La presente relazione di laurea ha l'intento di analizzare ed esporre il percorso storico e le caratteristiche principali della più grande Organizzazione mondiale no profit, l'Unicef. Iniziando con una breve introduzione riguardante il Terzo settore, si sono voluti mettere in evidenza i caratteri distintivi di quest'ultimo, l'essere costituito dall'insieme di iniziative e istituzioni che hanno lo scopo di fornire alla società beni e servizi di utilità collettiva.Le organizzazioni che si inseriscono all'interno di questo settore sono per lo più di natura privata e perseguono finalità di utilità sociale e collettiva, creano profitto, ma non lo distribuiscono né direttamente né indirettamente tra i propri membri, ad esclusione del reddito necessario per remunerare il lavoro di chi vi opera.I settori prioritari di intervento sono principalmente di carattere sociale, come: la tutela di gruppi o comunità di cittadini, la riallocazione delle risorse tra comunità o gruppi di individui, fino ad arrivare alla produzione diretta di beni e servizi sociali di interesse collettivo, che lo stato o il mercato non riescono a fornire o che sono erogati in misura insufficiente.L'intervento in ambiti cosi diversi presuppone l'esistenza di diverse tipologie di organizzazioni, le quali si distinguono per i metodi di finanziamento e di controllo e per le attività svolte.Successivamente, la prima parte della relazione è incentrata sull'Unicef Internazionale, di cui sono trattati vari aspetti: dalla sua nascita, avvenuta l'11 dicembre del 1946 su decisione dell'assemblea generale dell'ONU, alle azioni compiute sul campo, dalla struttura organizzativa molto diversificata, fino ad arrivare alla mission e agli obiettivi a cui mira e alle metodologie per raggiungerli.La seconda parte riguarda poi la situazione italiana, in cui l'Unicef è presente dal 19 giugno del 1974, data in cui nasce il Comitato Italiano per l'Unicef, con sede a Roma.In questa sezione si è voluto proporre un approfondimento sul ruolo e sull'importanza di questa organizzazione nel nostro Paese, partendo dalla storia della sua formazione ed analizzandone la struttura organizzativa ed i metodi di raccolta dei fondi, attuati per portare avanti i progetti che l'Organizzazione punta a realizzare.Per comprendere meglio la gestione di tali risorse, può essere utile osservare il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2010, che permette di avere un'idea più chiara ed esaustiva dell'impiego e del trasferimento dei proventi raccolti, evidenziado anche le spese sostenute.Con l'intento di capire il funzionamento dell'Unicef anche a livello locale e non solo nazionale, sono state riportate le interviste effettuate ad alcuni membri del Comitato Provinciale Unicef di Torino, che hanno reso informazioni circa la sua storia, le iniziative intraprese e le motivazioni che li hanno spinti a lavorare per un'organizzazione del Terzo settore.Nella terza ed ultima parte, infine, si è voluto operare una riflessione sui risultati raggiunti nel corso degli anni ma anche sulle future prospettive di sviluppo: punto cardine di tale riflessione, è la tipologia di finanziamento di cui l'Unicef dovrà dotarsi per assicurare il raggiungimento dell'obiettivo della cooperazione economica e sociale, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite.Esso sarà sempre maggiormente di natura privata, poichè, in un periodo di crisi economica come quello attuale, si assiste alla diminuzione della contribuzione pubblica per le attività di cooperazione allo sviluppo.Quindi l'intervento delle imprese può condurre a forti risultati, dal momento che la collaborazione può assumere forme diverse che consentono la loro partecipazione alle attività a vari livelli; con esso, si potrà guardare con maggiore ottimismo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, elaborati dall'Unicef in accordo con i leader mondiali, attorno ai quali l'intera Organizzazione indirizza la propria attività ed i propri sforzi.

IL RUOLO DELL'UNICEF NEL MONDO DEL TERZO SETTORE

GHIRARDELLO, ILARIO
2010/2011

Abstract

La presente relazione di laurea ha l'intento di analizzare ed esporre il percorso storico e le caratteristiche principali della più grande Organizzazione mondiale no profit, l'Unicef. Iniziando con una breve introduzione riguardante il Terzo settore, si sono voluti mettere in evidenza i caratteri distintivi di quest'ultimo, l'essere costituito dall'insieme di iniziative e istituzioni che hanno lo scopo di fornire alla società beni e servizi di utilità collettiva.Le organizzazioni che si inseriscono all'interno di questo settore sono per lo più di natura privata e perseguono finalità di utilità sociale e collettiva, creano profitto, ma non lo distribuiscono né direttamente né indirettamente tra i propri membri, ad esclusione del reddito necessario per remunerare il lavoro di chi vi opera.I settori prioritari di intervento sono principalmente di carattere sociale, come: la tutela di gruppi o comunità di cittadini, la riallocazione delle risorse tra comunità o gruppi di individui, fino ad arrivare alla produzione diretta di beni e servizi sociali di interesse collettivo, che lo stato o il mercato non riescono a fornire o che sono erogati in misura insufficiente.L'intervento in ambiti cosi diversi presuppone l'esistenza di diverse tipologie di organizzazioni, le quali si distinguono per i metodi di finanziamento e di controllo e per le attività svolte.Successivamente, la prima parte della relazione è incentrata sull'Unicef Internazionale, di cui sono trattati vari aspetti: dalla sua nascita, avvenuta l'11 dicembre del 1946 su decisione dell'assemblea generale dell'ONU, alle azioni compiute sul campo, dalla struttura organizzativa molto diversificata, fino ad arrivare alla mission e agli obiettivi a cui mira e alle metodologie per raggiungerli.La seconda parte riguarda poi la situazione italiana, in cui l'Unicef è presente dal 19 giugno del 1974, data in cui nasce il Comitato Italiano per l'Unicef, con sede a Roma.In questa sezione si è voluto proporre un approfondimento sul ruolo e sull'importanza di questa organizzazione nel nostro Paese, partendo dalla storia della sua formazione ed analizzandone la struttura organizzativa ed i metodi di raccolta dei fondi, attuati per portare avanti i progetti che l'Organizzazione punta a realizzare.Per comprendere meglio la gestione di tali risorse, può essere utile osservare il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2010, che permette di avere un'idea più chiara ed esaustiva dell'impiego e del trasferimento dei proventi raccolti, evidenziado anche le spese sostenute.Con l'intento di capire il funzionamento dell'Unicef anche a livello locale e non solo nazionale, sono state riportate le interviste effettuate ad alcuni membri del Comitato Provinciale Unicef di Torino, che hanno reso informazioni circa la sua storia, le iniziative intraprese e le motivazioni che li hanno spinti a lavorare per un'organizzazione del Terzo settore.Nella terza ed ultima parte, infine, si è voluto operare una riflessione sui risultati raggiunti nel corso degli anni ma anche sulle future prospettive di sviluppo: punto cardine di tale riflessione, è la tipologia di finanziamento di cui l'Unicef dovrà dotarsi per assicurare il raggiungimento dell'obiettivo della cooperazione economica e sociale, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite.Esso sarà sempre maggiormente di natura privata, poichè, in un periodo di crisi economica come quello attuale, si assiste alla diminuzione della contribuzione pubblica per le attività di cooperazione allo sviluppo.Quindi l'intervento delle imprese può condurre a forti risultati, dal momento che la collaborazione può assumere forme diverse che consentono la loro partecipazione alle attività a vari livelli; con esso, si potrà guardare con maggiore ottimismo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, elaborati dall'Unicef in accordo con i leader mondiali, attorno ai quali l'intera Organizzazione indirizza la propria attività ed i propri sforzi.
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