¿Cannonata¿ nella definizione del dizionario della lingua italiana è riferita allo sparo di una macchina da guerra, mentre nella mente del tifoso di calcio l'immagine rimandata da questo sostantivo è molto diversa. Dalla ¿melina¿ di Gianni Brera alla ¿sciabolata lunga¿ di Sandro Piccinini i neologismi e i termini per estensione figurata che sono stati creati nel giornalismo sportivo potrebbero andare a riempire le pagine di un intero vocabolario. Un vocabolario ben conosciuto dall'almeno milione di lettori di quotidiani sportivi in Italia, senza contare i ben più numerosi estimatori del calcio televisivo. Il calcio ha da sempre attirato una folta schiera di tifosi e persone competenti nonostante gli innumerevoli scandali che hanno sconvolto il mondo del pallone: basti ricordare il recente processo per calcio scommesse o il famosissimo scandalo calciopoli nel 2006. Il valore economico della produzione di calcio professionistico in Italia è esorbitante: 2.506.000.000 di euro. Inoltre la sola serie A fattura 1.536.000.000 di euro a stagione; si è creato, quindi, a livello di macrosistema un triangolo virtuoso tra calcio, televisioni e aziende reso possibile dall'insostituibile ruolo dell'audience che produce grandi profitti. I ricavi della vendita dei diritti televisivi sono di ben 1.080.000.000 euro e costituiscono la prima fonte di ricavo per tutte le società di calcio professionistico, cosi come i 2,7 milioni circa di abbonati al pacchetto calcio di Sky e gli altrettanti a quello di Mediaset Premium rappresentano la remunerazione principale per le pay-tv. Insomma appare evidente come il calcio non possa fare a meno della televisione e quest'ultima non possa fare a meno del calcio. L'elaborato analizzerà le caratteristiche del pubblico sportivo e in particolare calcistico ed il linguaggio che i diversi media hanno sviluppato e, in parte, creato ad hoc per i tifosi italiani. L' analisi vuole quindi delineare i cambiamenti avvenuti nei media sportivi. Lo studio del linguaggio avverrà non solo sul medium che per antonomasia fa della lingua il suo mezzo comunicativo, il giornale, ma anche sul medium di massa per eccellenza: la televisione. L'unità di analisi non è esclusivamente la lingua in quanto verranno anche analizzati tutti gli elementi di cornice e paratestuali: la comunicazione, infatti, non è solo ed esclusivamente parole, ma anche intonazione, gesti, aspetti grafici, così nella televisione ed anche nei quotidiani. Lo studio non potrà quindi prescindere dalle proprietà intrinseche dei media presi in considerazione: il vocabolario è lo stesso, ma la televisione e i giornali, con le proprie logiche e regole, lo utilizzeranno con sfumature diverse. La prima ricerca che verrà effettuata sarà sulle pagine di uno dei tre quotidiani sportivi più letti e cioè il torinese ¿Tuttosport¿, mentre la seconda sarà relativa alla trasmissione storica del calcio italiano ¿90' minuto¿. Queste avranno proprio l'intento di analizzare il linguaggio del calcio, i suoi cambiamenti e le sue dinamiche partendo dagli anni Settanta e giungendo sino al 2011.
IL CALCIO E LA SUA LINGUA Lo stile e le parole nella trasmissione "90° minuto" e sulle pagine di "Tuttosport"
ARTUSIO, MATTEO
2011/2012
Abstract
¿Cannonata¿ nella definizione del dizionario della lingua italiana è riferita allo sparo di una macchina da guerra, mentre nella mente del tifoso di calcio l'immagine rimandata da questo sostantivo è molto diversa. Dalla ¿melina¿ di Gianni Brera alla ¿sciabolata lunga¿ di Sandro Piccinini i neologismi e i termini per estensione figurata che sono stati creati nel giornalismo sportivo potrebbero andare a riempire le pagine di un intero vocabolario. Un vocabolario ben conosciuto dall'almeno milione di lettori di quotidiani sportivi in Italia, senza contare i ben più numerosi estimatori del calcio televisivo. Il calcio ha da sempre attirato una folta schiera di tifosi e persone competenti nonostante gli innumerevoli scandali che hanno sconvolto il mondo del pallone: basti ricordare il recente processo per calcio scommesse o il famosissimo scandalo calciopoli nel 2006. Il valore economico della produzione di calcio professionistico in Italia è esorbitante: 2.506.000.000 di euro. Inoltre la sola serie A fattura 1.536.000.000 di euro a stagione; si è creato, quindi, a livello di macrosistema un triangolo virtuoso tra calcio, televisioni e aziende reso possibile dall'insostituibile ruolo dell'audience che produce grandi profitti. I ricavi della vendita dei diritti televisivi sono di ben 1.080.000.000 euro e costituiscono la prima fonte di ricavo per tutte le società di calcio professionistico, cosi come i 2,7 milioni circa di abbonati al pacchetto calcio di Sky e gli altrettanti a quello di Mediaset Premium rappresentano la remunerazione principale per le pay-tv. Insomma appare evidente come il calcio non possa fare a meno della televisione e quest'ultima non possa fare a meno del calcio. L'elaborato analizzerà le caratteristiche del pubblico sportivo e in particolare calcistico ed il linguaggio che i diversi media hanno sviluppato e, in parte, creato ad hoc per i tifosi italiani. L' analisi vuole quindi delineare i cambiamenti avvenuti nei media sportivi. Lo studio del linguaggio avverrà non solo sul medium che per antonomasia fa della lingua il suo mezzo comunicativo, il giornale, ma anche sul medium di massa per eccellenza: la televisione. L'unità di analisi non è esclusivamente la lingua in quanto verranno anche analizzati tutti gli elementi di cornice e paratestuali: la comunicazione, infatti, non è solo ed esclusivamente parole, ma anche intonazione, gesti, aspetti grafici, così nella televisione ed anche nei quotidiani. Lo studio non potrà quindi prescindere dalle proprietà intrinseche dei media presi in considerazione: il vocabolario è lo stesso, ma la televisione e i giornali, con le proprie logiche e regole, lo utilizzeranno con sfumature diverse. La prima ricerca che verrà effettuata sarà sulle pagine di uno dei tre quotidiani sportivi più letti e cioè il torinese ¿Tuttosport¿, mentre la seconda sarà relativa alla trasmissione storica del calcio italiano ¿90' minuto¿. Queste avranno proprio l'intento di analizzare il linguaggio del calcio, i suoi cambiamenti e le sue dinamiche partendo dagli anni Settanta e giungendo sino al 2011.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/117404