La crisi economica scoppiata nel 2008 negli Stati Uniti, si è abbattuta con impeto anche su tutta l'Europa. In questo contesto gravemente condizionato dalla recessione, quale è stato l'impatto sul consumo alimentare? L'obiettivo della ricerca è quello di evidenziare quali siano i processi innescatesi con la crisi economica nel consumo alimentare. Come vedremo questo processo è molto complesso e viene influenzato da una molteplicità di variabili (cambiamenti demografici, globalizzazione, culture locali, ecc.), la crisi economica però, rappresenta uno spartiacque qualitativo, inserendosi in un tessuto sociale già debilitato da anni di stagnazione economica. Abbiamo delineato quello che è stato l'andamento nel lungo periodo, mettendo in rilievo come l'andamento dei consumi alimentari segua un processo più o meno lineare, confermando quelle che erano le deduzioni di Enegel uno statistico tedesco, che nei suoi studi ha dimostrato come ad un miglioramento generalizzato dei redditi, diminuisca la percentuale di spesa pro-capite nell'alimentazione, e che inversamente, cioè in caso di peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie, aumenti la spesa pro-capite investita nei generi alimentari. Questo processo è valido sino al 2008, dopo, nonostante ci sia un impoverimento oggettivo nella società, non c'è un aumento di spesa pro-capite dei generi alimentari. Piuttosto c'è un vistoso calo che riguarda anche i generi alimentari considerati storicamente di rifugio, (pane, uova, cereali, ecc.). La distribuzione alimentare nel nostro paese è sempre di più egemonizzata dalla grande distribuzione organizzata, ma questo processo non è stato così lineare. Sino agli anni '80, l'insediamento è stato molto modesto, se paragonato a quello degli altri paesi del Centro e Nord Europa. Vedremo come nei decenni si sia passati da una distribuzione tradizionale e di vicinato, ad una distribuzione di grandi dimensioni, e come questo processo sia avvenuto molto in ritardo rispetto agli altri paesi Europei, influenzato in parte da una legislazione restia a liberalizzare il mercato e da tradizioni alimentari degli italiani poco propensi al cambiamento. Inoltre, noteremo come anche nel caso della distribuzione alimentare, la crisi economica abbia prodotto degli effetti abbastanza evidenti, un esempio è la grande crescita che i Discount hanno avuto negli ultimi anni. L'ultima parte del lavoro si concentrerà sui processi legati al consumo dei prodotti ortofrutticoli a Torino, analizzando le convezioni di qualità e le abitudini del campione che ha risposto al nostro questionario in diversi canali di distribuzione. Questa parte del nostro lavoro quindi si basa su dati di natura sincronica, solo in pochi casi sono stati utilizzati dei dati da fonti diverse. Sia l'inserimento dei dati che la sua analisi è stata fatta da un programma di statistica Spss, che ci ha dato la possibilità di rinominare alcune variabili e di categorizzarle. Vedremo in seguito che grazie a questo, sono stati elaborati tutta una serie di ¿incroci¿ fra le variabili, che ci hanno consentito di sviluppare in profondità alcuni aspetti legati ai comportamenti di acquisto dei consumatori. Il questionario è organizzato in tre macro aree: l'area socio-economica dei soggetti rispondenti, età, reddito medio mensile netto, luogo di nascita, ecc le abitudini di acquisto dei consumatori le convenzioni di qualità Incrociando le singole variabili siamo entrati in possesso di alcune informazioni che ci hanno dato la possibilità di trarre alcune conclusioni. Potremo vedere ora, nelle prossime pagine come questo lavoro sia stato portato avanti.

analisi dei consumi alimentari. convenzioni di qualità nella grande distribuzione organizzata

PINNIZZOTTO, ILARIO
2014/2015

Abstract

La crisi economica scoppiata nel 2008 negli Stati Uniti, si è abbattuta con impeto anche su tutta l'Europa. In questo contesto gravemente condizionato dalla recessione, quale è stato l'impatto sul consumo alimentare? L'obiettivo della ricerca è quello di evidenziare quali siano i processi innescatesi con la crisi economica nel consumo alimentare. Come vedremo questo processo è molto complesso e viene influenzato da una molteplicità di variabili (cambiamenti demografici, globalizzazione, culture locali, ecc.), la crisi economica però, rappresenta uno spartiacque qualitativo, inserendosi in un tessuto sociale già debilitato da anni di stagnazione economica. Abbiamo delineato quello che è stato l'andamento nel lungo periodo, mettendo in rilievo come l'andamento dei consumi alimentari segua un processo più o meno lineare, confermando quelle che erano le deduzioni di Enegel uno statistico tedesco, che nei suoi studi ha dimostrato come ad un miglioramento generalizzato dei redditi, diminuisca la percentuale di spesa pro-capite nell'alimentazione, e che inversamente, cioè in caso di peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie, aumenti la spesa pro-capite investita nei generi alimentari. Questo processo è valido sino al 2008, dopo, nonostante ci sia un impoverimento oggettivo nella società, non c'è un aumento di spesa pro-capite dei generi alimentari. Piuttosto c'è un vistoso calo che riguarda anche i generi alimentari considerati storicamente di rifugio, (pane, uova, cereali, ecc.). La distribuzione alimentare nel nostro paese è sempre di più egemonizzata dalla grande distribuzione organizzata, ma questo processo non è stato così lineare. Sino agli anni '80, l'insediamento è stato molto modesto, se paragonato a quello degli altri paesi del Centro e Nord Europa. Vedremo come nei decenni si sia passati da una distribuzione tradizionale e di vicinato, ad una distribuzione di grandi dimensioni, e come questo processo sia avvenuto molto in ritardo rispetto agli altri paesi Europei, influenzato in parte da una legislazione restia a liberalizzare il mercato e da tradizioni alimentari degli italiani poco propensi al cambiamento. Inoltre, noteremo come anche nel caso della distribuzione alimentare, la crisi economica abbia prodotto degli effetti abbastanza evidenti, un esempio è la grande crescita che i Discount hanno avuto negli ultimi anni. L'ultima parte del lavoro si concentrerà sui processi legati al consumo dei prodotti ortofrutticoli a Torino, analizzando le convezioni di qualità e le abitudini del campione che ha risposto al nostro questionario in diversi canali di distribuzione. Questa parte del nostro lavoro quindi si basa su dati di natura sincronica, solo in pochi casi sono stati utilizzati dei dati da fonti diverse. Sia l'inserimento dei dati che la sua analisi è stata fatta da un programma di statistica Spss, che ci ha dato la possibilità di rinominare alcune variabili e di categorizzarle. Vedremo in seguito che grazie a questo, sono stati elaborati tutta una serie di ¿incroci¿ fra le variabili, che ci hanno consentito di sviluppare in profondità alcuni aspetti legati ai comportamenti di acquisto dei consumatori. Il questionario è organizzato in tre macro aree: l'area socio-economica dei soggetti rispondenti, età, reddito medio mensile netto, luogo di nascita, ecc le abitudini di acquisto dei consumatori le convenzioni di qualità Incrociando le singole variabili siamo entrati in possesso di alcune informazioni che ci hanno dato la possibilità di trarre alcune conclusioni. Potremo vedere ora, nelle prossime pagine come questo lavoro sia stato portato avanti.
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