Introduzione: L'essere un ospedale per acuti può indurre erroneamente a supporre che non sia di questi tempi una priorità occuparsi dell'evento morte e, se fortunatamente i numeri confermano la ridotta entità del fenomeno, questo tema non deve essere sottovalutato. L'aspetto della morte in ospedale può essere ancora più complesso se si tratta di persone che muoiono lontano dalla propria patria. In questo caso si possono aggiungere problemi di tipo religioso, simbolico e morale, oltre che di ordine strettamente pratico. Offrire assistenza al morente può costituire una delle esperienze più significative per un infermiere. Obiettivo: Lo scopo di questo elaborato è stato quello di cercare di poter dare una risposta, contestualizzata all'ASO Santa Croce di Cuneo, alla domanda: ¿affrontare il tema della morte e della sua comunicazione con persone straniere immigrate richiede di tener in considerazione aspetti culturalmente connotati?¿ Materiali e metodi: Revisione della letteratura, ricerca bibliografica sul tema della morte di persone immigrate presso strutture ospedaliere, aggiornamento ricerca Aress sui Luoghi del commiato, analisi delle risorse a disposizione dell'ASO per offrire un'assistenza dignitosa alla persona straniera immigrata anche in relazione alla morte e effettuazione di alcune interviste a persone di riferimento. Risultati: Ho utilizzato alcuni contributi presi in letteratura e selezionati circa l'assistenza infermieristica al morente immigrato in un ospedale per acuti non hospice o centro palliativo; analizzato i maggiori dati nel S. Croce, riconducibili a questo aspetto; evidenziato gli aspetti importanti, dal punto di vista infermieristico, da tenere in considerazione attorno all'evento morte della persona straniera immigrata in relazione alle risorse attualmente disponibili presso l'ASO Santa Croce di Cuneo¿, evidenziando le maggiori criticità e le possibili prospettive future, anche in relazione a quanto indicato dagli elementi fondanti del nursing transculturale e delle medical humanities. Conclusioni: Rispetto alla domanda che mi ero posta, si può dire che non sono emersi aspetti culturalmente connotati che rendono diversa l'assistenza al morente straniero immigrato rispetto ad altri. Sono ovviamente state sottolineate dalle interviste alle Coordinatrici, che da un lato peculiarità legate alle difficoltà linguistiche e di significato, dall'altra la necessità di riuscire a cogliere e, se possibile, riuscire ad accogliere, eventuali esigenze rituali o specifiche. Proprio a partire dalla condizione di persona straniera sono state evidenziate risorse a disposizione che risultano molto apprezzate dal personale infermieristico. La possibilità di avvalersi di mediatori culturali qualificati, si rileva su più fronti come un servizio discriminante in positivo, per una categoria di clienti, generalmente considerati più fragili, qual è lo straniero. Allo stesso modo la necessità di farsi carico di esigenze spirituali di persone provenienti da Paesi diversi ha reso possibile la formalizzazione e la diffusione delle convenzioni con i referenti di culto. Le criticità universalmente segnalate riguardano però aspetti riferibili alla morte in generale, in un ospedale hub per acuti e non legati alla nazionalità di pazienti e parenti. Tra questi sicuramente gli aspetti spazio-temporali la fanno da padrone, seguiti conseguentemente, dalle problematiche di gestione della corretta comunicazione e relazione.

OCCUPARSI DELLA MORTE DI PERSONE STRANIERE IMMIGRATE PRESSO UN OSPEDALE AD ALTA SPECIALIZZAZIONE

AIMAR, PAMELA
2011/2012

Abstract

Introduzione: L'essere un ospedale per acuti può indurre erroneamente a supporre che non sia di questi tempi una priorità occuparsi dell'evento morte e, se fortunatamente i numeri confermano la ridotta entità del fenomeno, questo tema non deve essere sottovalutato. L'aspetto della morte in ospedale può essere ancora più complesso se si tratta di persone che muoiono lontano dalla propria patria. In questo caso si possono aggiungere problemi di tipo religioso, simbolico e morale, oltre che di ordine strettamente pratico. Offrire assistenza al morente può costituire una delle esperienze più significative per un infermiere. Obiettivo: Lo scopo di questo elaborato è stato quello di cercare di poter dare una risposta, contestualizzata all'ASO Santa Croce di Cuneo, alla domanda: ¿affrontare il tema della morte e della sua comunicazione con persone straniere immigrate richiede di tener in considerazione aspetti culturalmente connotati?¿ Materiali e metodi: Revisione della letteratura, ricerca bibliografica sul tema della morte di persone immigrate presso strutture ospedaliere, aggiornamento ricerca Aress sui Luoghi del commiato, analisi delle risorse a disposizione dell'ASO per offrire un'assistenza dignitosa alla persona straniera immigrata anche in relazione alla morte e effettuazione di alcune interviste a persone di riferimento. Risultati: Ho utilizzato alcuni contributi presi in letteratura e selezionati circa l'assistenza infermieristica al morente immigrato in un ospedale per acuti non hospice o centro palliativo; analizzato i maggiori dati nel S. Croce, riconducibili a questo aspetto; evidenziato gli aspetti importanti, dal punto di vista infermieristico, da tenere in considerazione attorno all'evento morte della persona straniera immigrata in relazione alle risorse attualmente disponibili presso l'ASO Santa Croce di Cuneo¿, evidenziando le maggiori criticità e le possibili prospettive future, anche in relazione a quanto indicato dagli elementi fondanti del nursing transculturale e delle medical humanities. Conclusioni: Rispetto alla domanda che mi ero posta, si può dire che non sono emersi aspetti culturalmente connotati che rendono diversa l'assistenza al morente straniero immigrato rispetto ad altri. Sono ovviamente state sottolineate dalle interviste alle Coordinatrici, che da un lato peculiarità legate alle difficoltà linguistiche e di significato, dall'altra la necessità di riuscire a cogliere e, se possibile, riuscire ad accogliere, eventuali esigenze rituali o specifiche. Proprio a partire dalla condizione di persona straniera sono state evidenziate risorse a disposizione che risultano molto apprezzate dal personale infermieristico. La possibilità di avvalersi di mediatori culturali qualificati, si rileva su più fronti come un servizio discriminante in positivo, per una categoria di clienti, generalmente considerati più fragili, qual è lo straniero. Allo stesso modo la necessità di farsi carico di esigenze spirituali di persone provenienti da Paesi diversi ha reso possibile la formalizzazione e la diffusione delle convenzioni con i referenti di culto. Le criticità universalmente segnalate riguardano però aspetti riferibili alla morte in generale, in un ospedale hub per acuti e non legati alla nazionalità di pazienti e parenti. Tra questi sicuramente gli aspetti spazio-temporali la fanno da padrone, seguiti conseguentemente, dalle problematiche di gestione della corretta comunicazione e relazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/118154