La messa a punto di un metodo di analisi rapido e attendibile per la determinazione dell'acido lattico negli alimenti zootecnici potrebbe trovare utile applicazione da parte di alcuni consorzi di produzione per i quali è previsto un controllo periodico e frequente delle razioni impiegate nell'alimentazione degli animali. In tale ottica, è stata allestita una sperimentazione con l'obiettivo di verificare l'efficacia analitica di determinazione dell'acido lattico con un metodo enzimatico-colorimetrico che prevede l'impiego di un kit già in uso in commercio per la determinazione di questo acido carbossilico su matrici liquide o omogenee. L'efficacia di tale metodo è stata valutata in comparazione al metodo ufficiale di riferimento, che prevede l'estrazione dell'acido lattico in H2SO4 e successiva analisi tramite cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC). Per la comparazione tra i due metodi analitici, sono stati scelti 139 campioni di insilati e unifeed. Per l'ottimizzazione del metodo enzimatico-colorimetrico su matrici solide, complesse e molto diverse fra loro, quali possono risultare gli alimenti zootecnici, sono state allestite diverse prove di estrazione dell'acido lattico che comprendevano attrezzature, soluzioni estraenti, diluizioni e tempi di estrazione differenti. Sono state scelte, per il confronto con il metodo analitico di riferimento, due procedure diverse fra loro per metodo di estrazione: la prima procedura prevedeva l'estrazione dell'acido lattico con una soluzione di NaOH mediante omogeneizzazione in Stomacher; la seconda prevedeva l'estrazione mediante immersione del campione per 10 minuti nella medesima soluzione di NaOH. Gli estratti sono stati quindi sottoposti alla reazione di Trinder utilizzando il kit commerciale e la concentrazione di acido lattico è stata letta a 545 nm con un colorimetro portatile. I risultati ottenuti sono stati analizzati statisticamente tramite regressione lineare semplice. Sono stati nello specifico effettuati sei tipi di confronti in base alle diverse matrici analizzate e al diverso metodo di estrazione. I coefficienti di determinazione ottenuti sono risultati soddisfacenti e la variabilità spiegata dal modello è risultata sempre altamente significativa. Risultati leggermente inferiori a quelli attesi sono stati ottenuti per i silomais, probabilmente a causa di un effetto matrice o di una incompleta estrazione di entrambi gli enantiomeri (-D ed ¿L) dell'acido lattico da parte del kit enzimatico-colorimetrico. Concludendo, i valori di concentrazione di acido lattico ottenuti con il metodo enzimatico-colorimetrico sono risultati attendibili e confrontabili con quelli del metodo cromatografico di riferimento. Il metodo enzimatico-colorimetrico si dimostra quindi efficace, sia in caso di estrazione con Stomacher sia in caso di estrazione in immersione, e in grado di fornire risultati attendibili anche su matrici complesse e molto variabili come gli alimenti di interesse zootecnico. Il metodo enzimatico-colorimetrico si distingue per la rapidità di analisi, la praticità d'uso e la possibilità di effettuare controlli in loco, data la ridotta strumentazione necessaria per effettuare l'analisi. Il metodo appare quindi utile per eventuali controlli da effettuarsi su razioni in allevamenti appartenenti a consorzi che vietano l'utilizzo di insilati, per garantire al consumatore la trasparenza della filiera di specifici prodotti di origine animale.
Analisi dell'acido lattico negli alimenti zootecnici: confronto tra i metodi cromatografico ed enzimatico colorimetrico
ZANELLATI, SILVIA
2014/2015
Abstract
La messa a punto di un metodo di analisi rapido e attendibile per la determinazione dell'acido lattico negli alimenti zootecnici potrebbe trovare utile applicazione da parte di alcuni consorzi di produzione per i quali è previsto un controllo periodico e frequente delle razioni impiegate nell'alimentazione degli animali. In tale ottica, è stata allestita una sperimentazione con l'obiettivo di verificare l'efficacia analitica di determinazione dell'acido lattico con un metodo enzimatico-colorimetrico che prevede l'impiego di un kit già in uso in commercio per la determinazione di questo acido carbossilico su matrici liquide o omogenee. L'efficacia di tale metodo è stata valutata in comparazione al metodo ufficiale di riferimento, che prevede l'estrazione dell'acido lattico in H2SO4 e successiva analisi tramite cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC). Per la comparazione tra i due metodi analitici, sono stati scelti 139 campioni di insilati e unifeed. Per l'ottimizzazione del metodo enzimatico-colorimetrico su matrici solide, complesse e molto diverse fra loro, quali possono risultare gli alimenti zootecnici, sono state allestite diverse prove di estrazione dell'acido lattico che comprendevano attrezzature, soluzioni estraenti, diluizioni e tempi di estrazione differenti. Sono state scelte, per il confronto con il metodo analitico di riferimento, due procedure diverse fra loro per metodo di estrazione: la prima procedura prevedeva l'estrazione dell'acido lattico con una soluzione di NaOH mediante omogeneizzazione in Stomacher; la seconda prevedeva l'estrazione mediante immersione del campione per 10 minuti nella medesima soluzione di NaOH. Gli estratti sono stati quindi sottoposti alla reazione di Trinder utilizzando il kit commerciale e la concentrazione di acido lattico è stata letta a 545 nm con un colorimetro portatile. I risultati ottenuti sono stati analizzati statisticamente tramite regressione lineare semplice. Sono stati nello specifico effettuati sei tipi di confronti in base alle diverse matrici analizzate e al diverso metodo di estrazione. I coefficienti di determinazione ottenuti sono risultati soddisfacenti e la variabilità spiegata dal modello è risultata sempre altamente significativa. Risultati leggermente inferiori a quelli attesi sono stati ottenuti per i silomais, probabilmente a causa di un effetto matrice o di una incompleta estrazione di entrambi gli enantiomeri (-D ed ¿L) dell'acido lattico da parte del kit enzimatico-colorimetrico. Concludendo, i valori di concentrazione di acido lattico ottenuti con il metodo enzimatico-colorimetrico sono risultati attendibili e confrontabili con quelli del metodo cromatografico di riferimento. Il metodo enzimatico-colorimetrico si dimostra quindi efficace, sia in caso di estrazione con Stomacher sia in caso di estrazione in immersione, e in grado di fornire risultati attendibili anche su matrici complesse e molto variabili come gli alimenti di interesse zootecnico. Il metodo enzimatico-colorimetrico si distingue per la rapidità di analisi, la praticità d'uso e la possibilità di effettuare controlli in loco, data la ridotta strumentazione necessaria per effettuare l'analisi. Il metodo appare quindi utile per eventuali controlli da effettuarsi su razioni in allevamenti appartenenti a consorzi che vietano l'utilizzo di insilati, per garantire al consumatore la trasparenza della filiera di specifici prodotti di origine animale.File | Dimensione | Formato | |
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