Fin dalle prime pagine è presente la sensibilità educativa e il carisma vivo di don Bosco concessogli da Dio e dallo Spirito Santo per creare un vantaggio a tutta la comunità. Nel primo capitolo, dalle fonti, è emerso un don Bosco educatore in tutta la sua giornata: egli era, infatti, un punto di riferimento per giovani, benefattori, famiglie e collaboratori. La sua sensibilità educativa e il suo carisma, dopo poche frasi scambiate con un tredicenne scapigliato, gli bastarono per vedere in lui un'anima preziosa che andava alla deriva e riuscire, giorno dopo giorno, all'Oratorio ad arrivare al cuore dell'educando, promuovendo così la sola educazione possibile. Secondo don Bosco, infatti, per educare bisogna scendere con il cuore e nel cuore del giovane che, quando risponde, ha assicurata tutta l'educazione. La trasformazione di Michele Magone da capobanda a modello di vita salesiana è diventato così oggetto di studio del pedagogista Alberto Caviglia, che ha messo in luce il carisma del Santo nel saper leggere dentro il cuore le attese e le preoccupazioni del giovane. Don Bosco prediligerà il metodo preventivo basato su ragione, religione e amorevolezza, realizzandolo attraverso il suo carisma. Questo carisma vivo continua a essere tuttora trasmesso attraverso la fede, la speranza, la concretezza, la lungimiranza, l'intraprendenza, l'ardore salvifico e il realismo. Ancora oggi negli Istituti salesiani ci si ispira a tali principi: la persona e la forte carica comunicativa di don Bosco continuano a diventare scuola per religiosi, educatori, dirigenti e animatori. Don Bosco fu anche capace di leggere la realtà sociale, legata a precise condizioni storiche, in chiave educativa, volgendo lo sguardo verso i giovani e così al futuro della società. Oltre a coltivare le vocazioni naturali dei giovani e a valorizzarle, egli non trascurò le finalità spirituali della sua azione: le finalità umane e spirituali vissero concretamente legate, in quanto egli non aveva dubbi sul fatto che la vita terrena fosse intimamente connessa alla vita celeste. Don Bosco era intimamente convinto del fatto che ¿l'educazione è cosa del cuore e Dio solo ne è il padrone¿. Queste semplici parole gettano una luce molto grande sul suo carisma educativo, vivo tutt'oggi. Forse soprattutto oggi, dopo centoventi anni, la pedagogia di don Bosco può rappresentare una vera e propria filosofia di vita per i giovani e nel rapporto educativo con loro, lungo la strada che porta a diventare ¿onesti cittadini e buoni cristiani¿. In questo senso, si può dire che don Bosco continua a vivere fra noi con il suo pensiero e le sue opere, e che il suo carisma educativo sembra essere ancora adeguato a sorreggere e animare il compito dell'educazione nella società odierna.

IL CARISMA EDUCATIVO DI DON BOSCO

TUNINETTI, ELISA
2011/2012

Abstract

Fin dalle prime pagine è presente la sensibilità educativa e il carisma vivo di don Bosco concessogli da Dio e dallo Spirito Santo per creare un vantaggio a tutta la comunità. Nel primo capitolo, dalle fonti, è emerso un don Bosco educatore in tutta la sua giornata: egli era, infatti, un punto di riferimento per giovani, benefattori, famiglie e collaboratori. La sua sensibilità educativa e il suo carisma, dopo poche frasi scambiate con un tredicenne scapigliato, gli bastarono per vedere in lui un'anima preziosa che andava alla deriva e riuscire, giorno dopo giorno, all'Oratorio ad arrivare al cuore dell'educando, promuovendo così la sola educazione possibile. Secondo don Bosco, infatti, per educare bisogna scendere con il cuore e nel cuore del giovane che, quando risponde, ha assicurata tutta l'educazione. La trasformazione di Michele Magone da capobanda a modello di vita salesiana è diventato così oggetto di studio del pedagogista Alberto Caviglia, che ha messo in luce il carisma del Santo nel saper leggere dentro il cuore le attese e le preoccupazioni del giovane. Don Bosco prediligerà il metodo preventivo basato su ragione, religione e amorevolezza, realizzandolo attraverso il suo carisma. Questo carisma vivo continua a essere tuttora trasmesso attraverso la fede, la speranza, la concretezza, la lungimiranza, l'intraprendenza, l'ardore salvifico e il realismo. Ancora oggi negli Istituti salesiani ci si ispira a tali principi: la persona e la forte carica comunicativa di don Bosco continuano a diventare scuola per religiosi, educatori, dirigenti e animatori. Don Bosco fu anche capace di leggere la realtà sociale, legata a precise condizioni storiche, in chiave educativa, volgendo lo sguardo verso i giovani e così al futuro della società. Oltre a coltivare le vocazioni naturali dei giovani e a valorizzarle, egli non trascurò le finalità spirituali della sua azione: le finalità umane e spirituali vissero concretamente legate, in quanto egli non aveva dubbi sul fatto che la vita terrena fosse intimamente connessa alla vita celeste. Don Bosco era intimamente convinto del fatto che ¿l'educazione è cosa del cuore e Dio solo ne è il padrone¿. Queste semplici parole gettano una luce molto grande sul suo carisma educativo, vivo tutt'oggi. Forse soprattutto oggi, dopo centoventi anni, la pedagogia di don Bosco può rappresentare una vera e propria filosofia di vita per i giovani e nel rapporto educativo con loro, lungo la strada che porta a diventare ¿onesti cittadini e buoni cristiani¿. In questo senso, si può dire che don Bosco continua a vivere fra noi con il suo pensiero e le sue opere, e che il suo carisma educativo sembra essere ancora adeguato a sorreggere e animare il compito dell'educazione nella società odierna.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
711404_tuninettielisa711404_tesidefinitiva.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 415.99 kB
Formato Adobe PDF
415.99 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/118377