La lingua araba possiede un privilegio che la rende assolutamente unica: è la lingua del testo sacro di tutti i musulmani, trasmessa tramite il profeta Muḥammad “in una lingua araba chiara”. La storia dell'arabo, dunque, è strettamente segnata dal fatto che il Corano ha reso l'arabo una lingua profetica, assegnandole un forte ruolo religioso. Alla base di questo studio vi è l'analisi dell'origine dell'arabo, la lingua del Corano. In particolare, si pone l'attenzione sulla dicotomia tra origine sacra dell'arabo, in quanto lingua della rivelazione divina di Dio, tramite il profeta Muḥammad, e origine umana, in quanto fenomeno creato e utilizzato dall'uomo. Tale dicotomia ha rappresentato motivo di forte dibattito tra i teologi, muʿtaziliti baṣriani da una parte e muʿtaziliti baġdadensi dall'altra. Ma l'arabo non rappresenta “solo” la lingua della religiosità: è stata anche lingua di poesia e di orazioni nel periodo dell'ignoranza e delle barbarie, la cosiddetta Ğāhiliyya. L'obiettivo di questa tesi è quello di investigare e approfondire l'ampia e complessa questione della lingua araba e le sue implicazioni e connessioni con la religione, l'Islam. L'elaborato, in questo modo, mira a ripercorrere la storia dell'arabo, dalla classificazione delle lingue semitiche, al difficile e poco documentato passaggio da lingua esclusivamente orale a lingua scritta, fino all'analisi della storia sacra dell'arabo. La tesi è articolata in tre capitoli: nel primo capitolo viene fornita un'introduzione della lingua araba, presentando un'analisi “cronologica” della sua classificazione, origine e sviluppo, nel periodo pre e post rivelazione islamica. Nel secondo capitolo ci si occupa del dibattito sull'origine della lingua araba, che potrebbe essere riassunta con l'espressione, “bi-l-tawqīf aw bi-l-iṣṭilāḥ”, due termini chiave che descrivono da una parte l'istituzione divina della lingua araba, e dall'altra l'istituzione umana. Nel medesimo capitolo sono state illustrate due teorie successive sull'origine dell'arabo e infine il giudizio e accordo finale sulla questione, proposti da al-Rāzī, il quale pone un punto solo fittizio, in quanto la dicotomia risulta essere tutt'altro che risolta. Il terzo, e ultimo, capitolo si concentra sull'aspetto prettamente religioso dell'arabo, analizzando la sua storia sacra e la questione dell'inimitabilità linguistica, e non solo, del Corano. Grazie a questo lavoro è stato possibile analizzare nel dettaglio l'origine dell'arabo, lingua della rivelazione e della religiosità, ma anche lingua di poesia e di cultura, scoprendo i forti legami che uniscono l'Islam con gli aspetti più prettamente grammaticali e linguistici dell'arabo, attraverso il parallelismo proposto da al-Qušayrī.

La lingua araba e il dibattito sulla sua origine, tra l'umano e il divino

LO PICCOLO, SIMONA
2019/2020

Abstract

La lingua araba possiede un privilegio che la rende assolutamente unica: è la lingua del testo sacro di tutti i musulmani, trasmessa tramite il profeta Muḥammad “in una lingua araba chiara”. La storia dell'arabo, dunque, è strettamente segnata dal fatto che il Corano ha reso l'arabo una lingua profetica, assegnandole un forte ruolo religioso. Alla base di questo studio vi è l'analisi dell'origine dell'arabo, la lingua del Corano. In particolare, si pone l'attenzione sulla dicotomia tra origine sacra dell'arabo, in quanto lingua della rivelazione divina di Dio, tramite il profeta Muḥammad, e origine umana, in quanto fenomeno creato e utilizzato dall'uomo. Tale dicotomia ha rappresentato motivo di forte dibattito tra i teologi, muʿtaziliti baṣriani da una parte e muʿtaziliti baġdadensi dall'altra. Ma l'arabo non rappresenta “solo” la lingua della religiosità: è stata anche lingua di poesia e di orazioni nel periodo dell'ignoranza e delle barbarie, la cosiddetta Ğāhiliyya. L'obiettivo di questa tesi è quello di investigare e approfondire l'ampia e complessa questione della lingua araba e le sue implicazioni e connessioni con la religione, l'Islam. L'elaborato, in questo modo, mira a ripercorrere la storia dell'arabo, dalla classificazione delle lingue semitiche, al difficile e poco documentato passaggio da lingua esclusivamente orale a lingua scritta, fino all'analisi della storia sacra dell'arabo. La tesi è articolata in tre capitoli: nel primo capitolo viene fornita un'introduzione della lingua araba, presentando un'analisi “cronologica” della sua classificazione, origine e sviluppo, nel periodo pre e post rivelazione islamica. Nel secondo capitolo ci si occupa del dibattito sull'origine della lingua araba, che potrebbe essere riassunta con l'espressione, “bi-l-tawqīf aw bi-l-iṣṭilāḥ”, due termini chiave che descrivono da una parte l'istituzione divina della lingua araba, e dall'altra l'istituzione umana. Nel medesimo capitolo sono state illustrate due teorie successive sull'origine dell'arabo e infine il giudizio e accordo finale sulla questione, proposti da al-Rāzī, il quale pone un punto solo fittizio, in quanto la dicotomia risulta essere tutt'altro che risolta. Il terzo, e ultimo, capitolo si concentra sull'aspetto prettamente religioso dell'arabo, analizzando la sua storia sacra e la questione dell'inimitabilità linguistica, e non solo, del Corano. Grazie a questo lavoro è stato possibile analizzare nel dettaglio l'origine dell'arabo, lingua della rivelazione e della religiosità, ma anche lingua di poesia e di cultura, scoprendo i forti legami che uniscono l'Islam con gli aspetti più prettamente grammaticali e linguistici dell'arabo, attraverso il parallelismo proposto da al-Qušayrī.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/118502