Le zone umide sono ecosistemi in cui è presente un elevato livello di biodiversità. Il nostro studio ha analizzato le comunità di coleotteri acquaioli presenti nelle zone umide di quattro località nei dintorni di Asti: Rio Fontana Santa, Oasi WWF Bosco del Lago, aree adibite alle coltivazione agricola in località Curiona (Rocchetta Tanaro) e Oasi WWF il Verneto, che ricade all'interno del SIC IT1170005. Sono stati campionati con metodica standardizzata i coleotteri acquaioli appartenenti alle famiglie Dytiscidae, Noteridae, Hydrophilidae, Haliplidae, Helophoridae, Hydraenidae e Dryopidae. I campionamenti sono stati compiuti con cadenza mensile, tra gennaio 2015 e febbraio 2016 e complessivamente sono state censite 55 specie. Il popolamento di coleotteri acquaioli è stato esaminato negli aspetti zoogeografici, sono stati rilevati gli indici di diversità funzionale allo scopo di associare le caratteristiche delle specie agli ambienti colonizzati e sono state indagate le composizioni di comunità, la ricchezza specifica dei differenti tipi di cenosi e le risposte all'eventuale disseccamento. La ricerca ha consentito di individuare una specie nuova per il Piemonte, Hydroporus springeri, specie molto rara, finora conosciuta di poche località dell'Italia nord-orientale. E' stata osservata bassa ridondanza di diversità funzionale, pertanto le specie con caratteristiche identiche tendono ad essere mutualmente esclusive, soprattutto in ambienti di estensione limitata. Le comunità di specie lotiche si sono dimostrate più monotone e sono risultate ben differenziate da quelle di ambienti lentici. Durante lo studio è stato possibile seguire le successioni di colonizzazione di tre pozze scavate ex novo. In tutti i casi si è assistito alla iniziale presenza di poche specie tipicamente pioniere (in particolare Hydroglyphus geminus, presente in migliaia di esemplari), con una successiva comparsa di numerose altre specie, e maggiore equilibrio numerico tra di esse. La maggiore ricchezza specifica è stata rilevata nella sola pozza che non è stata soggetta a disseccamento estivo. Lo studio ha permesso di descrivere le principali caratteristiche della fauna acquaiola di ambienti naturali ed agricoli ed evidenzia come una corretta gestione degli ambienti umidi, anche in aree sottoposte a forte pressione agricola, possa avere importanti implicazioni a livello conservazionistico.
Composizione di comunità, diversità specifica e dinamica stagionale dei coleotteri acquaioli in aree a diverso grado di naturalità
ZUCCA, GIANLUCA
2014/2015
Abstract
Le zone umide sono ecosistemi in cui è presente un elevato livello di biodiversità. Il nostro studio ha analizzato le comunità di coleotteri acquaioli presenti nelle zone umide di quattro località nei dintorni di Asti: Rio Fontana Santa, Oasi WWF Bosco del Lago, aree adibite alle coltivazione agricola in località Curiona (Rocchetta Tanaro) e Oasi WWF il Verneto, che ricade all'interno del SIC IT1170005. Sono stati campionati con metodica standardizzata i coleotteri acquaioli appartenenti alle famiglie Dytiscidae, Noteridae, Hydrophilidae, Haliplidae, Helophoridae, Hydraenidae e Dryopidae. I campionamenti sono stati compiuti con cadenza mensile, tra gennaio 2015 e febbraio 2016 e complessivamente sono state censite 55 specie. Il popolamento di coleotteri acquaioli è stato esaminato negli aspetti zoogeografici, sono stati rilevati gli indici di diversità funzionale allo scopo di associare le caratteristiche delle specie agli ambienti colonizzati e sono state indagate le composizioni di comunità, la ricchezza specifica dei differenti tipi di cenosi e le risposte all'eventuale disseccamento. La ricerca ha consentito di individuare una specie nuova per il Piemonte, Hydroporus springeri, specie molto rara, finora conosciuta di poche località dell'Italia nord-orientale. E' stata osservata bassa ridondanza di diversità funzionale, pertanto le specie con caratteristiche identiche tendono ad essere mutualmente esclusive, soprattutto in ambienti di estensione limitata. Le comunità di specie lotiche si sono dimostrate più monotone e sono risultate ben differenziate da quelle di ambienti lentici. Durante lo studio è stato possibile seguire le successioni di colonizzazione di tre pozze scavate ex novo. In tutti i casi si è assistito alla iniziale presenza di poche specie tipicamente pioniere (in particolare Hydroglyphus geminus, presente in migliaia di esemplari), con una successiva comparsa di numerose altre specie, e maggiore equilibrio numerico tra di esse. La maggiore ricchezza specifica è stata rilevata nella sola pozza che non è stata soggetta a disseccamento estivo. Lo studio ha permesso di descrivere le principali caratteristiche della fauna acquaiola di ambienti naturali ed agricoli ed evidenzia come una corretta gestione degli ambienti umidi, anche in aree sottoposte a forte pressione agricola, possa avere importanti implicazioni a livello conservazionistico.File | Dimensione | Formato | |
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