La crisi del sistema produttivo e tutte le conseguenze asso correlate ha comportato la necessità di intraprende iniziative, a livello comunitario e nazionale, al fine di dare un impulso al sistema economico. Si è cercato quindi di aiutare le imprese con incentivi per incrementare l'attività produttiva e con investimenti per sostenere ed incentivare l'attività di ricerca e sviluppo. In Europa, dove la politica monetaria non la politica fiscale è un efficace strumento nazionale per la realizzazione di obiettivi nazionali ed internazionali. Il tema innovazione è un argomento molto importante, riconosciuto e sostenuto sin dagli anni 2000. Basti pensare alla ¿Lisbon Strategy¿, al Consiglio Europeo di Barcellona nel 2002 ai quali fecero seguito gli interventi nel 2006 e nel 2009 a sostegno di incentivi fiscali per le spese di ricerca e sviluppo. Il ¿Patent Box¿ rappresenta una dei tanti incentivi che gli Stati hanno sviluppato a livello Europeo negli ultimi anni e sarà oggetto di studio di questo lavoro. In Europa molti sono i paesi che da tempo hanno adottato, seppur con modalità e aliquote diverse, il cosiddetto "Patent box": Ungheria, Belgio, Gran Bretagna, Cipro, Olanda, Lussemburgo e Spagna. La fuga di grandi gruppi italiani come FIAT e GTech (ex Lottomatica) e di grandi centri di ricerca farmaceutici (GSK) in quei paesi europei dove il "Patent box" è già attivo, ha spinto il Governo a valutare seriamente l'adozione di un sistema fiscale agevolato sui proventi derivanti dallo sfruttamento di brevetti e di altri titoli di proprietà intellettuale, quali marchi e disegni. Probabilmente le aziende che dislocano in altre nazioni europee non sono solo attratte dalla presenza del "Patent box", ma anche da regimi fiscali vantaggiosi e da una burocrazia decisamente più snella di quella italiana. Ma sicuramente ci si è accorti che l'Italia, che è ancora la seconda nazione manifatturiera d'Europa dopo la Germania, sta seriamente rischiando di perdere il posto a causa della sempre più aggressiva concorrenza fiscale Europea. Il Governo, quindi, ha incluso nella serie di interventi a sostegno della crescita anche l'introduzione di un "Italian Patent box" con la legge di stabilità 2015 estendendo l'agevolazione anche allo sfruttamento di beni immateriali solitamente esclusi dai regimi esteri come i marchi e i design. Sicuramente tale scelta è stata dettata dal fatto di agevolare non solo i settori industriali ad alto contenuto tecnologico, ma anche settori come moda, agroalimentare e design, in cui l'Italia è leader indiscusso. Nel presente lavoro si è cercato di offrire una rappresentazione organica della disciplina in esame, partendo, nel primo capitolo, con una definizione generale di quello che sono le immobilizzazioni immateriali in campo nazionale (OIC) ed in quello internazionale (IAS). Nel secondo capitolo viene fornita una definizione dei regimi di agevolazione fiscale per gli intangible asset negli stati europei cosi da fornire un quadro generale su quelle che sono le singole normative. Il terzo capitolo introduce l'organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ed il progetto Base Erosion and Profit Shifting (BEPS). Il quarto capitolo, invece, rappresenta il core del lavoro, focalizzandosi dettagliatamente sulla disciplina oramai definitiva del Patent Box italiano. Il quinto e ultimo capitolo tratta il caso aziendale ¿Ayming¿: il nuovo gruppo internazionale di Business Performance Consultino.

Patent Box: inquadramento europeo e analisi della normativa italiana. Caso Ayming: società di consulenza a supporto della fiscalità agevolata

SALATINO, CHIARA
2015/2016

Abstract

La crisi del sistema produttivo e tutte le conseguenze asso correlate ha comportato la necessità di intraprende iniziative, a livello comunitario e nazionale, al fine di dare un impulso al sistema economico. Si è cercato quindi di aiutare le imprese con incentivi per incrementare l'attività produttiva e con investimenti per sostenere ed incentivare l'attività di ricerca e sviluppo. In Europa, dove la politica monetaria non la politica fiscale è un efficace strumento nazionale per la realizzazione di obiettivi nazionali ed internazionali. Il tema innovazione è un argomento molto importante, riconosciuto e sostenuto sin dagli anni 2000. Basti pensare alla ¿Lisbon Strategy¿, al Consiglio Europeo di Barcellona nel 2002 ai quali fecero seguito gli interventi nel 2006 e nel 2009 a sostegno di incentivi fiscali per le spese di ricerca e sviluppo. Il ¿Patent Box¿ rappresenta una dei tanti incentivi che gli Stati hanno sviluppato a livello Europeo negli ultimi anni e sarà oggetto di studio di questo lavoro. In Europa molti sono i paesi che da tempo hanno adottato, seppur con modalità e aliquote diverse, il cosiddetto "Patent box": Ungheria, Belgio, Gran Bretagna, Cipro, Olanda, Lussemburgo e Spagna. La fuga di grandi gruppi italiani come FIAT e GTech (ex Lottomatica) e di grandi centri di ricerca farmaceutici (GSK) in quei paesi europei dove il "Patent box" è già attivo, ha spinto il Governo a valutare seriamente l'adozione di un sistema fiscale agevolato sui proventi derivanti dallo sfruttamento di brevetti e di altri titoli di proprietà intellettuale, quali marchi e disegni. Probabilmente le aziende che dislocano in altre nazioni europee non sono solo attratte dalla presenza del "Patent box", ma anche da regimi fiscali vantaggiosi e da una burocrazia decisamente più snella di quella italiana. Ma sicuramente ci si è accorti che l'Italia, che è ancora la seconda nazione manifatturiera d'Europa dopo la Germania, sta seriamente rischiando di perdere il posto a causa della sempre più aggressiva concorrenza fiscale Europea. Il Governo, quindi, ha incluso nella serie di interventi a sostegno della crescita anche l'introduzione di un "Italian Patent box" con la legge di stabilità 2015 estendendo l'agevolazione anche allo sfruttamento di beni immateriali solitamente esclusi dai regimi esteri come i marchi e i design. Sicuramente tale scelta è stata dettata dal fatto di agevolare non solo i settori industriali ad alto contenuto tecnologico, ma anche settori come moda, agroalimentare e design, in cui l'Italia è leader indiscusso. Nel presente lavoro si è cercato di offrire una rappresentazione organica della disciplina in esame, partendo, nel primo capitolo, con una definizione generale di quello che sono le immobilizzazioni immateriali in campo nazionale (OIC) ed in quello internazionale (IAS). Nel secondo capitolo viene fornita una definizione dei regimi di agevolazione fiscale per gli intangible asset negli stati europei cosi da fornire un quadro generale su quelle che sono le singole normative. Il terzo capitolo introduce l'organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ed il progetto Base Erosion and Profit Shifting (BEPS). Il quarto capitolo, invece, rappresenta il core del lavoro, focalizzandosi dettagliatamente sulla disciplina oramai definitiva del Patent Box italiano. Il quinto e ultimo capitolo tratta il caso aziendale ¿Ayming¿: il nuovo gruppo internazionale di Business Performance Consultino.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
755282_tesi-_patentbox-inquadramentoeuropeoeanalisidellanormativaitaliana_casoayming-societàdiconsulenzaasupportodellafiscalitàagevolata.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 4.98 MB
Formato Adobe PDF
4.98 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/117562