Questa tesi consiste in uno studio geologico stratigrafico-strutturale di un settore posto in sinistra orografica della Valle Stura di Demonte (CN) compreso tra il colle di Valcavera a E-SE e il colle Servagno a W-NW. Gli obbiettivi principali del lavoro sono stati i seguenti: la suddivisione dell'area in unità tettono-stratigrafiche ed in sotto-unità geometriche, lo studio delle successioni stratigrafiche ed un'analisi delle facies per definire la pertinenza paleogeografica delle varie unità; l'analisi strutturale di dettaglio ai fini di ricostruire l'evoluzione strutturale nel contesto deformativo regionale; l'individuazione e la descrizione di evidenze sedimentologiche e stratigrafiche di tettonica sin-sedimentaria. Il lavoro è stato svolto attraverso un rilevamento alla scala 1:10.000 di un'area che si estende per circa 30 km2, l'analisi al microscopio ottico e in catodoluminescenza di 45 sezioni sottili ricavate dai campioni raccolti e lo studio dell'assetto strutturale attraverso la misurazione e l'analisi dei dati strutturali raccolti durante il rilevamento. Il rilevamento di dettaglio, unitamente allo studio sulle successioni stratigrafiche ed all'analisi delle facies, propone la pertinenza paleogeografica delfinese s.l. dell'unità Giordano-Savi, sulla quale si è focalizzato il rilevamento. Questa unità è stata a sua volta suddivisa in due sotto-unità geometriche: l'unità Mt. Salè, di pertinenza provenzale, e l'Unità Mt. Giordano-C.ma Piconiera, di pertinenza delfinese s.s.. Queste interpretazioni si pongono in contrasto con le interpretazioni precedenti che consideravano l'area rilevata di pertinenza subbrianzonese. Il riconoscimento delle strutture deformative sul terreno alla macro e mesoscala e l'analisi delle loro caratteristiche e distribuzione, ha portato all'individuazione di due fasi deformative distinte, F1 e F2, interpretate nell'ambito di un regime di transpressione sinistra regionale. Nell'area studiata sono state inoltre riconosciute testimonianze di tettonica sin-sedimentaria, attiva durante il Giurassico Superiore-Cretacico Inferiore e durante l'Eocene, di cui non vi era alcun accenno in letteratura. È stata infatti riconosciuta una paleoscarpata, denominata Paleoscarpata di Colle Serur (CSP), che è stata ricondotta all'attività di una faglia pre-alpina attiva durante il Mesozoico. Tali faglie pre-alpine sembrano aver veicolato importanti quantità di fluidi idrotermali, come indicato da estese evidenze di fenomeni di dolomitizzazione riconosciuti nelle successioni triassico-giurassiche dell'area rilevata. Infine, si è potuto ricostruire, a grandi linee, il quadro paleotettonico dell'Eocene medio, presumibilmente caratterizzato da strutture estensionali, ora non preservate, che esponevano all'erosione la successione brianzonese. Di conseguenza si può affermare che la deposizione della successione del bacino di avanfossa avveniva direttamente su di un substrato costituito da dolomie medio triassiche.

Rilevamento geologico e studio stratigrafico-strutturale del versante sinistro della media Valle Stura di Demonte (Colle Valcavera-Colle Servagno, CN).

MULAZZANO, ELIA
2014/2015

Abstract

Questa tesi consiste in uno studio geologico stratigrafico-strutturale di un settore posto in sinistra orografica della Valle Stura di Demonte (CN) compreso tra il colle di Valcavera a E-SE e il colle Servagno a W-NW. Gli obbiettivi principali del lavoro sono stati i seguenti: la suddivisione dell'area in unità tettono-stratigrafiche ed in sotto-unità geometriche, lo studio delle successioni stratigrafiche ed un'analisi delle facies per definire la pertinenza paleogeografica delle varie unità; l'analisi strutturale di dettaglio ai fini di ricostruire l'evoluzione strutturale nel contesto deformativo regionale; l'individuazione e la descrizione di evidenze sedimentologiche e stratigrafiche di tettonica sin-sedimentaria. Il lavoro è stato svolto attraverso un rilevamento alla scala 1:10.000 di un'area che si estende per circa 30 km2, l'analisi al microscopio ottico e in catodoluminescenza di 45 sezioni sottili ricavate dai campioni raccolti e lo studio dell'assetto strutturale attraverso la misurazione e l'analisi dei dati strutturali raccolti durante il rilevamento. Il rilevamento di dettaglio, unitamente allo studio sulle successioni stratigrafiche ed all'analisi delle facies, propone la pertinenza paleogeografica delfinese s.l. dell'unità Giordano-Savi, sulla quale si è focalizzato il rilevamento. Questa unità è stata a sua volta suddivisa in due sotto-unità geometriche: l'unità Mt. Salè, di pertinenza provenzale, e l'Unità Mt. Giordano-C.ma Piconiera, di pertinenza delfinese s.s.. Queste interpretazioni si pongono in contrasto con le interpretazioni precedenti che consideravano l'area rilevata di pertinenza subbrianzonese. Il riconoscimento delle strutture deformative sul terreno alla macro e mesoscala e l'analisi delle loro caratteristiche e distribuzione, ha portato all'individuazione di due fasi deformative distinte, F1 e F2, interpretate nell'ambito di un regime di transpressione sinistra regionale. Nell'area studiata sono state inoltre riconosciute testimonianze di tettonica sin-sedimentaria, attiva durante il Giurassico Superiore-Cretacico Inferiore e durante l'Eocene, di cui non vi era alcun accenno in letteratura. È stata infatti riconosciuta una paleoscarpata, denominata Paleoscarpata di Colle Serur (CSP), che è stata ricondotta all'attività di una faglia pre-alpina attiva durante il Mesozoico. Tali faglie pre-alpine sembrano aver veicolato importanti quantità di fluidi idrotermali, come indicato da estese evidenze di fenomeni di dolomitizzazione riconosciuti nelle successioni triassico-giurassiche dell'area rilevata. Infine, si è potuto ricostruire, a grandi linee, il quadro paleotettonico dell'Eocene medio, presumibilmente caratterizzato da strutture estensionali, ora non preservate, che esponevano all'erosione la successione brianzonese. Di conseguenza si può affermare che la deposizione della successione del bacino di avanfossa avveniva direttamente su di un substrato costituito da dolomie medio triassiche.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/117390