This study aims to examine the diasporic experience of the syriac-orthodox community in Switzerland. In particular, it is based on a fieldwork made in Ticino among syriac-orthodox people coming from Turkey (more exactly from the south-eastern region of Tur Abdin) and from Syria. After analyzing the dynamics of migration towards Europe (started in the Seventies) and the reasons which led to the diaspora, the study has tried to focus on the ties and the relationships among subjects. Particularly, this research explains the key role of the family during the migration and the function of technology and associations in building interpolar relations. Taking the distance from the classical diaspora studies based on the concept of homeland, this research tries to explain the tie between people and their country, or better their countries: Syria and Turkey. Despite the strongness and the stability of the link with the ¿homeland¿, great fragmentation and heterogeneity have emerged from interviewed people's words. Later, this study has tried to describe the work of two main organizations, situated in the different migratory centres: the WCA (World Council of Arameans) and ESU (European Syriac Union). The analysis highlights the tensions and the hostilities among members of these two associations, breaking the image of a cohesive community. Moreover, this study wants to investigate the making of the "Us" in diaspora, focusing on the key factors of syriac-orthodox culture, not overlooking the variety and heterogeneity of the reality.

Questo studio si propone di esaminare l'esperienza diasporica della comunità siro-ortodossa in Svizzera. Più in particolare, si basa su una ricerca di campo svolta nel Canton Ticino tra persone di religione siro-ortodossa provenienti rispettivamente dalla Turchia, più nel dettaglio dalla regione sud-orientale di Tur Abdin, e dalla Siria. Dopo aver analizzato le dinamiche dei flussi migratori verso l'Europa - iniziati negli anni Settanta del XIX secolo - e le cause che hanno portato alla dispersione, si è tentato di far luce sugli scambi e sui legami che gli attori intrattengono tra loro. In particolare, lo studio si è soffermato sul ruolo chiave della famiglia nel processo migratorio, oltre a quello assunto dalla tecnologia e dall'associazionismo nel consolidamento dei rapporti interpolari. Distaccandosi dall'approccio classico di diaspora che vede come centrale il riferimento al luogo di origine, la ricerca prova a spiegare il legame che i soggetti intrattengono con il proprio paese di origine, o meglio i paesi di origine: la Siria e la Turchia. Per quanto forte e saldo possa essere il legame con la terra di provenienza, i discorsi degli interlocutori fanno emergere una grande frammentarietà ed eterogeneità nel riferimento al luogo originario. Successivamente si è cercato di presentare l'operato delle due principali organizzazioni presenti nei diversi poli migratori: il WCA (World Council of Arameans) e l'ESU (European Syriac Union). L'analisi mette in luce le tensioni e le ostilità che intercorrono tra i membri delle due associazioni, rompendo l'immagine di una collettività uniformemente concorde. Si è inoltre voluto indagare il processo di costruzione del ¿noi¿ in diaspora, soffermandosi sugli elementi che gli attori ritengono indispensabili per la loro stessa cultura, sempre rendendo conto della varietà e dell'eterogeneità della realtà.

Intrecciare legami. La costruzione della diaspora siro-ortodossa in Svizzera

CASTELNUOVO, ALESSIA
2014/2015

Abstract

Questo studio si propone di esaminare l'esperienza diasporica della comunità siro-ortodossa in Svizzera. Più in particolare, si basa su una ricerca di campo svolta nel Canton Ticino tra persone di religione siro-ortodossa provenienti rispettivamente dalla Turchia, più nel dettaglio dalla regione sud-orientale di Tur Abdin, e dalla Siria. Dopo aver analizzato le dinamiche dei flussi migratori verso l'Europa - iniziati negli anni Settanta del XIX secolo - e le cause che hanno portato alla dispersione, si è tentato di far luce sugli scambi e sui legami che gli attori intrattengono tra loro. In particolare, lo studio si è soffermato sul ruolo chiave della famiglia nel processo migratorio, oltre a quello assunto dalla tecnologia e dall'associazionismo nel consolidamento dei rapporti interpolari. Distaccandosi dall'approccio classico di diaspora che vede come centrale il riferimento al luogo di origine, la ricerca prova a spiegare il legame che i soggetti intrattengono con il proprio paese di origine, o meglio i paesi di origine: la Siria e la Turchia. Per quanto forte e saldo possa essere il legame con la terra di provenienza, i discorsi degli interlocutori fanno emergere una grande frammentarietà ed eterogeneità nel riferimento al luogo originario. Successivamente si è cercato di presentare l'operato delle due principali organizzazioni presenti nei diversi poli migratori: il WCA (World Council of Arameans) e l'ESU (European Syriac Union). L'analisi mette in luce le tensioni e le ostilità che intercorrono tra i membri delle due associazioni, rompendo l'immagine di una collettività uniformemente concorde. Si è inoltre voluto indagare il processo di costruzione del ¿noi¿ in diaspora, soffermandosi sugli elementi che gli attori ritengono indispensabili per la loro stessa cultura, sempre rendendo conto della varietà e dell'eterogeneità della realtà.
ITA
This study aims to examine the diasporic experience of the syriac-orthodox community in Switzerland. In particular, it is based on a fieldwork made in Ticino among syriac-orthodox people coming from Turkey (more exactly from the south-eastern region of Tur Abdin) and from Syria. After analyzing the dynamics of migration towards Europe (started in the Seventies) and the reasons which led to the diaspora, the study has tried to focus on the ties and the relationships among subjects. Particularly, this research explains the key role of the family during the migration and the function of technology and associations in building interpolar relations. Taking the distance from the classical diaspora studies based on the concept of homeland, this research tries to explain the tie between people and their country, or better their countries: Syria and Turkey. Despite the strongness and the stability of the link with the ¿homeland¿, great fragmentation and heterogeneity have emerged from interviewed people's words. Later, this study has tried to describe the work of two main organizations, situated in the different migratory centres: the WCA (World Council of Arameans) and ESU (European Syriac Union). The analysis highlights the tensions and the hostilities among members of these two associations, breaking the image of a cohesive community. Moreover, this study wants to investigate the making of the "Us" in diaspora, focusing on the key factors of syriac-orthodox culture, not overlooking the variety and heterogeneity of the reality.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/117737