Introduzione ed Obiettivi dell'Indagine: il costante aumento delle persone sottoposte ad impianto di Implantable Cardioverter Defibrillator (ICD) pone nuove problematiche relative al ruolo dell'infermiere nella gestione di questi pazienti, spesso affetti da disordini cardiovascolari importanti, che li pongono a rischio di morte cardiaca improvvisa. Inoltre essi spesso presentano disordini psicologici, frutto della consapevolezza di soffrire di aritmie potenzialmente letali e del fatto che la propria vita dipenda dal corretto funzionamento del dispositivo. Per questi motivi, è necessario un lavoro multidisciplinare di gestione d'équipe, al fine di garantire una costante ed attenta assistenza medico-infermieristica per la gestione clinico-psicologica di questi pazienti. A tale proposito, presso la SC Cardiologia dell'Ospedale Civile ¿Edoardo Agnelli¿ di Pinerolo, è in atto un progetto di studio che sperimenta l'efficacia di una nuova modalità assistenziale rivolta ai portatori di ICD, che si basa sulla collaborazione interdisciplinare: il progetto ¿TRE C¿. Gli obiettivi dell'indagine svolta volgono pertanto al monitoraggio dell'efficacia della modalità assistenziale proposta dal suddetto progetto, con particolare attenzione all'evoluzione dei bisogni assistenziali e disturbi d'ansia in questa specifica utenza, tra pre e post-operatorio. Materiali e Metodi: l'indagine è stata condotta tra novembre 2011 e luglio 2012 presso gli ambulatori di cardiologia dell'Ospedale Agnelli di Pinerolo. Il campione è composto da 17 pazienti (13 uomini e 4 donne) destinati ad impianto di ICD, seguiti nel pre e post operatorio, ad un mese dall'intervento. Per il monitoraggio dell'evoluzione dei bisogni assistenziali è stato utilizzato il metodo del colloquio/intervista strutturato (vedi allegato I), mentre per la rilevazione della presenza di stati d'ansia è stato sfruttato il questionario State-Trait Anxiety Inventory (STAI, vedi allegato II). Risultati: Disturbi del sonno sono stati rilevati nell'82% (N=14) dei pazienti nel secondo colloquio, rispetto al 65% (N=11) iniziale. Anche la funzionalità fisica è risultata compromessa a seguito dell'impianto, con riferito peggioramento rispetto al pre-operatorio nel 17% (N=3) dei casi. A questi dati però non si accompagna un aumento degli stati d'ansia. Se l'ansia di tratto è stata rilevata nel 47% (N=8) dei casi, l'ansia di stato è scesa dal 53% (N=9) iniziale al 36% (N=6) del secondo colloquio. Il 94% (N=16) degli intervistati si è dichiarato soddisfatto rispetto all'assistenza ricevuta. Conclusioni: i risultati elaborati nel corso dell'indagine sembrerebbero supportare la modalità assistenziale proposta dal progetto ¿TRE C¿ e sottolineano la necessità di un'attenta supervisione e i bisogni informativi che quest'utenza specifica presenta. Pertanto informazione, supporto clinico e psicologico, oltreché familiare sono risultate essere le parole chiave che racchiudono l'essenza dell'assistenza rivolta ai portatori di ICD, al fine di prevenire l'insorgenza di disturbi dell'ansia e compromissione della Quality of Life (QoL). Tali obiettivi possono essere raggiunti solo mediante un programma multidisciplinare e multidimensionale, all'interno del quale il supporto infermieristico risulta fondamentale. Tuttavia, sarebbero auspicabili indagini su un campione più esteso, ad un maggior tempo di distanza e compatibilmente un confronto con un gruppo di pazienti non riceventi assistenza così come concepita nell'ambito del progetto in atto presso il presidio di Pinerolo.

I bisogni assistenziali del paziente portatore di ICD: un progetto sperimentale di gestione integrata.

RACCA, ISABELLA
2011/2012

Abstract

Introduzione ed Obiettivi dell'Indagine: il costante aumento delle persone sottoposte ad impianto di Implantable Cardioverter Defibrillator (ICD) pone nuove problematiche relative al ruolo dell'infermiere nella gestione di questi pazienti, spesso affetti da disordini cardiovascolari importanti, che li pongono a rischio di morte cardiaca improvvisa. Inoltre essi spesso presentano disordini psicologici, frutto della consapevolezza di soffrire di aritmie potenzialmente letali e del fatto che la propria vita dipenda dal corretto funzionamento del dispositivo. Per questi motivi, è necessario un lavoro multidisciplinare di gestione d'équipe, al fine di garantire una costante ed attenta assistenza medico-infermieristica per la gestione clinico-psicologica di questi pazienti. A tale proposito, presso la SC Cardiologia dell'Ospedale Civile ¿Edoardo Agnelli¿ di Pinerolo, è in atto un progetto di studio che sperimenta l'efficacia di una nuova modalità assistenziale rivolta ai portatori di ICD, che si basa sulla collaborazione interdisciplinare: il progetto ¿TRE C¿. Gli obiettivi dell'indagine svolta volgono pertanto al monitoraggio dell'efficacia della modalità assistenziale proposta dal suddetto progetto, con particolare attenzione all'evoluzione dei bisogni assistenziali e disturbi d'ansia in questa specifica utenza, tra pre e post-operatorio. Materiali e Metodi: l'indagine è stata condotta tra novembre 2011 e luglio 2012 presso gli ambulatori di cardiologia dell'Ospedale Agnelli di Pinerolo. Il campione è composto da 17 pazienti (13 uomini e 4 donne) destinati ad impianto di ICD, seguiti nel pre e post operatorio, ad un mese dall'intervento. Per il monitoraggio dell'evoluzione dei bisogni assistenziali è stato utilizzato il metodo del colloquio/intervista strutturato (vedi allegato I), mentre per la rilevazione della presenza di stati d'ansia è stato sfruttato il questionario State-Trait Anxiety Inventory (STAI, vedi allegato II). Risultati: Disturbi del sonno sono stati rilevati nell'82% (N=14) dei pazienti nel secondo colloquio, rispetto al 65% (N=11) iniziale. Anche la funzionalità fisica è risultata compromessa a seguito dell'impianto, con riferito peggioramento rispetto al pre-operatorio nel 17% (N=3) dei casi. A questi dati però non si accompagna un aumento degli stati d'ansia. Se l'ansia di tratto è stata rilevata nel 47% (N=8) dei casi, l'ansia di stato è scesa dal 53% (N=9) iniziale al 36% (N=6) del secondo colloquio. Il 94% (N=16) degli intervistati si è dichiarato soddisfatto rispetto all'assistenza ricevuta. Conclusioni: i risultati elaborati nel corso dell'indagine sembrerebbero supportare la modalità assistenziale proposta dal progetto ¿TRE C¿ e sottolineano la necessità di un'attenta supervisione e i bisogni informativi che quest'utenza specifica presenta. Pertanto informazione, supporto clinico e psicologico, oltreché familiare sono risultate essere le parole chiave che racchiudono l'essenza dell'assistenza rivolta ai portatori di ICD, al fine di prevenire l'insorgenza di disturbi dell'ansia e compromissione della Quality of Life (QoL). Tali obiettivi possono essere raggiunti solo mediante un programma multidisciplinare e multidimensionale, all'interno del quale il supporto infermieristico risulta fondamentale. Tuttavia, sarebbero auspicabili indagini su un campione più esteso, ad un maggior tempo di distanza e compatibilmente un confronto con un gruppo di pazienti non riceventi assistenza così come concepita nell'ambito del progetto in atto presso il presidio di Pinerolo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/118145