Nietzsche ad affermare che i valori tradizionali, che il cristianesimo ha spacciato per trascendenti, sono in realtà risultato di una trasvalutazione dei più antichi valori aristocratici e sono di fatto ostili alla vita, contronatura e, in ultima analisi, in quanto frutto di risentimento e di vendetta, anche contrari all'insegnamento dell'unico vero cristiano, Gesù. Nel punto (b), invece, si richiamerà ancora Umano, troppo Umano mostrando come il senso più profondo della morte di Dio sia il venir meno di ogni concezione metafisica, di ogni verità assoluta, di ogni fondamento ultimo e di ogni valore universale, aprendo così la strada al nichilismo. L'ultimo capitolo della tesi è invece dedicato a prendere atto delle conseguenze dell'annuncio, che Nietzsche presenta ad un tempo come terribili e liberatorie: terribili, in quanto dopo la morte di Dio vi è il nulla, la perdita di ogni senso per la vita, ma liberatorie, perché l'uomo è liberato da ogni vecchia morale.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
835689_tesifilosofia.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 570.01 kB
Formato Adobe PDF
570.01 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/118535