La sentenza analizzata contribuisce al superamento, almeno in giurisprudenza, della convinzione diffusa di una sorta di specialità funzionale degli enti ecclesiastici che li voleva di conseguenza del tutto sottratti, per via del loro fine specifico, al rigore di regime previsto per l'impresa. Se le attività economiche esercitate rientrano nell'elencazione dell'art. 2195 c.c., l'ente assumerà propriamente la qualifica di imprenditore commerciale con l'importante conseguenza del suo potenziale assoggettamento al regime delle procedure concorsuali. Per tali ragioni, come tutte le altre attività commerciali, gli enti ecclesiastici che hanno un obiettivo economico posso essere oggetto di fallimento.

Fallimento di un ente ecclesiastico

SCAGLIA, FRANCESCO
2011/2012

Abstract

La sentenza analizzata contribuisce al superamento, almeno in giurisprudenza, della convinzione diffusa di una sorta di specialità funzionale degli enti ecclesiastici che li voleva di conseguenza del tutto sottratti, per via del loro fine specifico, al rigore di regime previsto per l'impresa. Se le attività economiche esercitate rientrano nell'elencazione dell'art. 2195 c.c., l'ente assumerà propriamente la qualifica di imprenditore commerciale con l'importante conseguenza del suo potenziale assoggettamento al regime delle procedure concorsuali. Per tali ragioni, come tutte le altre attività commerciali, gli enti ecclesiastici che hanno un obiettivo economico posso essere oggetto di fallimento.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
328942_tesifrancescoscaglia.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 116.04 kB
Formato Adobe PDF
116.04 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/117850